Esteri
Molti israeliani uccisi il 7 ottobre dal loro stesso esercito?
La vicenda del 7 ottobre sembra schiarirsi e mostrare pesanti responsabilità israeliane che potrebbero avere eliminato per errore moltissimi israeliani. La situazione a Gaza peggiora e l’attacco di terra è in corso.
Aree di crisi nel mondo n. 177 del 29-10-23
Genocidio a Gaza
Prosegue ormai dal 7 di ottobre questo rinnovato conflitto tra le milizie di Hamas e l’esercito israeliano.
Occorre sempre ricordare che la storia è un flusso di eventi.
Non esiste un fatto a se stante da cui possa semplicemente partire la narrazione di una situazione invero assai complessa.
L’errore, ennesimo e ripetuto, dell’occidente è invece quello di partire dall’azione improvvisa di Hamas che è costata la vita di molti civili e militari israeliani, per raccontare gli eventi, come se , prima, nulla fosse mai accaduto.
Sappiamo invece molto bene come le ripetute operazioni militari dell’IDF a partire dal 2007 siano costate la morte di circa 4000 civili palestinesi, dei quali almeno il 40% aventi meno di 15 anni.
Il frutto di questa pianta di morte è stata la strage del 7 ottobre.
Sangue chiama altro sangue.
L’odio manifestato in questi anni dai vertici israeliani verso la popolazione palestinese, la noncuranza con la quale sono state causate migliaia di vittime, ha generato il mostro che si è liberato il 7 ottobre.
Ad oggi 3 settimane dopo, la “vendetta” israeliana ha portato il conteggio del tutto parziale di vittime palestinesi a quasi 8000.
in 21 giorni di bombardamenti arrivare a contare 8000 vittime di cui circa 3200 bambini, è semplicemente terrificante.
Ciò a cui stiamo assistendo travalica nel modo più assoluto ogni diritto alla difesa.
Ciò che è stato messo in atto dal governo israeliano corrisponde ad un atto di deliberato massacro di ogni forma di vita che si trovi all’interno della striscia di Gaza.
Stiamo assistendo ad un atto di pura, semplice e spietata vendetta che nulla ha a che vedere col diritto alla difesa.
Tutto questo sta avvenendo con il tacito consenso occidentale, con una popolazione israeliana schierata in maggioranza con il governo e assetata di sangue non meno dei miliziani con la stella di David che si comportano esattamente come quelli di Hamas il 7 ottobre.
Non vedo alcuna differenza tra lo sparare a delle persone con un mitragliatore o un fucile d’assalto e uccidere persone con bombe o artiglieria o carri armati.
Le storie diffuse da media forse complici, legate a decapitazioni o atti di incredibile brutalità, non hanno trovato conferme o sono state smentite del tutto.
I bambini schiacciati dalle rovine dei palazzi dove vivevano, estratti spesso a pezzi, dalle macerie, invece sono purtroppo assai reali.
È terribile da immaginare ma il sospetto che i racconti di atti brutali inventati fossero finalizzati a far accettare la brutalità vera a cui assistiamo sorge e si rafforza di ora in ora.
Rivelazioni di Max Blumenthal
Le rivelazioni del noto giornalista e scrittore Max Blumenthal, pubblicate sul suo sito internet
https://thegrayzone.com/ ci presentano una storia che si distacca molto da quanto ci è stato raccontato dai media.
Basato su molte testimonianze dirette di cittadini israeliani, Blumenthal accusa di molte delle morti del 7 ottobre, parliamo di molte decine, non due o tre persone e nemmeno di molte centinaia, sarebbero state causate non dalla furia omicida delle milizie di Hamas, ma proprio dalla reazione dell’esercito israeliano, intervenuto con molto ritardo per fermare l’attacco di Hamas.
La ricostruzione di Max Blumenthal si basa su documenti fotografici, riprese video e testimonianze dirette.
Anche il giornale israeliano Haaretz conferma che nel villaggio di Be’eri, l’esercito IDF fosse riuscito a riaverne il controllo solamente dopo un pesante scontro di artiglieria e colpi di carro armato.
Un pesante tiro incrociato che ha devastato molte abitazioni dei residenti, molte di queste proprio con dentro gli abitanti, in alcuni casi ostaggi, in altri per nulla. Il conteggio delle vittime, secondo Haaretz sarebbe stato di 112 residenti uccisi negli scontri.
I media israeliani hanno riportato anche del fuoco sui civili, per errore, da parte dei piloti degli elicotteri d’attacco Apache, inviati sul posto senza precise istruzioni dei settori da colpire ed incapaci di distinguere tra miliziani armati e civili disarmati.
Il passare del tempo permette a molte testimonianze di trovare riscontri nelle case sventrate, nei cadaveri carbonizzati a bordo di veicoli civili, queste vittime sarebbero state colpite nel caos e nel fuoco indiscriminato dell’esercito israeliano addestrato ad usare le stesse tattiche di combattimento usate in questi giorni sulla striscia di Gaza, qualunque cosa si muova diviene un bersaglio.
Sono infatti circolati moti video di obiettivi prettamente ed esclusivamente civili, immagini di telecamere interne e sulla strada che ci presentavano clienti in un supermercato che crolla distrutto dalle bombe di Telaviv o una strada con civili ce cercavano viveri nei negozi, venire uccisi dall’esplosione di bombe che causano l’accartocciarsi su se stesso di un intero palazzo, presenti anche dei bambini tra le vittime, non si comprende quale fosse l’obiettivo militare dato che nulla risultava richiamare a un doppio uso di strutture civili.
https://www.mako.co.il/pzm-soldiers/Article-199bdbb03215b81026.htm
Molto interessante a tal proposito l’articolo del giornale israeliano Ynet https://www.ynet.co.il/news/article/b111niukzt
“Si scopre che l’esercito di Hamas ha deliberatamente messo in difficoltà i piloti di elicotteri e gli operatori degli UAV: dalle indagini è emerso chiaramente che negli ultimi briefing alle forze d’invasione era stato chiesto di marciare lentamente negli insediamenti e negli avamposti o al loro interno ” e non fuggire in nessuna circostanza, in modo da far credere ai piloti che fossero israeliani. Questo inganno ha funzionato per un tempo considerevole, fino a quando i piloti Apache si sono resi conto che dovevano saltare tutte le restrizioni. Solo intorno alle 9:00 che alcuni di loro hanno iniziato da soli a sparare con i cannoni sui terroristi, senza l’autorizzazione dei superiori”.
Testimonianze sono arrivate anche dal Rave musicale attaccato, Yasmin Porat, sopravvissuta alla strage, è stata molto chiara.
“Aggiornamento, 23 ottobre
The Electronic Intifada è ora in grado di pubblicare l’intera intervista con Yasmin Porat, il sopravvissuto del Kibbutz Be’eri che ha detto alla radio israeliana che le forze di sicurezza israeliane hanno “senza dubbio” ucciso un gran numero di civili in seguito all’assalto di Hamas il 7 ottobre.
Quando questo articolo è stato pubblicato originariamente, il 15 ottobre, la registrazione dell’intervista non era disponibile sul sito web dell’emittente statale israeliana Kan e non era inclusa nell’edizione online di Haboker Hazeh di quel giorno, il programma che ha intervistato Porat.”
https://www.kan.org.il/content/kan/kan-b/p-9969/
https://t.me/southfirstresponders/309
“Una residente di Ashkelon di nome Danielle Rachiel ha descritto di essere stata quasi uccisa dopo essere fuggita dal festival musicale Nova quando è stato attaccato dai militanti di Gaza. “Quando abbiamo raggiunto la rotonda [in un kibbutz], abbiamo visto le forze di sicurezza israeliane!” Rachel ha ricordato. “Abbiamo tenuto la testa bassa [perché] sapevamo automaticamente che avrebbero sospettato di noi, a bordo di una piccola macchina scassata… dalla stessa direzione da cui provenivano i terroristi. Le nostre forze hanno iniziato a spararci!”
“Quando le nostre forze ci hanno sparato, le nostre finestre sono andate in frantumi”, ha continuato. È stato solo quando hanno gridato in ebraico: “Siamo israeliani!” che la sparatoria è cessata e sono stati portati in salvo””
Altri sono stati meno fortunati…
https://www.ynet.co.il/news/article/bkj2ul711t
“Tra i video più raccapriccianti delle conseguenze del 7 ottobre, pubblicati anche sull’account Telegram di South Responders, si vede un’auto piena di cadaveri carbonizzati (sotto) all’ingresso del Kibbutz Be’eri. Il governo israeliano ha descritto queste vittime come vittime israeliane della sadica violenza di Hamas. Tuttavia, la carrozzeria in acciaio fuso, il tetto crollato dell’auto e i cadaveri completamente bruciati all’interno, testimoniano un colpo diretto da parte di un missile Hellfire. “
Lo scenario è più che raccapricciante e arriva da fonti israeliane, non certo palestinesi.
Anche le accuse di stupro, almeno finora, non risultano comprovate, ai giornalisti che hanno richiesto di visionare alcune o almeno una delle prove cui facevano riferimento le autorità militari, è stato risposto che non fosse possibile.
Dovremmo forse fidarci della parola di militari compromessi dalle responsabilità di un eccidio dei propri cittadini?
Dovremmo fidarci di loro e giustificare il genocidio della popolazione di Gaza?
Un Paese che già in passato non ha esitato ad elimiare i propri soldati per non farli cadere in mano del nemico, può essere credibile nelle accuse che muove per intero senza intestarsi le colpe che dalle testimonianze emergono e che presentano uno scenario catastrofico per il temuto esercito israeliano IDF?
In questi ultimi due giorni ha avuto inizio la temuta operazione di terra, le forze corazzate procedono lentamente verso le zone abitate della striscia di Gaza, ostacolate dalle milizie di Hamas.
Se non hanno avuto, come sembra dalle testimonianze riportate, alcun problema a fare fuoco non distinguendo tra civili israeliani e terroristi di Hamas, pensiamo forse che applicheranno rigorosamente il fuoco discriminato distinguendo tra civili e miliziani armati dato l’eccidio già attualmente in corso?
Davvero noi occidentali siamo arrivati al punto da voltarci dall’altra parte ogni qualvolta un alleato o gli stessi USA siano implicati in gravi crimini contro l’Umanità o di guerra?
Cosa stiamo o cosa siamo ormai diventati?
Ucraina
Riguardo al conflitto in Ucraina vi rimando per questa settimana ai video con spiegazioni e mappe contenuti nell’articolo.