Esteri
L’Ucraina tenta la spallata a sud, i Russi avanzano a nord
La situazione sui fronti in Ucraina si profilano all’orizzonte significative evoluzioni su diversi fronti.
Aree di crisi nel mondo n. 167 del 20-8-2023
Conflitto NATO-Russia in Ucraina
In queste due settimane abbiamo registrato un cambiamento ulteriore nella strategia di Kiev per sostenere l’offensiva sul fronte sud.
Fronte di Cherson
Kiev ha portato un reparto oltre la sponda del fiume Dnepr, è stata la prima volta che sono arrivati sulla terraferma, e non su un’isola, sotto controllo russo.
Per alcuni giorni la loro permanenza si è mantenuta.
Le forze russe le hanno contenute, ma nel frattempo hanno bersagliato l’artiglieria ucraina sull’altra sponda per sopprimere il supporto di fuoco alle forze sbarcate.
Dopo aver limitato il fuoco di supporto ucraino, hanno avanzato sulle posizioni nemiche eliminandole e riprendendo il pieno controllo della sponda sinistra del fiume.
Fronte di Orykov
In questo fronte si è osservata la mossa, forse disperata, da parte di Kiev, gettare nella mischia le riserve.
L’82ma brigata d’assalto è stata inviata in prima linea.
Formata per intero da istruttori NATO, armata con mezzi NATO, 14 carri Challeger 2, 90 mezzi ruotati USA e canadesi Stryker, 40 cingolati da trasporto truppe tedeschi Marder, la 82 è preparata per affondare nelle linee nemiche in profondità.
Originariamente, nei piani della NATO, avrebbe dovuto consolidare i guadagni della veloce offensiva ucraina e arrivare a conquistare Melitopol, oggi invece cerca di raggiungere la prima linea di difesa russa, che ancora non è stata raggiunta dopo oltre due mesi e mezzo di offensiva.
L’ingresso sul campo di battaglia di questa preziosa unità significa che gli comandi ucraini intendano raggiungere una massa critica superiore alle precedenti per sfondare le difese russe, il problema è che ancora si trovano sulla linea meno difesa.
Oltre alla 82 abbiamo registrato l’invio di altre unità nei giorni precedenti: diverse unità operanti i droni, la 46a brigata aeromobile, la 116a brigata meccanizzata, la 3a brigata spartana, la 14a brigata Chervona Kalyna, un po’ defilata una ulteriore unità d’élite, il 78° Reggimento d’assalto aereo Herts, anche questa unità doveva consolidare i guadagni dello sfondamento mai avvenuto, la 33ma Brigata meccanizzata, il battaglione Sheik Mansur ( tagliagole ceceni di Dudaev fuggiti dalla Cecenia dopo la sconfitta), per qualche giorno era stato segnalato in zona un battaglione dell’Azov, ma poi è stato inviato di rinforzo a Kreminna.
Perchè tante unità?
Evidentemente le molte brigata posizionate qui ad inizio offensiva, come la 47a brigata meccanizzata, citata molte volte, e le altre, sono arrivate ad un livello tale di perdite in mezzi e combattenti da non poter proseguire ulteriormente in maniera autonoma le operazioni.
Sulla carta pertanto restano presenti, ma immagino operino ora aggregate ad unità operative.
Le operazioni ucraine si concentrano principalmente sul villaggio di Rabotino, da giorni sottoposto a pesanti attacchi da nord e da est, una parte di questo è ora conteso con gli ucraini, nel sud dell’agglomerato, permane invece la presenza russa.
Anche la spinta offensiva diretta sud e a est non sta portando significativi guadagni ma solo elevate perdite alle truppe di Kiev, con altri Leopard 2 lasciati sul campo e diversi Stryker colpiti dai droni.
Interessante come NON siano stati visti i Challenger 2 inglesi sul fronte, preferendo invece i mezzi tedeschi.
Dal lato russo è stato segnalato oggi l’avvicendamento in prima linea di difesa su Rabotino, ora ci sono gli uomini della 810a brigata di fanteria navale, su Novoprokopovka abbiamo rilevato invece la presenza di una unità del 108° reggimento d’assalto aereo, entrambe unità di buon livello di addestramento.
Fronte di Velika Novosolka
Nelle precedenti due settimane si è avuto un rafforzamento similare al fronte di Orykov, con l’arrivo di molte ulteriori unità.
Diversi gruppi di unità di droni, oltre alle due iniziali 35a e 36a brigate marines, ora sono schierate anche la 37ma e la 38ma, assieme a loro sono arrivate ulteriori forze, un battaglione della 25ma brigata aviotrasportata, un battaglione della 4a brigata Tank, l’altro si trova a Karkov, un battaglione della 3 brigata tank resta in riserva, la 406ma brigata di artiglieria, importante la segnalazione dell’arrivo della 1a Brigata tank al fronte.
Dalla disposizione sul campo, dopo la conquista di Urozaine, di quella di Satromajorske avevate già letto, le forze di Kiev potrebbero tentare di attaccare il villaggio di Zavitne Bezhannya dal fianco est, muovendo su un terreno ampio con maggiore spazio di manovra.
Non sappiamo se intendano attaccare anche sui fianchi , da est presso Novodonetske e da ovest presso Pryyutne.
Resta il fatto che oltre al battaglione tank della 3a Brigata non pare vi siano ulteriori riserve da gettare nella mischia, se non dovessero riuscire cosa resterebbe loro da fare?
Il sospetto dell’operazione di marketing
Nei piani di Kiev potrebbe esserci quello di ottenere una qualche vittoria entro il 24 agosto, giorno in cui viene celebrata la dichiarazione dell’indipendenza ucraina dalla URSS, festa ridicola in se visto che senza l’URSS l’Ucraina nemmeno sarebbe esistita.
Questo possibile intento nasconde una pericolosa insidia, che pressati dai vertici politici, i comandi militari commettano errori che costino un numero troppo elevato di perdite compromettendo la capacità dei rinforzi di proseguire nell’offensiva.
Il tempo scorre e resta poco più di un mese prima dell’arrivo delle piogge autunnali che rallenterebbero le operazioni per bloccarle nei mesi di novembre e dicembre, similmente allo scorso anno.
Artemovsk
Nei giorni scorsi le operazioni sono state bloccate da parte ucraina, i Russi hanno recuperato qualche posizione difensiva presso Andreevka e anche Kleshkeevka.
Ieri le forze ucraine hanno sferrato un attacco triplice, su Andreevka, le posizioni nel centro e su Kleshkeevka.
Dalle prime stime emerse avrebbero perso oltre 15 blindati, tra cui diversi Bradley e almeno due carri armati, stima delle perdite dei 5 assalti circa 400 soldati ucraini morti.
Anche a nord della città sono stati tentati degli assalti, tutti respinti dalle difese russe.
Non si dovrebbe mai fare, ma diversi soldati ucraini sono stati fatti prigionieri durante questi assalti e poi mostrati in video.
A combattere in prima linea presso Kleshkeevka si sono portati reparti ceceni Hakmat.
Fronte tra Kreminna e Kupyansk
L’intero fronte, chiamiamolo nord, tra Kremennaia e Kupyansk vede per intero l’iniziativa in mano alle forze russe, che, in diversi casi, avanzano.
In direzione di Limanski premono ma la resistenza ucraina è forte e reggono bene, qui è stato spostato un battaglione Azov.
Più a nord, prosegue il consolidamento russo tra Kovalovka e Kuzemovka, presso Nadya ora totalmente in controllo russo, voci di oggi parlano di un ulteriore sfondamento russo con una unità che sarebbe arrivata presso Perskotranovo, avanzando di ben 4 km nelle linee nemiche.
Sul fronte di Kupyansk, le truppe russe sembrano aver raggiunto una netta supremazia sulla superstite artiglieria russa.
Dominando il campo di battaglia col fuoco di sbarramento e demolizione, riescono a tenere sotto forte pressione le difese ucraine.
Giorno dopo giorno sono segnalati attacchi russi e arretramenti ucraini, le informazioni di oggi ci danno il fronte presso lo strategico villaggio di Synkovka, questo villaggio è in una posizione chiave per raggiungere Kupyansk, la periferia urbana dista ormai 6 km.
Ci sono due attacchi russi segnalati al momento sul fianco sinistro del villaggio di Synkovka che ora rischia l’accerchiamento.
Chernigov
In questi giorni si parla del caso di Chernikov, dove i Russi hanno colpito con un missile Iskander un teatro adibito a doppio uso civile militare.
Nei video esaminati è possibile apprezzare la grande precisione del missile che centra perfettamente la struttura uccidendo chi si trovava all’interno, sempre dai video non si vedono danni significativi all’esterno o vittime per strada.
Gli Ucraini hanno dichiarato che fossero stati uccisi dei fedeli presso la vicina chiesa di San Paraskevo, ma non sembra credibile che sia rimasta danneggiata.
All’interno secondo fonti di intelligence russa si sarebbero trovati circa 100 tra militari ed agenti di servizi provenienti da Polonia e Paesi baltici, non ho trovato video sulla situazione interna alla struttura, forse non sono state registrate o trasmesse per non rivelare la reale natura della struttura.
Dichiarazioni di esponenti della NATO
È singolare come siano stati mandati avanti personaggi come Jenssen o Stoltemberg a saggiare il terreno sullo scottante argomento della sconfitta militare ucraina e sulla necessità di trovare un modo di portare la Russia al tavolo della trattativa senza sconfiggere militarmente Kiev.
Jensen ha detto che l’Ucraina cedendo territorio potrebbe convincere la Russia a concederle di entrare nella NATO.
Credo che ciò non possa avvenire, non per la contrarietà ucraina ma per la situazione sul campo.
Nei fatti l’Ucraina non può pensare di cedere i territori sotto controllo russo, perchè la Russia già li possiede, dal punto di vista russo una cessione di territori significherebbe solo altri territori, per esempio Sumy e Karkov e magari la stessa Chernigov, questo non sarebbe possibile per l’Ucraina.
Il fallimento di questa offensiva primavera estate, è clamoroso.
Le unità delle riserve gettate nella mischia rappresentano l’All-in per Kiev, o la va o la spacca, se dovesse terminare le operazioni con perdite analoghe a quelle delle prime unità, la difesa del territorio diverrebbe molto più difficile.
A nulla serve colpire sporadicamente e con pochi mezzi obiettivi civili in Russia o nella regione russa della Crimea, strategicamente non significano nulla.
Anche distruggere un bombardiere strategico TU-22 presso l’aeroporto di Solcy a est del confine estone.
Purtroppo l”Occidente si è tagliato la diplomazia dalle opzioni da giocare con la Russia, l’aver violato accordi scritti ripetutamente ne ha minato in maniera irreparabile la poca credibilità che ancora aveva.
L’aver ripetuto molte volte che la soluzione si sarebbe trovata solo sul campo di battaglia, l’aver accusato il Presidente russo di crimini di guerra, e altri elementi ancora, chiudono la via diplomatica, lasciando sul piatto solamente le opzioni militari, uno dei contendenti tra NATO e Russia perderà ma di certo ad uscirne sconfitto sarà in ogni caso il popolo ucraino usato come carne da macello per interessi altrui.
La NATO pian piano sta tornando alla realtà, hanno mentito sull’andamento del conflitto e valutato molto molto male le capacità di produzione e adattamento alle sanzioni della Russia, puntavano tutto su un conflitto breve, hanno trovato la Russia pronta ad una lunga guerra di logoramento che l’Occidente non ha tempo di poter vincere.