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Esteri

La Palestina in fiamme

L’attacco di Hamas ha colto del tutto di sorpresa Israele, molte le vittime civili sia da parte Israeliana che da parte Palestinese, il conflitto potrebbe allargarsi.

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mappa delle operazioni di Hamas e risposta israeliana

Aree di crisi nel mondo n. 174 del 8-10-23

Gaza

Esplode un tremendo ed inatteso conflitto in Palestina.

Le forze armate presenti in Gaza hanno sferrato un pesante attacco contro il territorio dello stato occupante di Israele.

L’attacco è avvenuto ieri.

immagine elaborata dall'autore e di libero impiego

Le truppe palestinesi hanno varcato i confini tagliando reti e filo spinato e passando con mezzi veloci, auto, moto, jeep e atv attraverso il terreno incolto, evitando spesso strade.

Hanno raggiunto velocemente insediamenti e basi militari israeliane attaccandoli.

La gran parte delle basi e delle postazioni dell’esercito israeliano erano appena presidiate, per via della festa del Sukkot, con gran parte del personale in licenza dopo il servizio durante la festa dello Yom Kippur.

Postazioni fortificate e basi sono state caturate dai palestinesi, si segnala la presenza delle brigate Al Qassam, unità ben addestrate e meglio ancora armate.

L’arrivo delle truppe palestinesi negli insediamenti ha dato vita, purtroppo anche ad episodi di eccidi di civili.

Occorre precisare che gli eccidi di civili sono sempre da condannare sia quando li commette Israele o gli USA che, altrettanto, quando a commetterli sono le forze armate di un Paese stritolato ed occupato a seguito dei conflitti del secolo scorso.

Gaza è una prigione a cielo aperto dove i suoi cittadini sono tenuti in segregazione e prigionia.

Una figura molto importante per la mia formazione politica e di coscienza, Don Walter Fiocchi, che aveva preso molto a cuore le vicende del popolo palestinese non ebbe mai il permesso delle autorità israeliane di potersi recare in Gaza.

Negli anni scorsi la città di Gaza ha subito pesantissime azioni di bombardamento da parte israeliana che hanno causato la morte di innumerevoli civili.

Le truppe israeliane hanno tentato una reazione con alcuni carri armati, sono segnalate le distruzioni di alcuni di questi, alcuni anche filmati.

L’attacco palestinese è stato accompagnato da un fitto lancio di missili, 1600 nella mattinata, poi via via saliti a circa 3000, non i 5000 indicati da molti media già nella mattina.

Incredibile a dirsi, le forze armate palestinesi hanno varcato il confine e attaccato le postazioni israeliane utilizzando anche parapendii.

Dal settore nord sono arrivate informazioni sullo sbarco di forze palestinesi anche dal mare.

Le forze palestinesi sono penetrate per diversi chilometri all’interno del territorio israeliano.

Al momento i morti contati in Israele sarebbero circa 600 e quasi 2000 i feriti.

Fonti israeliane parlano di circa un centinaio di ostaggi già portati a Gaza, tra questi vi sarebbe un alto ufficiale di Telaviv.

Alla sera del primo giorno di combattimenti sono iniziati i bombardamenti israeliani sulla città di Gaza.

Molte le vittime civili anche qui, come molto spesso è accaduto in passato, ma i media occidentali omettono questi particolari per loro secondari.

A seguito dei bombardamenti in città, Hamas ha lanciato oltre 100 razzi verso la capitale Telaviv, il sistema Iron Dome ha fatto il possibile, ma come i lettori abituali sanno, oltre un certo numero di bersagli, il sistema antiaereo, come tutti i sistemi, si satura e lascia passare gli altri razzi, idem per gli altri tipi di sistema antiaerei.

Durante le fasi iniziali dell’operazione militare, nei pressi del confine di Gaza si svolgeva un rave party che è stato raggiunto dalle formazioni operanti sul territorio israeliano.

I gruppi armati palestinesi hanno attaccato il rave party e sparato sui civili.

Molti sono stati uccisi e molti sono stati presi prigionieri e portati dentro Gaza.

Anche presso gli insediamenti dei coloni israeliani si è assistito all’uccisione spesso del tutto indiscriminata di civili, anche tra lavoratori stranieri, spesso asiatici trovati dentro agli insediamenti.

La popolazione israeliana è fuggita in massa dai settori attaccati e anche oltre.

Gli attacchi palestinesi sono stati segnalati anche a una 20ina di Km dal confine.

Netanyahu ha dichiarato che il suo Paese si trova in stato di guerra.

Colonne di reparti dell’esercito si stanno schierando attorno ai territori presidiati da Hamas.

Presso Sderod

Le reazioni.

Al momento l’Occidente si è espresso unanimemente con Israele.

La Cina ha chiesto formalmente che ambo le parti si ritirino sulle proprie posizioni e sospendano il fuoco.

L’Iran, si schiera con le operazioni militari di Hamas.

La Turchia ha invitato alla pace.

L’Arabia invita all’immediata sospensione delle operazioni belliche.

La Russia ha chiesto la sospensione dei combattimenti.

Gli Usa appoggiano pienamente Telaviv e spostano la Ford e il suo gruppo di battaglia nelle acque del mediterraneo orientale.

Altre seguiranno…

Valutazioni

L’attacco di Hamas è stato un totale successo.

Sul piano militare è avvenuto con totale sorpresa israeliana.

Le forze di Telaviv sono state colte impreparate, non hanno reagito velocemente e abbandonato di fatto la popolazione civile in balia del nemico che avanzava.

L’errore madornale compiuto da Hamas è stato il mancato controllo sulle milizie meno inquadrate.

Non tutte le forze appartengono certamente alle brigate Al Qassam ben inquadrate e addestrate, le milizie che sono entrate assieme a loro si sono date al massacro dei civili.

Questo è totalmente inaccettabile.

Ripeto lo è anche quando a massacrare i civili sono gli Ucronazi, gli Statunitensi o i Turchi, comportandosi alla loro stregua i Palestinesi si sono messi sul piano di coloro che chiamano, a torto o a ragione, occupanti.

Dal mio punto di vista questa regione, la Palestina dovrebbe convivere pacificamente e divenire un unico stato per tutti gli abitanti i questo territorio.

Il processo di riavvicinamento tra Iran e Arabia, chiaramente, non piace a molti, non piace agli USA, non piace a Israele e non piace nemmeno alla Turchia.

In passato Ankara ha sostenuto Hamas, probabile che anche in questo caso abbia avuto modo di fornire una qualche assistenza alle formazioni armate di Gaza.

Al momento Iran e Russia possono dirsi escluse da ogni coinvolgimento in questo conflitto, troppo impegnate su altri fronti, Iran alle prese con la crisi economica, le forniture, mai confermate alla Russia, la corsa al nucleare, ufficialmente programma civile e non militare.

Di certo c’è che Israele si è sempre rifiutato di fornire armi ai nazisti di Kiev, e vorrei vedere…

Gli Usa cercano un espediente per uscire in maniera dignitosa da un conflitto ormai perso in Ucraina, sono alle prese con una crisi politica interna e l’anno prossimo ci saranno le elezioni presidenziali.

Nel frattempo se questa crisi dovesse allargarsi o perdurare, per i media nostrani, il conflitto ucraino, ormai privo di reali buone notizie per Kiev, finirà via via relegato sempre più in fondo alle pagine dei quotidiani e sparire dai titoli dei TG.

Non è nemmeno questo un bel segnale per Zelensky.

Intervista al candidato alle provinciali di Trento Marco Rizzo

Ho fatto una chiacchierata con il candidato alle elezioni regionali di Trento Marco Rizzo in cui non abbiamo parlato delle elezioni vere e proprie, ma della situazione generale della politica occidentale di fronte ad un mondo che cambia molto velocemente.

La puntata condotta da Andrea Santisi di Interstampa sulla situazione del conflitto in cui ha invitato Igor Camilli ed il sottoscritto.

Ho invitato Fabrizio Vielmino de Il Manifesto a parlare dell’epilogo in Nagorno Karabakh e del conflitto attuale in Ucraina con un evidente allontanamento del consenso agli aiuti a Kiev di diversi paesi occidentali.