Esteri
Il missile Kinzal è inarrestabile!
Durante questa pausa natalizia, il conflitto non ha avuto alcuna sosta.
Aree di crisi nel mondo n. 185 del 7-1-24
Il missile Kinzal è inarrestabile!
Conflitto in Ucraina
Durante questa pausa natalizia, il conflitto non ha avuto alcuna sosta.
Innanzitutto è ripresa la campagna missilistica russa contro le principali strutture militari o industriali della difesa di Kiev.
Sono stati anche colpiti diversi sistemi di difesa aerea occidentali che difendevano non solo la capitale ma diverse zone del Paese.
L’Ucraina ha risposto a modo suo.
Il bersaglio prescelto per primo è stata una nave anfibia attraccata al molo del porto di Feodosia in Crimea.
La nave è stata colpita da almeno due missili, probabilmente storm shadow, c’è stata una violenta esplosione secondaria dovuta al carico della nave, dalle immagini visionate, si presume fosse un carico di missili grad in quanto la fiammata è stata notevole, troppo se fosse stato solo esplosivo e si è diretta più verso l’altro che lateralmente, le vicine gru del molo sono rimaste intatte.
In seguito al prosieguo della campagna di bombardamenti russi, l’Ucraina è passata al suo genere di bersaglio preferito, i civili russi.
Sono state colpite sia Belgorod che Donetck con missili a grappolo.
Il video del missile ucraino che si abbatte sulla pericolosissima pista da pattinaggio su ghiaccio vicino all’albero di Natale è emblematica della pericolosità di tali siti.
Abbiamo esaminato il video notando che nel cielo non vi fossero scie di missili antiaerei, anche l’allarme è scattato successivamente.
Questo attacco ucraino, pertanto ha colto di sorpresa le difese aeree russe, che hanno dichiarato di avere abbattuto alcuni missili, ma riteniamo che ciò non corrisponda al vero, quantomeno per la prima ondata.
In seguito Kiev è stata nuovamente colpita e con essa altre città tra cui Karkov.
Fabbriche diverse e depositi di mezzi e munizioni sono stati i bersagli delle ondate di missili balistici russi che si alternavano ai droni Geran 2 seconda generazione, sono neri, e ai missili da crociera.
Interessante che i missili balistici più potenti degli Iskander siano stati, con ogni probabilità degli Hwasong-5 o Hwasong-6, che si sono rivelati precisissimi e con gittate stimate in 300 Km il primo e 500 il secondo.
Queste avrebbero colpito importanti bersagli militari tra cui il lanciatore di missili della NATO usato dalle truppe ucraine per colpire la città russa.
Verificheremo nei prossimi giorni se cambierà la tipologia di missili usati negli attacchi o se cesseranno per verificarne la veridicità.
I colpi ucraini veri e quelli falsi.
Gli Ucraini avrebbero colpito anche un radar di controbatteria russo Yastreb-AV distruggendolo.
Le affermazioni circolate ieri dai comandi ucraini, parlavano di una serie di capannoni colpiti lungo la H05 presso Hryshyne, sono state mostrate anche foto satellitari, ma dobbiamo notare diverse discrepanze, dapprima sono state fatte circolare voci che all’interno di questi capannoni si trovassero ingenti truppe spetsnaz e niente popò di meno che Gerasimov ( capo delle Forze Armate russe) rimasto ferito, in seguito, ieri, hanno rettificato asserendo vi fossero ingenti depositi di armi.
Dall’esame delle foto si notano i tetti dei capannoni colpiti con 7 buchi, non si vedono segni di esplosioni che abbiano danneggiato gli edifici, si escludono pertanto Storm Shadow o bombe plananti, potrebbe essersi trattato di droni ucraini che hanno una carica esplosiva compatibile con i minimi danni evidenziati. L’assenza di segni o evidenze di esplosioni secondarie, ci fa propendere per l’ipotesi che all’interno non vi fosse proprio nulla e che il tutto si riduca a propaganda, oltretutto le foto potrebbero non essere compatibili con la stagione attuale, gli alberi di alto fusto sono tutti con foglie verdi sui rami, e anche l’inclinazione del sole potrebbe non essere corretta per la stagione.
Le preoccupazioni sulle forniture di armi
L’occidente tergiversa anche a consegnare quanto promesso e pattuito, figuriamoci se consegnerà mai ciò che agli ucraini servirebbe.
https://www.nytimes.com/2024/01/06/world/europe/ukraine-patriots-us.html
I missili antiaerei sono una vera emergenza, il loro costo enorme, la produzione minima, le scorte pressoché esaurite, il consumo è invece molto elevato, come capite le quattro cose messe insieme sono un pessimo indicatore per l’Ucraina.
Anche le malsane proposte di spostare le produzioni in Ucraina, avanzate a più riprese da Germania e USA, è inattuabile dato che il territorio viene bombardato ovunque e in special modo le zone industriali.
La proposta appare pertanto più come un espediente per lavarsi le mani o spingere Kiev a trattare un cessate il fuoco ( posto che Mosca sia disposta a condizioni non sue).
Sia Kirby che Miller, del governo USA hanno avvisato che in generale le forniture del 2024 non potranno essere assimilabili a quelle del 2022 o del 2023.
Le difese aeree occidentali si sono inoltre rivelate del tutto inadeguate a colpire i missili ipersonici, che anzi sono riusciti a distruggere alcuni mezzi di batterie posizionate attorno o dentro Kiev, come alcuni video suggerirebbero.
I Russi hanno attaccato di giorno anche per favorire la ripresa video delle esplosioni, gli arrivi dei missili e mostrare al mondo che le dichiarazioni del regime di Kiev sui numeri di abbattimenti di missili russi, siano del tutto falsi.
In effetti i Kinzal sono arrivati a bersaglio, uno anche filmato, e nessun missile antiaereo li ha fermati.
È stata colpita una fabbrica per la riparazione di mezzi danneggiati, anche una fabbrica di droni è stata bersagliata di giorno, perchè di giorno e non di notte?
La ragione è tragica ma rientra nella spietata logica di guerra.
Queste fabbriche lavorano di giorno per carenza di personale, di giorno ci sono i tecnici specializzati e gli ingegneri, eliminando quelli, e molti sono stati eliminati, si colpisce alla radice la capacità produttiva di Kiev.
F16
diverse volte annunciati con numeri che raggiungevano la sessantina, ad oggi sono stati dichiarati consegnati circa 18 caccia, mai visti in volo. Le dichiarazioni su consegne a 6 mesi suonano come una presa in giro da parte NATO alle vittime sacrificali ucraine.
Da ricordare che si parlasse di sei mesi in agosto 2023…
Gli abbattimenti russi proseguono, i tentativi di trovare altri velivoli ex sovietici da parte della NATO sembra siano falliti. Voci insistenti hanno parlato di contatti col Perù per consegnare i suoi Mig29.
La campagna di terra
Due illustri quotidiani statunitensi, i NYT prima e il Washington Post hanno intervistato alcuni soldati dei Marines ucraini che combattono a Krynky ( la famigerata testa di ponte sulla riva sx del Dnepr).
Il quadro che ne è emerso è desolante, anche il WP conferma il massacro di truppe ucraine in atto.
I soldati hanno una breve aspettativa di vita, già il trasbordo è un incubo che dura fino ad un’ora.
I corpi dei soldati morti abbandonati e mai sepolti o riportati indietro.
Pochi rifornimenti a disposizione, nessuna prospettiva di avanzare.
“Nessun villaggio è stato liberato” così risponde alla giornalista e al titolo dell’articolo il soldato 22enne prima di andare al fronte in missione.
https://www.washingtonpost.com/world/2024/01/04/kherson-marines-ukraine-villages-russia/
https://www.nytimes.com/2024/01/03/world/europe/ukraine-war-tv-news-telemarathon.html
Kremennaya
Procede l’avanzata russa in direzione di Terny a nord ovest di Kremennaya.
Marinka
Confermata la totale conquista da parte di Mosca, ora stanno procedendo nella parte nord di Georgevka.
Kupyansk
Procedono i combattimento attorno al villaggio di Sinkovka.
Adveevka
Il fronte fa “elastico” attorno a Stepovo, oggi presenti gli Ucraini e domani i Russi.
Più a nord i combattimenti sono intensi attorno ad alcune posizioni fortificate ucraine.
A est i Russi avanzano nel settore delle dacie.
Artemosk
Procedono i combattimenti, sempre intensi.
I Russi hanno guadagnato buone posizioni elevate in prossimità del cimitero a sud di Berkovka, gli Ucraini tentano di arginare l’avanzata in quanto sanno che perdere le posizioni elevate significa perdere Berkovka.
I Russi forte delle “stormtrooper” Akmat e Wagner, ora operano assieme su questo fronte, sono avanzati in direzione di Ivanoskoe, la perdita di Ivanoskoe, unitamente quella di Berkovka aprirebbe la via verso Chasiv Yar, un disastro per gli Ucraini che infatti spendono molte risorse per rallentare i russi.
Mobilitazione generale.
Il tema di questa settimana sarà la legge sulla mobilitazione generale in Ucraina.
Necessitano di almeno 500.000 soldati e viene da chiedersi come mai dopo ben 14 mobilitazioni abbiano ora bisogno di altri 500.000 soldati, ma la risposta non è piacevole…
La votazione della Rada dovrebbe esserci tra l’8 ed il 9 gennaio.
Il comandante delle forze armate ucraine, il gen. Zaluzhny preme perchè venga approvata definitivamente.
Circolano voci e avvisi dei servizi segreti ucraini e britannici circa una imponente offensiva russa incombente, di cui non vedo traccia, che dovrebbe avvenire tra Karkov e Chernigov.
Un fronte enorme, è davvero difficile immaginare che la Russia decida di cambiare radicalmente la strategia che finora le sta garantendo un buon vantaggio sulla NATO per mettere a rischio tutto su un vastissimo fronte, incubo per la logistica ed il tutto senza nemmeno avviare una nuova, seconda, mobilitazione, laddove l’Ucraina ne ha messe in campo 14 e ne richiede una totale per trovare altri 500.000 soldati.
Ritengo quindi si tratti dell’ennesima falsità messa in giro dai servizi britannici con due fini, da un lato spingere il voto ucraino per la totale mobilitazione, dall’altro intimorire i partner NATO europei e spremere loro ulteriori e disperati aiuti militari ed economici.
Tutto ciò ci descrive indirettamente uno stato di grande difficoltà che viene celato sul reale stato dell’esercito ucraino di fronte al calo delle forniture militari.
Recentemente è stato chiesto al ministro degli Esteri ucraino Kuleba se l’Ucraina abbia una strategia B per ovviare al calo di forniture militari occidentali, lui ha risposto che non ve ne sono di alternative e che confidano nella strategia A e che gli occidentali consegnino le forniture promesse e mantengano la parola sul sostegno all’Ucraina fino alla fine e a qualunque costo.
Temo che il ministro Kuleba abbia confidato troppo in persone che evidentemente non conosce affatto.
Mi chiedo a chi resterà in mano il cerino e tocchi recarsi a Kiev per avvisare che ogni risorsa militare per l’Ucraina è esaurita e che dovranno arrangiarsi da soli nel prosieguo di un conflitto che non possono più sostenere ormai dal giugno 2022, nel frattempo solo loro conoscono l’esatto numero di poveri soldati massacrati in nome e per contro degli interessi occidentali sulla sola speranza che i nostri governanti avrebbero mantenuto i loro impegni.
Di certo non vorrei essere in colui al quale toccherà questo compito.