Mettiti in comunicazione con noi

Esteri

La Russia al voto per le presidenziali nonostante il pesante conflitto

LA russia al voto in confronto al prossimo voto europeo

Avatar photo

Pubblicato

su

Seggio elettorale di Lugansk, immagine di Andrea Lucidi

Il 2024 si presenta come un anno molto importante dal punto di vista elettorale, il primo grande appuntamento sono le elezioni presidenziali in Russia, poi ci saranno le Europee forse le politiche in Gran Bretagna e l’importante e atteso confronto per le presidenziali in USA.

Saremo tutti chiamati a votare in un clima assai teso a causa dei conflitti in corso, sia in Europa che nel Medio Oriente.

Le elezioni in Russia

In Russia si vota, in Ucraina, no, eppure per l’Occidente Kiev resterebbe un “faro” di democrazia, mentre la Russia un “regime autocratico”.

Nulla di più falso.

Osservando l’economia russa, dobbiamo notare che essa stia crescendo, nonostante le sanzioni, che l’economia in crescita, anche a causa del conflitto, spinga alla piena occupazione dei cittadini.

La maggior parte della popolazione russa è compresa nella fascia di età tra i 35 e gli 80 anni, chi vive all’interno di questa fascia ha vissuto la tragedia degli anni 90, quelli in cui l’Occidente capitalista controllava le politiche economiche russe e il FMI dettava le scelte economiche del Presidente Eltsin, il preferito dai leaders occidentali.

Quella immane crisi economica, sociale e produttiva, ha segnato fortemente la vita di tutte queste persone, ognuno di loro, a partire dal 2000, anno della prima elezione del Presidente Putin, ha vissuto un continuo e costante miglioramento delle proprie condizioni di vita e dei servizi offerti dal suo Paese, ma permane ancora in ampie fasce della popolazione dello scontento per gli aumenti del costo della vita degli anni scorsi, e per una tassazione “flati” che è ingiusta verso le fasce più deboli.

La situazione nella UE

Al contrario noi in Unione, abbiamo vissuto, negli stessi anni, un costante e continuo peggioramento del nostro tenore di vita e una contrazione impressionante delle prestazioni dello Stato Assistenziale, pensioni, Sanità, amministrazioni pubbliche, deindustrializzazione.

La soddisfazione dei cittadini russi è quindi aumentata via via, mentre la nostra è andata calando.

Un popolo che ha da ormai 24 anni visto migliorare sempre il proprio Paese, non può che essere soddisfatto del proprio governo, e della persona che ne incarna i risultati, Vladimir Vladimirovic Putin.

Il parallelo con l’Occidente è impietoso, l’insoddisfazione dei cittadini nell’Unione è palpabile, costo della vita, crisi economica, classe dirigente corrotta ed incapace, fanno da catalizzatori per le proteste che da anni si vedono nelle nostre strade e piazze, dai gilets jaunes agli agricoltori.

Solo nel 2021 in Russia vi è stato un moto di protesta di massa, il governo aveva provato a far passare una riforma delle pensioni che avrebbe allungato la vita lavorativa dei cittadini, progetto poi ritirato, le proteste erano guidate dal KPRF, Partito Comunista della Federazione Russa.

Il consenso verso Putin

Il consenso di cui gode Putin all’interno del Paese è, senza alcuna ombra di dubbio, del tutto genuino e giustificato.

Durante la recente festa della gioventù tenutasi presso Sochi, il Presidente Putin ha potuto incontrare i giovani provenienti da oltre 180 Paesi, era presente anche un noto artista italiano Ciro Cerullo in arte Jorit.

Abbiamo sentito le sue impressioni durante una puntata del nostro gruppo.

Il paragone che i cittadini fanno immediatamente è con ciò che l’URSS era divenuta abbracciando il capitalismo ultra liberista imposto dagli USA e il Paese migliore che vedono oggi davanti ai loro occhi, i pochi dubbi che potrebbero sorgere vengono spazzati via dal presente delle loro vite, buone scuole, buona sanità, lavoro per tutti, redditi in crescita.

Chi mai si sognerebbe di cambiare le cose? Nessuno.

Ed è proprio su questa base che il successo enorme di popolarità del Presidente è genuino.

L’Occidente porta avanti una narrazione ben differente, pone al centro dei suoi valori, non il benessere dei cittadini o la soddisfazione di bisogni primari, quali lavoro, istruzione, salute e benessere, ma si preoccupa dell’ideologia gender, dei diritti delle minoranze sessualmente diverse e via dicendo, pertanto non comprende come la popolazione sia realmente convinta nel sostegno al presidente attuale, i candidati delle opposizioni ci sono, ma di fronte ad un reale immane divario di gradimento o popolarità, essi non credo abbiano alcuna speranza di emergere, ritengo che il consenso che uscirà dalle urne potrebbe anche superare l’80% dei consensi o poco meno dell’80.

Avremo quindi altri 5 anni di presidenza Putin, che potrebbero però anche essere gli ultimi.

Gli attacchi in vista del voto

La NATO ha organizzato una provocazione in vista del voto, spingendo l’Ucraina ad attaccare il territorio russo, questo per dare l’impressione alla popolazione che la Russia con Putin non sia al sicuro.

Gli attacchi, principalmente nelle due regioni di Kursk e soprattutto di Belgorod, sono sempre più intensi man mano che il voto si avvicina e culmineranno verso il giorno 17 di marzo.

Nelle intenzioni della NATO c’è proprio il tentativo di abbassare il consenso che sanno il Presidente abbia tra la popolazione, ne farlo non risparmiano la vita dei loro soldati ucraini, fingendo siano russi, tanto il russo lo parlano per davvero, magari l’ucraino meno…

Il tasso delle perdite di queste unità è davvero elevato, ma nulla va risparmiato pur di avere qualche buon titolo sui quotidiani occidentali.

Meno successo mieteranno in Russia dove un attacco al Paese potrebbe al contrario portare ad un aumento del consenso verso Putin vedendo il Paese attaccato.

Finora gli attacchi ucraini su territorio russo, hanno portato ad un aumento degli arruolamenti volontari di personale russo, oltre ai mobilitati del 2023.

Al sabato 17, alle ore 16, aveva votato poco più del 50% degli aventi diritto, resta da vedere alla chiusura dei seggi alle 16 della domenica, la percentuale finale dei votanti, metro sul quale si giudicherà il successo di queste votazioni, se supererà il 70% degli aventi diritto si potrà parlare di grande successo per l’amministrazione attuale.

Ho contattato Andrea Lucidi, storico e giornalista, presente da alcuni anni in Russia, si trova a Lugansk dove sta seguendo le votazioni come osservatore ai seggi.

Abbiamo anche discusso di alcuni video “fake” realizzati con ogni probabilità da parte ucraina, ma presentano palesi errori nei particolari.

Un sogno infranto

L’Unione Europea, sognava di scalzare Putin dalla presidenza grazie al conflitto in Ucraina, invece ne stanno decretando un nuovo successo, le speranze di veder crollare l’economia russa, di una Russia isolata nel mondo, di un Paese che andasse in frantumi sotto l’attacco delle sanzioni occidentali è andato non solo in frantumi, ma si è interamente ritorto contro di noi, che in questi due anni abbiamo subito una pesante inflazione senza che gli stipendi venissero adeguati al recupero del potere d’acquisto, impoverendo sempre più la popolazione.

Al voto nella UE per cambiare

Le condizioni in cui ci avviciniamo al voto non potrebbero essere più differenti, UE e Stati Uniti in gravi difficoltà economiche ed in lotta tra di loro per accaparrarsi l’industria, gli USA re-industrializzano il loro territorio a spese della UE, e una Russia che sta vincendo la guerra, sul campo di battaglia e anche in campo economico.

In vista del voto europeo di giugno, se ai Russi converrà confermare un Putin Presidente, a noi dell’Unione, converrà invece tentare di cambiare una classe dirigente tanto incapace quanto presuntuosa.

Sul voto europeo peserà moltissimo l’attuale accelerazione verso un possibile conflitto diretto imposto dal Presidente Macron, che si è fatto promotore di diverse iniziative che comprendono un invio diretto di truppe francesi , ma non solo, in Ucraina.

Ne ha parlato con gli esponenti dei Partiti anche di opposizione nel Parlamento francese, e nell’ultima intervista rilasciata per la tv di stato francese, che in tutta l’Unione abbiamo seguito con apprensione.

L’impressione emersa, però, è quella di un uomo che forse non ha le idee chiare sul da farsi o almeno non ha voluto palesare in maniera esplicita quelle che potrebbero in realtà essere delle decisioni già prese da alcuni Paesi europei, non ha caso, infatti, queste notizie sono emerse solo dopo che molti Stati, tra cui anche l’Italia, avevano firmato accordi di cooperazione difensiva con l’Ucraina.

Primi esiti del voto

Affluenza record superiore al 70% degli aventi diritto.

Gli exit poll assegnano una netta vittoria al Presidente usciente, Vladimir Putin con una percentuale dell 85%, al momento lo scrutinio è attorno al 25% dei seggi e il Presidente Putin ha un ottimo risultato confermato attorno al 88% dei voti.

Direi che i dati vadano oltre le aspettative.

La correttezza delle operazioni ci pare assodata e il gradimento dei cittadini appare chiaramente orientato verso il sostegno del Presidente in carica.

Altrettanto chiaramente l’Occidente si dichiarerà dubbioso sull’esito del voto, giudicherà arbitrariamente scorrette le elezioni e si perderà in discorsi tanto inutili quanto del tutto scollegati dalla realtà.