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Esteri

Grande vittoria militare russa in Avdeevka

la vittoria russa ad Avdeevka, le reazioni occidentali alla morte di Navalny, la figura reale di navalny

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truppe russe presso Avdeevka

Aree di crisi nel mondo n. 190 del 18-2-24

Una pura formalità

L’annuncio di ieri mattina, da parte dei comandi ucraini e dello stesso presidente Zelensky.

Le forze ucraine, in ritiro spontaneo da un paio di giorni, hanno ricevuto l’ordine ufficiale di ritirarsi dalla città, importante centro strategico per la sua posizione vicinissima alla capitale della DPR (Repubblica Popolare di Donetck).

Di fatto si tratta solo di una pura formalità, dai video diffusi da fonti ucraine e russe, il ritiro delle unità ucraine era già in corso, dai fronti esterni, si dirigevano a piedi verso il centro urbano e da li al quartiere 9 per poi attraverso i campi, ripiegare sulle posizioni arretrate dell’esercito di Kiev.

La schiacciante superiorità russa mostrata in questa offensiva

Nel giro di circa una settimana, la superiorità russa si è mostrata in tutta la sua potenza.

Si è trattato credo della prima battaglia sul fronte, in cui la superiorità aerea assoluta da parte russa si sia dimostrata con tutta la sua potenza.

Il supporto ravvicinato dell’aviazione, la soppressione dei droni ucraini, l’uso dei droni russi sulle formazioni di Kiev, il massiccio impiego di FAB a planata controllata e guidata, almeno 50 al giorno con una punta di 250, hanno avuto un ruolo determinante nel piegare e vincere le forze nemiche, ivi compreso l’impiego da parte del generale ucraino Syrsky, di forze fresche e di élite come la 3a Brigata d’assalto dell’Azov, soldati fortemente indottrinati di nazismo e molto ben addestrati.

L’impiego in forze di queste unità si è comunque rivelato ininfluente, l’avanzata continua russa ha travolto le linee difensive interne ucraine e causato il ritiro in massa dalla città.

Sono mancate del tutto le difese aeree di Kiev, segno evidente che la progressiva distruzione di sistemi di lancio e radar da un lato, l’esaurimento dei missili dall’altro ed infine l’impossibilità da parte occidentale di proseguire nell’invio di sistemi impoverendo le proprie capacità difensive, abbia pregiudicato la capacità di dispiegamento di mezzi antiaerei ucraini nell’area.

Il giorno 17, forse nel tentativo di addolcire la pastiglie, il ministero della difesa ucraino annunciava l’abbattimento di 2 caccia SU-34 e di un SU-35, la notizia non solo non ha trovato conferma visiva, ma è stata smentita dal ministero della difesa russo che ha dichiarato che tutti i caccia usciti in missione avessero fatto ritorno alle basi.

I prigionieri ucraini avrebbero detto ai Russi che al fronte vi fosse scarsità di munizioni e questo avrebbe impedito loro di difendersi al meglio.

Le condizioni meteo

Un inverno precocemente finito ha causato il fenomeno della Rasputiza, ovvero fango profondo che impedisce ai mezzi di muoversi velocemente quando non li ferma proprio del tutto.

Gli stessi soldati ucraini sono stati filmati mentre arrancavano nel fango fino alle ginocchia per fuggire dalla città.

Pioggia e foschia hanno pregiudicato l’impiego di droni da parte di Kiev e questo ha fatto mancare apporto alle difese.

Artiglieria

Avevamo segnalato come da parte di Kiev stesse venendo meno l’artiglieria.

Non mancano solo i proiettili, ma anche i cannoni.

Lungo le strade che portavano a Avdeevka, si vedevano molte carcasse di mezzi, tra questi anche alcuni semoventi di artiglieria, segno che i droni russi colpissero anche in profondità dietro le linee nemiche.

Nei mesi scorsi, progressivamente, la Russia ha acquisito maggiori capacità di intelligence e spionaggio elettronico, ciò ha permesso loro di individuare meglio i movimenti del nemico nelle retrovie e di colpire depositi, raggruppamenti, comandi, magazzini.

Cannoni anche protetti da gabbie contro i droni sono stati raggiunti da missili Uragan, equivalente russo degli HIMARS o da proiettili Krasnopol, equivalente delle munizioni guidate di artiglieria occidentale, il cui uso è aumentato in maniera significativa con danni crescenti inflitti ai sistemi ucraini.

La vittoria russa ed il valore

Indubbiamente questa pesante sconfitta ucraina mina nel profondo il morale dei soldati al fronte, non solo perchè vengono allontanati dalla capitale della DPR, ora non potranno bombardare con estrema facilità i civili in città ma dovranno usare sistemi più costosi e complessi, dai droni ai missili, non potranno più usare i semplici mortai per capirci.

Ma è il fatto che nei mesi scorsi fossero giunti moltissimi rinforzi da parte di Kiev per sostenere questo fronte, sono giunte le migliori unità tra cui la 47a Brigata meccanizzata con i suoi Leopard 2 2 i molti Bradley M2A2.

Gli Ucraini hanno mostrato almeno in due occasioni video di carri Abrams in rotta verso il fronte, dove però mai sono stati impiegati, continuiamo a chiederci il perchè.

Pertanto concludiamo che al momento, nonostante un massiccio impiego di unità altamente addestrate, mezzi occidentali in numero sufficiente, intelligence approfondita e ad ampio spettro, garantita dall’intera costellazione di satelliti della NATO ed USA, le forze ucraine si trovino oggi in forte difficoltà su ogni fronte dove combattano contro forze in pari numero russe, questo a causa delle continua miglioria dei sistemi russi e della maggiore disponibilità di droni e sistemi anti drone presenti nello schieramento russo.

Il divario crescente nella presenza sul campo di sistemi di artiglieria di precisione e normali unita ad una maggiore capacità di intelligence russa stanno facendo la differenza sul campo imponendo continue sconfitte alla controparte ucraina.

L’esercito ucraino si trova in difficoltà su diversi fronti, Artemovsk dove le truppe di Mosca hanno raggiunto Ivanovo da est, sud e nord, Novomykailovka, ormai in parte sotto controllo russo, Rabotino, dove è iniziata una offensiva russa, Terny, dove la linea del fronte è sempre più vicina alla cittadina e Sinkovka, dove vengono costantemente impiegate molte unità ucraine per tenere la linea.

I viaggi della speranza di Zelensky

Sempre all’estero quando il suo Paese subisce pesanti sconfitte al fronte, Volodimir anche stavolta è fuori dai confini patrii, a Monaco per la conferenza sulla sicurezza, ha esortato i partner (padroni) USA e UE a non abbandonare l’Ucraina, evidentemente si è accorto del calo costante del sostegno.

https://www.washingtonpost.com/world/2024/02/17/munich-security-conference-volodymyr-zelensky/

Proseguirà anche con i separati incontri a Berlino, Parigi, per firmare accordi di difesa separati con i diversi capi di stato.

A margine della conferenza, ha rilasciato diverse interviste davvero al limite della farneticazione.

https://www.adnkronos.com/internazionale/esteri/ucraina-russia-zelensky-putin-guerra-oggi-news_2FvmF9ZimGBK00zB8TsTHC

Da cui sembra emergere il netto distacco dalla realtà che ormai ha preso il sopravvento nella mente malata del presidente ucraino, e temo anche in quella di molti leaders occidentali.

La morte di Navalny

Navalny è stata una persona conosciuta e discussa molto in Occidente, pochissimo in Russia, dove per i più era un perfetto sconosciuto.

Politicamente non è mai stato una figura di qualche rilievo in Patria, e questo a dispetto degli osanna ricevuto dalla stampa occidentale.

Nel massimo della sua popolarità, non è mai stato in grado di organizzare grandi manifestazioni nel suo Paese, unica città dove riusciva a radunare poche migliaia, due o tre per capirci, di sostenitori in piazza era Mosca, città che con l’interland raggiunge i 18 milioni di cittadini.

Fu condannato per appropriazione indebita di 30 milioni di Rubli, denunciato dal gruppo Ives Rocher, che ne era stato vittima.

Ottiene la sospensione della pena in cambio della semilibertà con obbligo di firma fino al 2020, viene condannato nel marzo del 2020 proprio per aver mancato le firme per alcuni mesi a altri 8 anni di reclusione da passare in carcere, pena che stava scontando, successivamente ha subito un altro processo per attività di estremismo, ad altri 19 anni di carcere.

Non era pertanto un detenuto politico ma era stato condannato per reati comuni.

Difficile immaginarlo leader dell’opposizione politica in Russia avendo raccolto al massimo meno del 2% di voti, quando il maggior partito di opposizione, il KPRF ne raccoglie quasi il 25%.

Navalny è morto durante la sua prigionia per un malore improvviso all’interno dell istituto penitenziario K3 a circa 2000 Km da Mosca, nel rapporto si legge che è stato soccorso dai medici ma che non sono riusciti a salvarlo.

Aggiungiamo che il personaggio è sempre stato un estremista xenofobo che paragonava gli immigrati ad insetti da uccidere, simpatizzava per gli ambienti ultranazionalisti e sempre alle sue manifestazioni erano presenti in forze i gruppi neonazisti russi.

Si chiude qui la travagliata vicenda di una persona strumento dei servizi occidentali per destabilizzare la politica interna di Mosca, da ricordare il video del suo braccio destro che chiede ad un funzionario dell’ambasciata britannica (MI6?) 15-20 milioni di Sterline per creare manifestazioni contro il governo.

Attendiamo di saper con chi decideranno di sostituirlo i servizi segreti occidentali.

Per ora le reazioni interne alla Russia sono state minime, con pochissime persone anche nella stessa Mosca.