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Esteri

La fine dell’Ucraina cominciò dieci anni fa con il Golpe di Maidan

Dieci anni dal golpe di maidan, dieci anni di guerra, gli errori fatali per l’Ucraina dell’Occidente, Le scelte che segnano il nostro attuale declino La situazione sui fronti occidentali

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Meloni firma un accordo di difesa con l'Ucraina, paese in guerra...

Aree di crisi nel mondo n. 191 del 25-2-24

La notte tra il 21 ed il 22 febbraio del 2014, una delle più vergognose pagine della storia europea moderna viene scritta nelle pagine della storia.

Con l’avvallo delle potenze occidentali, una minoranza politica ben organizzata, conosciuta come Euromaidan e contenente al suo interno forze ultranazionaliste e neonaziste, prendeva il potere in Ucraina, vincendo il braccio di ferro con il legittimo presidente ucraino Yanukovic, fuggito all’estero prima di essere catturato e ucciso dai manifestanti che avevano assaltato i palazzi del potere a Kiev.

Fuggito in Russia, Yanukovic veniva destituito dalla Rada con un voto illegittimo costituzionalmente mancando, nonostante le forti minacce all’incolumità personale dei parlamentari, il voto in maggioranza necessaria, 337 contro i 328 voti favorevoli richiesti, 122 furono i coraggiosi astenuti, nessun contrario e già questo è una anomalia enorme.

Comunque i golpisti decisero di procedere in barba alla Costituzione.

Venne insediata una giunta golpista con a capo Turchinov quale presidente ad Interim e dal 27 febbraio Yatseniuk diveniva Primo Ministro.

Iniziarono le contro manifestazioni da parte del Paese che aveva sostenuto Yanukovic, sud ed est del Paese, in Particolar modo in Crimea, dove, su richiesta del Presidente Yanukovic, riconosciuto come legittimo dalla Presidenza russa, intervennero i soldati russi di stanza ed altre formazioni, senza insegne militari (denominati Uomini Gentili o Uomini Verdi dal colore delle mimetiche).

La Penisola venne pertanto messa in sicurezza dalla Russia, che qui aveva molte basi militari e navali.

Buona parte delle truppe ucraine non rientrarono in Ucraina ma rimasero in Crimea.

L’11 marzo, la Rada della Repubblica autonoma di Crimea, fino ad allora facente parte dell’Ucraina, votava la dichiarazione di indipendenza da Kiev e in seguito ad un referendum popolare successivo, l’adesione alla Russia.

Le proteste crescevano in tutto l’Ucraina russofona, Karkov, Odessa, Donetck, Lugansk, Mariupol, e altre città vedevano migliaia di persone in piazza per chiedere il ripristino della legittimità costituzionale nel Paese e il rispetto del voto popolare.

La risposta della Giunta golpista fu di reprimere nel sangue il dissenso e la protesta popolare con la copertura e la protezione mediatica dell’Occidente che presento come locali disordini fomentati dalla Russia le reali proteste della popolazione.

(Crimea-Way back home, Andrei Kondrashov, 2014. Versione integrale, sottotitolata in inglese su file:///C:/Users/Debora/Desktop/Tesi/tesi/fonti%20e%20doc%20ufficiali/doc%20crimea/1) Crimea%3B%20The%20Way%20Home%20-%20EN%20Subtitles%20- %20Full%20Documentary%20sd/Crimea%3B%20The%20Way%20Home%20- %20EN%20Subtitles%20-%20Full%20Documentary_sd.mp4 )

Da fatti di sangue tremendi come Odessa (2 maggio 2014) o Mariupol ( 9 maggio 2014) https://www.youtube.com/watch?v=Q_UiZG4ZO5c&t=10s

La guerra arrivò in poco tempo

Gli 8 anni che seguirono sono stato uno degli errori più madornali che l’Occidente abbia mai commesso.

Invece di usare la diplomazia per cercare di mettere pace all’interno dell’Ucraina, per ammissione stessa dei capi di stato di allora Merkel, Holland, Poroshenko, Obama, usarono gli accordi di Minsk al solo scopo di riarmare e addestrare l’Ucraina per una nuova e più grande guerra.

Con le sanzioni e il sostegno ai gruppi neonazisti in Ucraina, l’Occidente Collettivo non fece altro che spingere la Federazione russa verso l’est asiatico e cementare i suoi rapporti proprio con la Cina, il cui legame con la Russia terrorizzava Brzezinski.

Fu l’Occidente a creare quel nemico terribile che rappresentava il terrore delle elites capitaliste occidentali e che nel tentativo di evitare questo legame, attaccando la Russia, l’Occidente, per l’eterogenesi dei fini, ne causò la nascita.

L’Ucraina come mezzo degli USA e della UE (NATO) per conseguire uno scopo, la dissoluzione della Russia e il contenimento della Cina, è divenuto un Paese fantoccio, guidato come un pupo dal suo puparo. (https://stream24.ilsole24ore.com/video/mondo/stoltenberg-cina-si-sta-avvicinando-noi/AFshKiMC)

Il destino dell’Ucraina non interessa all’Occidente, al quale preme solo la distruzione del proprio nemico, della fine di centinaia di migliaia di Ucraini, a nessuno importa.

Mandare sempre armi, anche esauriti i nostri arsenali e depositi, riconvertire la nostra industria a fini bellici, tagliare le spese per lo stato assistenziale (Sanità, Scuola, Pensioni, Ricerca, Lavoro) nulla al momento appare più importante del riarmo, che costerà la totale distruzione dell’intera Ucraina, l’importante è che gli errori delle nostre élites non vengano a galla, che una sconfitta militare contro Mosca non causi il tracollo di un vero e proprio regime che chiude le porte alla risposta democratica della popolazione https://www.eunews.it/2023/10/20/elezioni-24-commissione-voto-libero-equo/ voto elettronico, resilienza elettorale, dolci parole che nascondono secondi fini. https://www.repubblica.it/esteri/2024/02/08/news/fake_news_disinformazione_putin_russia_elezioni_europee_democrazia-422088727/

https://it.euronews.com/my-europe/2024/02/08/il-parlamento-europeo-chiede-misure-contro-le-interferenze-russe

Gli articoli qui sopra testimoniano la volontà di mettere in atto provvedimenti volti a limitare la protesta degli elettori contro le politiche suicide di Bruxelles.

Il percorso finora seguito ha portato al diretto conflitto tra Ucraina e Russia, due anni fa, e allo scontro, sempre meno indiretto, tra NATO e Russia.

Le affermazioni recenti del fu presidente del Consiglio Draghi, preoccupano e non poco chi abbia a cuore un futuro di pace per i propri figli ed il proprio.

https://www.corriere.it/economia/finanza/24_febbraio_24/draghi-all-ecofin-la-ue-non-sta-al-passo-dobbiamo-investire-a-breve-somme-enormi-pubbliche-e-private-72d14100-a33f-4905-8231-cb695921fxlk.shtml

Se leggete con attenzione scoprirete che le cause dei problemi che enumera Draghi trovano la loro origine proprio nel percorso seguito fin qui da lui e dal resto della nostra classe dirigente, ci hanno, insomma, scavato la fossa e pretenderebbero anche di spiegarci come uscirne prima che loro stessi ci seppelliscano dentro ancora vivi.

Chiaramente parla di cifre che misteriosamente si materializzerebbero dopo che per 30 anni hanno imposto tagli micidiali ai servizi al cittadino, spostando la spesa sanitaria dal pubblico al privato, diminuendo i parametri di calcolo per le pensioni, da retributivo a contributivo, aumentando anche l’età di pensionamento fino al limitare della nostra vita stessa. Operando tagli ai diritti nel mondo del lavoro creando generazioni di precari, sottopagati, insicuri del futuro e a rischi di morte sul lavoro (1041 nel solo 2023).

Se come Paese prendessimo coscienza di tutto ciò che ci hanno fatto li cacceremmo a pedate.

Tornando all’Ucraina, dobbiamo registrare l’ennesima follia che ci avvicina ancora di un passo al baratro del conflitto diretto.

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/02/24/zelensky-siglato-laccordo-di-sicurezza-con-meloni_717e0ca1-4274-4312-911a-7f7cd3544e63.html

https://www.agi.it/estero/news/2024-02-24/ucraina-g7-kiev-meloni-firmato-accordo-sicurezza-dieci-anni-25440257/

In questa mirabolante luna di miele tra Zelenski e Meloni, mi chiedo dove sia la ratifica del nostro Parlamento, il suo ruolo di indirizzo, e soprattutto l’Art. 11 della nostra Costituzione.

Cosa rimane nelle nostre Istituzioni, oggi, dello spirito che animava i Padri e Madri fondatori del nostro Paese?

https://www.governo.it/sites/governo.it/files/Accordo_Italia-Ucraina_20240224.pdf

Si legge che non è stato necessario un voto parlamentare in quanto detto accordo non sarebbe vincolante, mi chiedo, se non essendo vincolante, a che pro allora firmarlo?

Situazione sui fronti ucraini

Nel mentre che si sgonfia il caso Navalny, con la stessa ammissione del capo dei servizi segreti ucraini Budanov che confermerebbe il referto autoptico russo sulle cause di morte per il condannato per reati comuni Navalny, trombo che ha causato morte improvvisa, i fronti del conflitto si muovono.

Il corpo del carcerato è stato consegnato alla madre dalle autorità russe.

Krinky

Le sventurate truppe di Kiev inviate qui a morire, sarebbero state ritirate dal settore dove sorgeva il villaggio e mantenute sulle isole di mezzo al fiume.

Rabotino

In pochi giorni di pressione offensiva, la Russia è riuscita a mettere in difficoltà la linea di Kiev.

Le difese ucraine hanno iniziato a cedere sul centro, arretrando di 2,5 km, dopo anche il villaggio è passato di mano.

In seguito il fronte retrocederà verso le posizioni pre offensiva estiva di Kiev.

Novomikailovka

Le truppe di Mosca avanzano a sud e a nord in direzione dei fianchi del villaggio, gli Ucraini tentano di resistere ma perdono uomini e mezzi, non possono resistere per più di qualche giorno ancora.

Pabieda

La caduta di questo piccolo villaggio segna la chiave di volta per Novomikailovka a sud e per Georgevka a nord, infatti preso questo punto fortificato, i Russi potranno avanzare nella campagna, sempre con i tempi imposti in questo conflitto sia chiaro, lentezza esasperante, verso l’interno, per poi attaccare le linee di rifornimento ucraine e causare il ritiro dai villaggi sia a nord che a sud.

Marinka e Krasnogorovka

Con la presa di Marinka, si affaccia per i comandi moscoviti la possibilità di raggiungere Krasnogorovka e l’hanno colta al volo.

Con due avanzate repentine, hanno raggiunto il fianco sud della città e ora hanno iniziato la pressione offensiva che ridurrà progressivamente la resistenza ucraina fino a causarne il ritiro, è in effetti la medesima tecnica usata per Avdeevka.

Hanno iniziato a piovere sulle posizioni difensive ucraine, molte bombe FAB a guida glonass.

Avdeevka

Non si è fermato molto il fronte dopo la pesante sconfitta ucraina.

Le truppe della 1a, della 35a, della 75a, e della 114a brigate di fucilieri meccanizzati hanno ripreso ad avanzare verso ovest e nord ovest.

Stepovo, Sjvierne, Lastokino sono state conquistati, ora anche Tonenke è sede di combattimenti al suo interno.

Presto potrebbe venire il turno di Orlovka.

Questo villaggio fa parte di una prima possibile linea di resistenza difensiva da parte di Kiev, assieme ai villaggi Umanske, Semenovka e Berdyki.

Anche Il NYT e il Washington post hanno ammesso che quella di Avdeevka sia stata una rotta e non una ritirata ordinata, che si è lasciata alle spalle centinaia di prigionieri.

https://www.washingtonpost.com/world/2024/02/21/avdiivka-retreat-casualties-ukraine-russia/

Artemovsk

Le forze russe sono penetrate all’interno di Ivanoskoe, centro strategico per l’avvicinamento a Chasiv Yar.

Fronte tra Kremennaya e Kupyansk

Il fronte, posto di recente sotto unico comando dal Ministero della Difesa russo, è in fase silente da alcuni giorni, il livello dei combattimenti è sceso, una ipotesi di spiegazione potrebbe essere che i Russi vadano accumulando risorse nelle vicinanze del fronte in vista di una offensiva più massiccia nell’intensità e nell’estensione territoriale.

A50

Un altro AWACS russo un A50 è stato abbattuto lontano dal fronte, troppo lontano perchè si sia trattato di un missile ucraino, si guarda quindi a fuoco amico russo, ci si chiede come mai a volte, il sistema F-F di discriminazione tra Amico o Nemico, non funzioni, una delle ipotesi è che si tratti di malfunzionamenti delle componenti installate, una seconda che si tratti di interferenze elettroniche che alterano la lettura dei dati da parte del radar di difesa aerea russo.