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Esteri

La tregua a Gaza assomiglia all’occhio di un ciclone

La precaria tregua di Gaza prepara la ripresa del massacro dei Palestinesi ad opera di Israele, la situazione in Ucraina si fa più critica con l’arrivo dell’inverno e dei primi bombardamenti con i droni Geran 3

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Mappa di Avdeevka di libero uso modificata dall'autore

Aree di crisi nel mondo n. 181 del 26-11-23

Gaza

Dopo una lunga trattativa che ha coinvolto Israele, Hamas, il Qatar e gli USA, e in separata sede Cina e Russia, notare come gli sponsor siano presenti e invece siano esclusi i bersagli della propaganda occidentale ovvero L’Iran, siamo giunti ad un accordo per una breve tregua.

4 giorni che passeranno molto velocemente, e già si vedono segnali di violazioni da parte israeliana, sono stati colpiti diversi civili in passaggio da sud a nord della Striscia.

La tregua è iniziata con ritardo a causa di difficoltà, il Qatar ha confermato poi l’avvenuta liberazione di 59 ostaggi palestinesi nelle mani del regime di Telaviv, in seguito è stata confermata la liberazione dei prigionieri israeliani nelle mani di Hamas, tra questi sono state segnalati 12 ostaggi dell’estremo oriente che lavoravano nel settore invaso dalle milizie di Hamas.

Donne e bambini palestinesi sono potuti tornare finalmente tra le braccia dei loro cari e altrettanto hanno fatto i rilasciati israeliani, sembravano essere in buone condizioni di salute dalle immagini, ma le autorità israeliane li hanno fatti ricoverare in strutture ospedaliere controllate per accertamenti.

È importante notare come gli ostaggi richiesti da Hamas ad Israele per la loro liberazione in cambio di quelli israeliani siano finora donne e bambini.

Israele dunque aveva preso prigionieri molti minorenni durante le sue ondate di arresti a danno delle popolazioni palestinesi occupate.

Finora i media avevano parlato di pericolosi terroristi incarcerati, mai di donne e bambini.

La tregua ormai volge verso il suo termine.

Il Ministro della difesa israeliana Gallant ha messo in chiaro che terminata la tregua, il massacro dei Palestinesi riprenderà.

È chiaro che stiano guadagnando tempo per accumulare risorse militari e sferrare un massiccio colpo su Gaza al termine della tregua.

L’amministrazione USA, dall’alto della sua doppia morale, ha affermato che se Hamas continuerà a liberare ostaggi, la tregua proseguirà, ma è una posizione che conviene solo ed esclusivamente a Israele.

Telaviv potrebbe un qualunque momento successivo alla totale liberazione dei suoi ostaggi, imprigionare nuovamente gli ostaggi palestinesi rilasciati o addirittura assassinarli, come ha fatto molto spesso in passato.

Hamas non avrebbe questa possibilità, pertanto non credo che richiederanno un ulteriore proseguimento della tregua perchè per loro è inutile.

La Diplomazia occidentale è assente.

La posizione italiana non c’è molto semplicemente, in quanto essa è sempre e comunque sottoposta alle dichiarazioni USA alle quali semplicemente, si assoggetta.

Solo Spagna e Belgio hanno mantenuto una posizione autonoma, richiedendo ufficialmente al governo israeliano di sospendere il massacro di civili palestinesi.

Il governo israeliano ha insultato i governi spagnolo e belga definendoli sostenitori dei terroristi.

Inaccettabile posizione respinta dalla diplomazia di Madrid e Bruxelles.

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/mediooriente/2023/11/24/israele-accusa-sanchez-e-de-croo-di-sostegno-al-terrorismo_2068cca9-f4dd-4a00-8f4c-5a709cd27102.html

Ciò sta a dimostrare come la logica malata ed estremista di questi criminali al governo di un Paese, sia categorica, o li sostieni e taci di fronte ai loro crimini, o, se chiedi il rispetto del Diritto Internazionale Umanitario ( https://www.eda.admin.ch/eda/it/dfae/politica-estera/diritto-internazionale-pubblico/diritto-internazionale-umanitario.html ) allora divieni un loro nemico, che appoggia e sostiene i terroristi.

In tutto questo il totale silenzio del sedicente Tribunale Internazionale dell’Aja è semplicemente allucinante.

L’Occidente, che evidentemente ha capacità di indirizzo nei confronti dell’azione di questo organo nato col trattato di Roma, ne sta minando ogni lontano barlume di credibilità ed autorevolezza.

Se ne paragoniamo l’agire e la solerzia rispetto al dimenticato conflitto ucraino, e alle sue azioni contro la Russia, azioni e provvedimenti che oggi ci appaiono in tutta la loro insensatezza, viene spontaneo chiedersi chi mai in futuro darà peso a ciò che ne verrà sancito con sentenze, o se, ancora peggio, i Paesi dei 6/8 del mondo, decideranno di crearsene uno che sia davvero libero ed imparziale nel suo agire.

Ad oggi si sono mosse solo tre ONG che hanno presentato denuncia, nulla da governi e Paesi che si dicono latori di principi e morale superiori a quelle degli altri… ( il giardino di Borrel, i valori della Von der Leyen, l’”America” di Biden). https://www.africa-express.info/2023/11/20/gaza-piovono-le-prime-denunce-alla-corte-penale-internazionale-contro-israele-per-genocidio/

La guerra riprenderà, anzi, il massacro riprenderà, perchè è nella natura delle bestie umane di azzannare e finire la preda ferita.

I corpi schiacciati di civili palestinesi massacrati e calpestati con i blindati dagli israeliani sul lungo mare di Gaza è li a testimoniarcelo, non esiste un 7 di ottobre, esiste una politica di sangue, sopraffazione e crimini contro un popolo occupato che si prolunga da troppi decenni e che sfocerà in futuro in altro sangue.

La sicurezza di Israele e dei Paesi ad esso vicini, passano esclusivamente da una via, il rispetto delle risoluzioni delle nazioni Unite, il riconoscimento della Palestina nei confini del 67, il ritiro delle forze di occupazione israeliane dai territori occupati ed il rilascio di tutti i prigionieri di guerra detenuti e torturati nelle carceri di Telaviv.

Quasi dimenticavo, Israele ha arrestato medici e dirigenti dell’ospedale Al Shifa, rei di aver diffuso i crimini dell’IDF nel mondo, denunciando gli abusi contro ospedale e pazienti ricoverati, cacciati poi dall’edificio distrutto dagli Israeliani.

Guerra in Ucraina

A tenere banco è l’importantissima intervista alla tv pubblica, l’unica accettata ed autorizzata nel regime ucraino, del capo del Partito Servo del Popolo, quello di Zelensky, che fu membro delle delegazioni ucraine ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina di febbraio e marzo 2022, la prima a Minsk e la seconda ad Istanbul.

Nell’intervista che trovate per intero qui sul canale della giornalista https://www.youtube.com/watch?v=6lt4E0DiJts e nella parte di interesse maggiore dal mio canale.

La parte interessante riguarda il gruppo di contatto di Istanbul, marzo 2022, Arakhamia conferma in toto quanto detto da Putin prima, da Schröder e velatamente anche da altri, che la Russia avesse chiuso un accordo di pace con l’Ucraina a fine aprile e che in seguito a questo avesse ritirato le sue truppe dal nord dell’Ucraina, e che in seguito, l’intervento della diplomazia britannica, come anche dei loro servizi avessero spinto l’Ucraina a proseguire invece il conflitto. Poi sappiamo dell’emergere dei contestati fatti di Bucha ecc ecc.

Ma la conferma dell’ingerenza occidentale, britannica nello specifico che hanno spinto, forse obbligato, l’Ucraina a proseguire un conflitto che a chiunque si intendesse un minimo di conflitti appariva già perso in partenza, è qualcosa di nuovo nel panorama dell’informazione mainstream e appare come un ennesimo segno che oramai a tutti, ma proprio tutti gli addetti al lavoro, questo conflitto appaia disperato per Kiev e che l’Occidente non abbia altre risorse da immettervi per portarlo a termine senza la prevedibile sconfitta sul campo degli Ucraini e della NATO per conseguenza.

Qualcosa non va come dovrebbe per l’Occidente.

Un articolo tedesco si propone di “rivelare” una posizione dell’Occidente quantomeno singolare.

Nell’intervista afferma che i Russi chiedessero una sola grande garanzia a Kiev, di non entrare nella NATO e nella UE, poi altre minori riguardanti le m0inoranza linguistiche, i popoli russi, la messa al bando del nazismo ecc. ma principalmente volevano garanzie di sicurezza, sulla base di quello raggiunsero un accordo fatto poi saltare da Boris Johnson.

Perchè lo dica solo ora? Credo sia una minaccia ai Paesi occidentali che hanno costretto Kiev in un conflitto che ora perdono, che l’Occidente non può sostenere e non ha più ne la volontà ne i mezzi per farlo.

https://www.bild.de/bild-plus/politik/ausland/politik-ausland/ukraine-krieg-neuer-geheimplan-von–scholz-und-biden-86192752.bild.html

https://www.ilgiornale.it/news/politica/piano-b-delloccidente-pressare-zelensky-2247040.html

La verità temo sia ben peggiore.

Nella sua ultima fornitura annunciata, Berlino ha inviato proiettili di artiglieria da 155mm, missili e sistemi antiaerei, Iris -T e una batteria Patriot, e altre forniture, ma è il numero poi emerso dei proiettili di artiglieria a lasciarmi di sasso 2380, pari al fabbisogno di un solo giorno di conflitto, allucinante semplicemente.

Qui non si tratta di voler fornire solo l’essenziale per costringere Zelenski a trattare, si tratta di un Occidente in ginocchio che non ha altro da dare e spera solo che Kiev arrivi ad un accordo prima che appaia a tutti che si debba abbandonare Kiev al suo destino dopo averlo gettato nel tritacarne dicendogli che sarebbe stata una passeggiata di salute.

Il conflitto va molto male per Kiev.

Cherson

L’offensiva sul fiume è arenata e le perdite aumentano pesantemente.

L’introduzione dei droni notturni da parte di Mosca, che garantiscono agli FPV agibilità ogni tempo e ogni ora, di fatto limitano ulteriormente le capacità di collegamento tra le sponde ai soldati ucraini, costretti ad abbandonare i feriti gravi al loro destino.

Poche munizioni, poco o nullo ricambio, nessun mezzo a sostegno, gli Ucraini di fatto vengono mandati a morire a Krivi senza avanzare di un metro e senza nemmeno la possibilità di farlo.

Nei video la spiegazione dettagliata e le mappe per meglio comprendere la situazione.

Avdeevka

Le truppe ucraine non riescono a fermare l’avanzata russa.

La carenza di artiglieria, quasi assente, non è sufficiente la presenza massiccia di droni FPV ucraini per sostituirne l’impiego, è evidente sul campo, cannoni persi e scarsa presenza di munizioni, stanno pesando e non poco nel conflitto.

I Russi hanno guadagnato a sud importanti posizioni, la zona industriale del sud della città è stato liberato, molti gli Ucraini in ritirata e una compagnia si sarebbe arresa.

Potremmo trovarci di fronte ad un crollo del settore difensivo sud di Avdeevka.

Tra il fronte nord e quello sud, i Russi stanno ampiamente usando le paurose bombe a grappolo RBK500, devastanti per il numero di ordigni, sub munizioni, tanto potenti da poter distruggere sia blindati che carri armati.

Raggiungono una elevata saturazione del terreno dove sono lanciate e il loro effetto anche psicologico sui soldati inizia ad apparire efficace.

Gli Ucraini hanno provato più volte a rispondere con carri armati, anche i Leopard 1A6, ma finora ne perdono e anche i Bradley, si rivelano vulnerabili al fuoco russo.

Le posizioni prese da Mosca non tornano in mano di Kiev.

A nord di Avdeevka i Russi avanzano anche verso Novokalinovo, un villaggio in posizione strategica.

Aviazione ucraina

Sono proseguiti gli abbattimenti di caccia ucraini nei cieli del conflitto.

Questa settimana sono stati abbattuti 4 Mig 29 e 2 SU27.

Sono perdite rilevanti, vista la situazione dell’aviazione ucraina, cui si aggiunge la defezione della scorsa settimana. Nessuna perdita russa segnalata in questi giorni.

Artemovsk

Le posizioni russe sono migliori della settimana scorsa, sono state riportati i fronti a nord della città, sulla linea di giugno 2023 annullando di fatto l’offensiva estiva, a sud invece l pressione russa sta facendo arretrare nuovamente sulla ferrovia gli Ucraini, se i russi passeranno ritornando su Klishkeevka, la posizione del fronte ucraino si troverebbe in grave difficoltà.

Kupyansk

Il fronte è attivo, ma rallentato dall’inverno ormai arrivato, qui è in pieno corso la Rasputiza, il fango che ingoia i mezzi e li blocca al terreno, ha nevicato e poi le temperature si sono di nuovo alzate sciogliendo tutto in un incubo per i soldati, divenuti maschere di fango.

Tra Odessa e Kiev, è in corso una tempesta di neve che sta bloccando le vie di comunicazione, con grave ritardo anche per i rifornimenti da occidente per il fronte.

Kiev

Nelle ultime due notti il fuoco delle batterie antiaeree è stato molto attivo.

Fari nella notte, raffiche di traccianti ci hanno riportati al 1991 su Baghdad.

Decine di droni Geran, potremmo chiamarli 3 come generazione, sono volati sulla capitale.

Il fuoco delle batterie antiaeree era caratterizzato dall’impiego di un nuovo sistema antiaereo, cannoni AA fa 40mm Bofors, il fuoco dei proiettili esplosivi illuminava il cielo, i botti davano l’idea di uno sbarramento efficace, ma non era così, oltre alle esplosioni dei proiettili non si osservavano le esplosioni in cielo dei droni.

Non hanno fornito loro i cannoni automatici con tiro controllato dal radar, ma quelli manuali molto, molto meno efficaci.

Inoltre, i droni russi sono stati dipinti di nero, aggiungendo alla minima traccia radar, una bassissima visibilità durante le ore notturne.

Come prima valutazione, direi che le dichiarazioni ucraine di 74 droni abbattuti su 75 siano quantomeno ottimistiche se non del tutto false.

La campagna di bombardamenti notturni è ufficialmente iniziata.

Nella notte scorsa sono stati colpiti anche depositi militari in altre località tra cui si segnala il grande deposito vicino a Cherkasy.

L’inverno è arrivato e l’Ucraina potrebbe non essere preparata.