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Esteri

Tajani sta rischiando di coinvolgerci in un conflitto

La missione proposta dall’Italia alla UE per il Mar Rosso ci espone ad ulteriori rischi di conflitto

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Le trovate geniali di Tajani, nostro Ministro degli Esteri, si manifestano sempre e soltanto nelle peggiori occasioni…

Purtroppo, sempre e solo, nel senso meno favorevole all’Italia.

Anche questa volta non si è smentito.

Lunedì mattina ha portato in UE una proposta per poter estendere una missione già esistente e votata dal nostro Parlamento, alla copertura del settore di Mar Nero oggetto delle recenti tensioni.

La missione indicata sarebbe quella votata nel 2020, in una situazione geopolitica locale e mondiale del tutto differente.

Era la Missione Emasoh Agenor del 2020 ( https://www.marina.difesa.it/cosa-facciamo/per-la-difesa-sicurezza/operazioni-in-corso/Pagine/EMASOH.aspx ).

Nata per un contesto estremamente differente, la missione Agenor fu approvata dal Parlamento. Mari differenti, Paesi differenti e non in guerra tra loro, pensare di allargare questa missione all’odierno contesto appare più di una forzatura, è più una pensata da “furbetti pariolini”…

Lo “Yemen del Nord” è oggi un Paese che si è fatto carico di fermare il massacro dei Palestinesi in Gaza e lo fa nella latitanza assoluta delle grandi potenze economiche, USA, UE, Russia, Cina, India e Brasile, che finora non hanno posto in essere alcuna sanzione contro Israele ne economica ne commerciale.

Nessuno ha imposto, come contro lo Yemen, un blocco navale che ha affamato la popolazione e causato una carestia nei territori controllati dai ribelli Houti.

Pertanto loro hanno pensato di fare come la coalizione che li aveva combattuti per 8 anni, e ha fermato le navi provenienti da o destinate a Israele.

Se nessuno avesse protestato, il tutto si sarebbe limitato a quello, una significativa pressione contro un Paese macchiatosi di crimini efferati contro un popolo vessato e umiliato da decenni.

Ci hanno pensato gli immancabili Angloamericani a metterci lo zampino.

La missione Prosperity Guardian partiva il 20 dicembre, e subito l’Italia si mostrava disponibile, ma immediatamente dopo arrivava una smentita e l’Italia diceva che non vi avrebbe partecipato, qualcuno doveva aver ricordato ai ministri firmaioli, che sarebbe stata necessaria una nuova votazione delle Camere per potervi partecipare, quindi tempi lunghi.

Ma il buon Tajani che ha grandi ed evidenti limiti, è dotato comunque di grande fantasia, e ha ideato l’escamotage per “fottere la Costituzione” aggirandone i vincoli posti e lo spirito dell’Art. 11 che imporrebbe al nostro Paese la via diplomatica come prioritaria al fine di verificare nei fatti e con un contatto diretto, se gli Houthi abbiano o meno intenzione di bloccare le navi dirette in Italia o di compagnie italiane o che provengano dal nostro Paese.

Via totalmente ignorata dal nostro Governo e specialmente da chi ne sarebbe dovuto essere il fautore, Tajani per l’appunto. ( https://www.difesaesicurezza.com/en/defence-and-security/operation-prosperity-guardian-will-protect-commercial-vessels-in-the-red-sea/ )

https://www.agenzianova.com/fr/news/mer-rouge%2C-l%27italie-aligne-une-mission-navale-avec-la-france-et-l%27allemagne-tajani-nous-esp%C3%A9rons-l%27approbation-du-prochain-conseil-de-l%27ue/

La Missione Aspis nasce con grandi rischi potenziali, sebbene sulla carta si presenti come una missione difensiva, dopo il primo intervento, le nostre navi, di Germania, Francia e Italia, diverranno dei bersagli per San’aa.

La Marina inglese si sta trovando in difficoltà a causa del gran numero di droni e missili che gli Houthi stanno mettendo in campo, e i rifornimenti in zone tanto remote non sono certamente la cosa più semplice del mondo.

Logistica: la base francese presso Gibuti è la più vicina, ma è anche frequentata da altre formazioni navali, come le Cinesi.

Qui dovranno giungere i rifornimenti e le munizioni, in special modo anti aeree, che verranno sottratte di certo a quelle ucraine.

Notizia odierna riferisce per bocca del ministro della Difesa Crosetto che il CDM ha approvato il decreto di modifica delle missioni e che ora passa alle Camere per l’approvazione. Attendiamo maggiori dettagli sul testo approvato per meglio comprendere se possa o meno riguardare l’estensione della missione Aspis di cui parliamo.

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2024/01/25/via-libera-del-cdm-al-ddl-sulle-missioni-internazionali_e7daf658-240a-4555-b4e1-f5caf0f65d9e.html

La visita odierna di Tajani in Libano, prima, in Palestina Dopo e infine in Israele non è di certo slegata dall’iniziativa nel Mar Nero, viene ribadita la decisione di creare Due Stati per i Due Popoli, opzione che Netanyahu rigetta come la peste per i problemi che genererebbe per i coloni che lui stesso ha aiutato a insediarsi e ad occupare case e terreni dei Palestinesi e che se venisse costruito e riconosciuto un Paese Palestinese nei confini del 67 della Cisgiordania e Gaza, li vedrebbe inclusi e sottoposti all’autorità della Palestina e non più di Telaviv, problema di non facile risoluzione senza l’accettazione della cittadinanza palestinese, e il ripristino della legalità sul territorio ponendo fine ad abusi, violenze e impunità per i coloni.

Non è difficile immaginare che questa missione arrivi in preparazione diplomatica per la prossima missione unionista, è di certo finalizzata a creare quei contatti (Libano e Palestina) che sono in contatto con gli alleati di Ansar Allah nello Yemen del Nord, pertanto ci si rivolge ad interlocutori riconosciuti affinchè i reali destinatari capiscano e ricavano i messaggi.