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Esteri

La situazione sui fronti ucraini – La morte di Prigozhin – L’espansione dei BRICS

La situazione sui fronti dell’Ucraina, il vertice e l’ampliamento dei BRICS, la morte di Prigozhin

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copertina articolo del 27-8-23

Aree di crisi nel mondo n. 168 del 27-8-23

Offensiva Ucraina

Fronte di Rabotino

Il recente vertice tra lo stato maggiore ucraino e i vertici della NATO, tra cui citiamo il generale Cavoli, capo militare della NATO e l’ammiraglio Redakin capo di stato maggiore delle forze armate britanniche, per parte ucraina la delegazione era guidata dal comandante militare in capo gen. Zaluzhny.

Durante questo vertice è stato deciso il nuovo corso dell’offensiva ucraina, puntare tutto su un fronte e schierarvi tutto il disponibile per creare quella massa critica che porti a guadagni decenti dopo quasi 3 mesi di inefficace offensiva.

Gli Ucraini obtortocollo hanno ubbidito agli ordini ricevuti e convogliato su Rabotino ingenti forze e riserve strategiche.

Diverse brigate delle riserve sono state schierate tra queste l’82ma armata per intero con mezzi e armi occidentali, addestrata dalla NATO stessa.

In questa settimana di cambio di strategia, anzi l’incontro è avvenuto circa 10 giorni fa, come ci racconta il The Guardian britannico https://www.theguardian.com/world/2023/aug/26/how-uk-military-chief-became-key-nato-liaison-in-ukraine-tony-radakin , vantandosi del rilievo concesso alla presenza di Redakin, cosa abbiamo visto di cambiamenti?

Innanzitutto la maggiore capacità di impiego di soldati e mezzi, sta favorendo l’avanzata ucraina che è progredita di circa 500 metri verso est e 700 verso sud raggiungendo, ma NON superando, la prima linea di difesa russa.

Si combatte ancora nel settore sud di Rabotino che NON è stato ancora conquistato dagli Ucraini sebbene controllato in maggior parte.

Immagine di libero uso elaborata dall'autore

Cambia ancora la strategia di assalto, viene eseguita da micro squadre di soldati ben addestrati, 3-4 al massimo ciascuna, che attaccano e raggiungono delle posizioni, se riescono a tenerle vengono raggiunti da altre e quando la posizione è consolidata, arrivano i mezzi per i rifornimenti e portare altri soldati.

In questa fase avvengono anche accumuli di mezzi e personale però e questi, come accaduto questa notte nel centro di Rabotino, vengono bersagliati dall’artiglieria russa, che proprio a causa della maggior concentrazione di mezzi e truppe, causa maggiori danni a parità di proiettili sparati.

Elevata la presenza di droni quadricotteri e da osservazione.

Gli Ucraini, anche a causa delle perdite di cannoni, stanno smontando i proiettili di artiglieria a grappolo, per estrarre ed usare le testate esplosive all’interno con i droni.

I Russi usano apposite granate o proiettili RPG contro le postazioni di Kiev, il risultato non cambia, moltissimi sono i feriti a causa di questi sistemi.

Su tutto il fronte sud non si è registrato altro fronte attivo come questo, mentre prima anche il fronte di Velika Novosolka restava in genere ad elevata intensità di combattimenti.

La strategia ucraina

La strategia ucraina sembra voler aggirare la perdurante resistenza presso Rabotino e scendere sul fianco verso sud, raggiungendo la prima linea di difesa, vorrebbero scendere oltre Novoprokopovka per puntare verso Tokmak.

Difficile credere possano riuscire.

Occorre valutare un fattore ignorato in genere dai commentatori filoucraini, le perdite.

I mezzi che stanno perdendo i reparti impegnati in questa offensiva non è trascurabile, anzi, solo gli USA hanno ancora disponibilità di veicoli blindati e corazzati per sostituire quelli distrutti, ma un possibile scenario di crisi nel settore pacifico, li ha sinora sconsigliati nell’attingere da queste riserve.

immagine di libero uso elaborata dall'autore

Ad oggi non hanno consegnato a Kiev un solo carro Abrahams, nemmeno si sono ancora visti i Challenger 2 inglesi del resto, hanno però consegnato più di cento Strykers, oltre 120 Bradley, oltre 300 M113, oltre 1500 Humvee, alcune centinaia tra Maxxpro e Oshkosh, insomma hanno ricevuto non poco equipaggiamento, dalla Casa Bianca hanno già detto che per il 2024 non potranno certo attendersi qualcosa di simile in aiuti.

Molti Paesi europei oltretutto non hanno più disponibilità di mezzi da consegnare agli Ucraini, salvo circa 150 – 200 leopard1 vecchi di oltre 40-50 anni e fermi da almeno 20-30.

Mezzi che già ai tempi non brillavano per corazzatura, oggi di fronte ai moderni sistemi ATGM sono poco più che dei blindati, ma sono leggeri e potrebbero farsi valere sul fango.

Anche le munizioni a grappolo, non hanno finora fatto la differenza, come già detto una parte è stata smantellata per i droni, ma mancavano altre tipologie di proiettili da inviare, per cui…

Le perdite di mezzi si faranno sentire e entro breve tempo, dovranno essere sostituite da nuove forniture, se sarà possibile.

I soldati sono un altro problema, il tasso di caduti sta rendendo necessaria una mobilitazione ulteriore in Ucraina, sarebbe la 12, che dovrebbe portare, nelle loro intenzioni altri 200-300.000 soldati a compensare i caduti, ma quanti sono i caduti dall’inizio dell’offensiva? Si vocifera circa 1000 al giorno da parte ucraina, circa 4-5 volte in meno da parte russa. Il che porterebbe Kiev al numero di circa 60-70.000 morti da inizio offensiva, cosa che giustificherebbe la mobilitazione per sostituire anche i feriti, almeno 4 volte tanti.

L’Ucraina sta quindi giocandosi il tutto per tutto.

Ma se non andasse bene e le perdite si rivelassero catastrofiche, allora la contromossa russa potrebbe riservare delle brutte sorprese.

Le contromosse russe.

A fronte della mutata strategia di Kiev di concentrare la sua azione su un fronte e gettare qui le riserve, Mosca ha spostato dei reparti a preparare la successiva linea di difesa, intendono assorbire la spinta offensiva nemica, causare ingenti perdite e poi bloccarli in un saliente che diverrebbe una trappola per i reparti superstiti.

Kiev si sta incuneando pian piano tra le forze russe senza una reale strategia di consolidamento, in caso di cedimento dei fianchi le sue brigate avanzate rischierebbero di restare isolate dai rifornimenti e cederebbero di schianto.

I reparti russi richiamati tra cui la fresca e riarmata 76ma divisione d’assalto, rafforzata con carri armati, rappresenta un pericolo, in caso di errore tattico di Kiev, potrebbe servire non a difendere le linee russe, ma ad attaccare in profondità quelle ucraine e isolare quelle più esposte.

Vicenda Prigozhin

Il patron della PMC Wagner è precipitato con il suo jet noleggiato dalla compagnia mentre volava da Mosca a San Pietroburgo di ritorno da un viaggio in Africa.

Oggi sono stati ufficialmente riconosciuti i cadaveri con i test del DNA, i corpi corrispondono all’elenco dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio.

Ancora è avvolto nel mistero la causa dell’incidente, cedimento, bomba, per ora hanno escluso l’uso di missili terra aria per la mancanza di caratteristici fori lasciati dalle testate esplosive dei missili. Resta quindi aperta la possibilità di una bomba, è emersa una strana visita del jet, un Embraer Legacy 600, poco prima del decollo, una coppia avrebbe esplorato l’aereo per un prossimo noleggio, mi chiedo quali misure di sicurezza venissero osservate dalla PMC per gli spostamenti del suo Patron…

Di certo passerà del tempo prima che si conoscano le cause, e in seguito dubito si conosceranno mai i responsabili, che fosse la manutenzione o un attentato.

Gli interessi sono molteplici di certo, dal regolamento di conti a seguito dell’ammutinamento di fine giugno di Prigozhin, proprio con l’altro comandante morto Utkin, personaggio scomodo, alla pista esterna con l’Ucraina che voleva eliminare il fautore della pesante sconfitta di Kiev presso Artemovsk (Bakmut), ad una eventuale azione di servizi stranieri per limitare la presenza della Wagner presso i paesi africani alla vigilia di un possibile intervento dell ECOWAS in Niger, dove saranno presenti di certo militari di Burkina Faso e mali, paesi dove opera con grande successo proprio la Wagner.

I moventi ci sono per tutti e tutti gli imputati avevano ragioni per agire, una matassa molto difficile da districare.

BRICS

Il vertice storico tenutosi in Sudafrica ci regala una nuova visione del mondo, i Brics lanciano una piattaforma per i loro pagamenti in valute locali, il BRICS Pay, uno strumento ulteriore per superare la dipendenza dal Dollaro nelle transazioni internazionali. In seguito si sta procedendo verso l’istituzione di una nuova valuta dell’organizzazione, chiamata finora 5R o R5 basata sul valore di materie prime.

Inoltre è stato confermato l’ampliamento dell’organizzazione stessa ad altri 6 Paesi che saranno Egitto, Etiopia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Iran e Argentina a partire dal 1 gennaio 2024.

Con questo ampliamento rappresenteranno il 36% dell’intero PIL mondiale in termini di potere di acquisto e 29% in termine assoluto, 46% della popolazione globale, 43% della produzione di petrolio, le esportazioni globali al 25% complessivo.

Un incremento non da poco dato che i paesi che si candidano ad entrare aumenteranno ancora sia la produzione di petrolio che anche le sue riserve complessive, che la disponibilità di materie prime in genere.