Esteri
Il coraggio della Bandiera Bianca
le mosse francesi, la situazione del conflitto ucraino, le parole di Papa Francesco
Aree di crisi nel mondo n. 193 del 10-3-24
In settimana il Presidente francese Macron ha incontrato gli ex presidenti francesi e tutti i capi di partito.
All’uscita dall’incontro il segretario del Partito Comunista francese Fabien Roussel ha riferito che per il Presidente non vi sarebbero più linee rosse per la Francia, che si ritiene libero di inviare armi senza limitazioni d’uso, avrebbe mostrato mappe del territorio ucraino con indicate le progressioni possibili russe in direzione del Dnepr, di Kiev e di Odessa, cose queste che ritiene inaccettabili per la Francia, “uno scenario che non possono permettere”.
Tralasciando le solite e scontate dichiarazioni tranquillizzanti e di maniera di Sejournè, ministro degli esteri e di Lecornu, ministro della difesa, il concetto espresso da Macron è limpido e chiarissimo, se l’Ucraina cedesse, la Francia entrerebbe nel conflitto.
Francia e Moldova
Nel frattempo Macron invierà militari in zona, in Moldavia per la precisione, ha firmato infatti un accordo di collaborazione sulla sicurezza e vedere i soldati di Parigi addestrare i soldati moldavi a combattere in un clima di forte e crescente tensione con la Repubblica di Pridnestrovie (Transnistria) non è per nulla rassicurante.
Francia e Armenia
Parigi ha stretto accordi anche con Erevan che ha comunicato di aver commesso un grave errore non diversificando le sue fonti di approvvigionamento dei sistemi difensivi e annunciato accordi di acquisto proprio dalla Francia.
Pashinian sempre più vicino ad un conflitto con l’Azerbaigian, non credo si renda conto di cosa rischi anche avviando l’uscita del suo Paese dalla CSTO.
Scegliersi gli alleati, credo sia altrettanto importante che scegliersi i propri nemici…
Francia e Paesi arabi
Giunge la notizia che la Francia ha richiesto ai paesi arabi suoi clienti, la riconsegna di materiale venduto loro da Parigi, annunciando nel contempo il ritardo nelle consegne future al fine di poter fornire un quantitativo decente di munizioni a Kiev.
Starebbero oltretutto valutando la consegna dei carri Leclerc, forse i migliori disponibili in occidente a dispetto dei Tedeschi, dei Britannici e soprattutto degli Americani.
A mano a mano che la situazione sui fronti ucraini degenera, che le riserve di munizioni, quasi totalmente esaurite, si avvicinano pericolosamente allo zero non solo in Ucraina ma anche nell’Occidente Collettivo, il nervosismo e la follia dei nostri governanti crescerà fino a divenire palese isteria, allora rischieremo davvero troppo per restare fermi a guardare mentre ci spingeranno giù nel baratro.
Le strane dimissioni di Victoria Nuland.
Questa settimana ha visto l’annuncio delle dimissioni di una delle losche figure maggiormente collegate al disastro della guerra in Ucraina, la famigerata Victoria Nuland.
Tralasciando che queste dimissioni siano state spontanee o richieste, dato l’andamento del conflitto, possiamo comunque essere certi che la carriera politica di questa persona sia arrivata al capolinea.
L’abbandono a pochi mesi dalle elezioni presidenziali chiudono credo definitivamente le porte a successivi incarichi, sia che queste arrivino in quanto i piani previsti siano naufragati, sia che il suo operato sia stato ritenuto del tutto insoddisfacente e le sia stato preferito qualcun altro per una promozione portandola a dimettersi.
Lei era la naturale candidata a succedere a Wendy Sherman andata in pensione da alcuni mesi, ma il mese scorso le è stato preferito il concorrente Kurt Cambpell, ponendo fine ad ogni velleità di carriera in questa amministrazione democratica, cui, probabilmente non ne seguirà un’altra per i prossimi 4 anni almeno.
Salutiamo quindi il falco antirusso Nuland, ci manca già…(spoiler, non è vero).
Le parole di Papa Francesco
Si potrebbe dedicare un intero articolo all’intervista rilasciata da Papa Francesco alla tv svizzera ( https://www.rsi.ch/info/mondo/Conflitto-a-Gaza-%E2%80%9Cdue-responsabili%E2%80%9D.-Ucraina-%E2%80%9Cil-coraggio-della-bandiera-bianca%E2%80%9D–2091038.html ) cercherò pertanto di sintetizzarne l’essenza.
Il Papa ha confermato quanto stiamo dicendo, l’Ucraina non ha alcuna speranza di vincere il conflitto e ne ha invece moltissime di perderlo del tutto, da un lato perchè l’Occidente non ha più molte risorse da inviare, la frenesia di Macron ne ricercare munizioni ovunque ci pare alquanto emblematica, dall’altro l’Ucraina non pare averne più molte di sue, dalle armi che le erano state date alle risorse umane che pare non vogliano assolutamente arruolarsi per il regime.
Il Papa pone dunque la questione se sia o meno il caso di proseguire in questo scenario di sconfitta che può essere totale e determinata sul campo di battaglia, con tempi medio lunghi ed un numero enorme di ulteriori morti, e segnerebbe “il suicidio del Paese”, oppure avere “il coraggio della bandiera bianca”.
Credo che in queste parole del Santo Padre, vi sia tutta la millenaria saggezza della Chiesa, dell’esperienza maturata nei secoli, nei conflitti che si sono succeduti e che quando improntati alla follia e al fanatismo si sono risolti in sanguinosi disastri.
Le parole del Papa sono state sagge e ponderate, ma temo che nella società odierna trovino poche persone tra i governanti con orecchie per ascoltarle.
La situazione del conflitto in Ucraina
In settimana abbiamo avuto una ulteriore dimostrazione di come i sistemi di rilevamento russi stiano costantemente migliorando di efficacia.
In un parziale elenco di mezzi ucraini distrutti, cito solo quelli comprovati da un video e geolocalizzati, possiamo annoverare la distruzione di una decina di semoventi di artiglieria di varia provenienza, 2 Mig 29, Rep Ceca 1 Zuzana, 2 Krab dalla Polonia, 1 M109 paladin Usa o altro paese di provenienza, 1 Caesar francese, 1 AS-90 Gran Bretagna, poi sistemi radar mobili, un importante centro di telecomunicazioni vicino Odessa, diversi sistemi antiaerei tra cui Buk, S300, e soprattutto ben 3 diversi lanciatori Patriot distrutti con un lancio multiplo di missili Iskander e fissati in un video impressionante per l’esplosione, infine diversi sistemi di artiglieria missilistica di precisione HIMARS di produzione statunitense, almeno 3 di questi sono stati distrutti e registrati in video, due nel settore di Cherson e uno nel settore di Avdeevka.
Danni di non poco conto che testimoniano da un lato l’intensità degli scontri e le difficoltà ucraine, costrette a portare sotto porta i più preziosi sistemi d’arma occidentali e dall’altra l’efficacia dei bombardamenti aerei russi che spingono a portare a tiro delle artiglierie russe anche i mezzi di difesa antiaerea ucraini.
Avdeevka
Sembra si sia esaurita la spinta dei contrattacchi ucraini nel settore che ha fissato il fronte sulla linea di difesa che avevamo ipotizzato lungo i villaggi di Toninka, Orlovka, Semenovka, Berdiky, Novokalinovo.
Qui si sono concentrate le 9 brigate che Kiev a dispiegato in difesa della linea di argine, per fermare la marea russa che avanzava da Avdeevka dopo la rotta ucraina.
Per il momento, in questa settimana sono riusciti a fissare la linea ma ora sembra sia ripresa l’iniziativa russa.
Registriamo la distruzione di un quarto Abrams ad opera di un T72B3M, non si era compreso bene con quale sistema avesse distrutto il carro, ma dalla visione del video, si comprende come il carro abbia lanciato un razzo ATGM da 125mm dalla sua bocca da fuoco e lo abbia guidato con la camera termica verso il bersaglio, questi missili anticarro hanno gittata sui 5000 metri e precisione vicina al 100%, alla prova dei fatti possiamo dire che sia vero. Il carro ammodernato, è stato dotato di un moderno designatore automatico di bersagli perfetto per inseguire e colpire i bersagli in movimento, come appunto l’M1A1 ucraino, anche il computer balistico di nuova generazione ha aumentato enormemente la precisione e la capacità di centrare il bersaglio al primo colpo, come appreso dal Leopard 2A6 vicino Avdeevka tempo fa.
Sono stati distrutti inoltre almeno altri 4 Bradley, possiamo iniziare a parlare di una nuova Bradley Square e di una Abrams Avenue.
Artemovsk
Ci sono stati alcuni giorni di quiete relativa, oggi invece sono riprese le ostilità con un nuovo attacco russo.
Ivanovo è il teatro delle azioni russe, qui si concentrano le maggiori azioni offensive.
Nelle settimane scorse i Russi hanno conquistato oltre la metà della cittadina, e ora si apprestano a completare l’opera.
Cadendo Ivanovo gli Ucraini perderebbero una importantissima base per le operazioni su Artemovsk e i Russi invece guadagnano terreno verso Chasov Yar.
Nel resto dei fronti proseguono normali attività offensive russe, segnalo Rabotino, Terny e Kupyansk tra i maggiori.