Esteri
Lo strano vertice di Vilnius
il vertice di Vilnius e la situazione sui fronti
Aree di crisi nel mondo n. 164 del 16-7-2023
Vilnius
Annunciato come un vertice epocale, le attese sono state in gran parte deluse, almeno per quanto riguarda il conflitto in Ucraina.
Le aspettative si dividevano tra l’ingresso dell’Ucraina nella NATO, nella fissazione di una data per il suo ingresso, nelle garanzie di sicurezza degli USA in caso di non ingresso nella NATO, nella fornitura di caccia F16.
Polonia e Paesi Baltici premevano per l’ingresso senza se e senza ma di Kiev in seno all’Alleanza atlantica.
Pur giocando in casa, le loro aspettative sono state di fatto annichilite.
La NATO ha congelato l’ingresso ucraino e non è stata fissata alcuna data futura per la sua adesione, forse se ne parla per il giorno di San Maipiù.
Le ragioni di questo netto rifiuto sono tutte nell’evidenza che acconsentire ad un ingresso avrebbe significato mettere immediatamente la NATO in guerra con la Russia e solo un vero pazzo totale vorrebbe un evento simile, perchè significherebbe la fine del mondo per come lo conosciamo.
Prevale sempre la strategia di Washington, di prolungare il conflitto sperando che a logorarsi prima e esaurire le risorse sia la Russia e non la NATO, speranza non condivisa da diversi Paesi dell’Unione che vedono ormai esaurirsi la loro capacità di rifornire Kiev sia con munizioni che anche con mezzi.
L’ala dell’est Unione resta convinta che occorra invece un attacco diretto contro la Russia per porre fine al conflitto sconfiggendo Mosca, credo che questa opinione trovi anche l’appoggio di parte dell’establishment britannico come dei neocon statunitensi.
Cosa ha invece ottenuto in concreto l’Ucraina?
Di certo forniture di armi a “grappolo”, ovvero non bombe da aereo ma proiettili di artiglieria e per razzi che verranno impiegati, lo sono già, dagli Ucraini nel conflitto.
Se anche solo uno di questi verrà usato contro i civili, è inutile dire che la colpa sarà chiaramente anche dei nostri governi.
La giustificazione da parte dei propagandisti guerrafondai è che la Russia abbia fatto uso fin da subito di questi ordigni, ma sinceramente, avendo visionato qualche migliaio di video di obiettivi colpiti dall’artiglieria russa, mai ne ho visto uno che vedesse l’uso di munizionamento a grappolo, mi pare davvero difficile che un uso massiccio da parte russa, o almeno frequente, sfugga in maniera simile ai video di ambo le parti.
Altro risultato sarà una maggiore facilità nell’acquisire caccia F-16 dismessi dopo 40 anni di servizio da parte di Paesi europei quali Olanda Belgio e Danimarca.
E pensare che Z si era pure recato di persona presso Vilnius per perorare la causa del suo Paese.
Ha ricevuto un inatteso distacco rispetto al solito dei Paesi europei e degli USA.
In una foto divenuta subito iconica, lo si vede isolato da tutti, mentre gli altri capi di stato o di governo fanno capannelli tra di loro.
A margine delle forniture, ci sono alcune dichiarazioni interessanti, sugli ordigni a grappolo, gli USA hanno detto che stanno finendo gli altri proiettili e devono inviare anche quelli, sui caccia F16, c’è da dire che l’Ucraina stia ormai esaurendo tutto ciò che è stato raccolto nei Paesi ex patto di Varsavia, sia velivoli che pezzi di ricambio per sistemare i suoi dismessi.
Un invio di qualche decina di caccia F16, non cambierà in nessun modo l’andamento del conflitto che di certo non pende dalla parte di Kiev.
Il motivo dell’isolamento di Z
Tra le varie ipotesi vi è certamente l’esito a dir poco nefasto dell’offensiva primavera-estate che ha voluto fortemente Zelenski.
Le pesanti perdite ucraine, circa 20.000 soldati caduti e un numero che oscilla tra i 30 ed i 35.000 di feriti non rappresenta certamente un successo, ha più le sembianze di una disfatta a fronte di miseri guadagni.
Mancano ancora all’appello diverse brigate addestrate al combattimento e intere forniture di mezzi, vedremo quando decideranno di impiegarli.
Ad oggi sembra che stiano rafforzando la corazza dei leopard 2, sia A4 che A5 ed A6, giudicate davvero troppo poco resistenti dai soldati ucraini, stanno per l’appunto applicandovi le mattonelle dei sistemi di corazza reattiva tipici dei carri sovietici, attendiamo ora di vedere l’efficacia dei Challenger 2 se mai si degneranno di gettarli nella mischia.
Francia e Germania forniranno i missili SCALP, Parigi, e una fornitura di Leopard 1A5 la Germania, avete letto bene leopard 1, già obsoleti negli anni 90, e molto meno corazzati rispetto ai Leopard 2.
A margine del summit, devo annotare un primo distacco tra Gran Bretagna e Ucraina nelle parole del Ministro della difesa di Londra Ben Wallace, da sempre estremamente vicino e sostenitore dell’Ucraina nel conflitto, il quale ha detto:“There is a slight word of caution here, which is, whether we like it or not people want to see gratitude,” .
“You know, we’re not Amazon,”
Come si legge c’è una evidente irritazione da parte del Ministro Wallace per il contegno ucraino. Ma l0Ucraina che non ha più una produzione di armi, ci mette le vite dei suoi soldati, e lo fa in un conflitto che per ottenere il quale Britannici, USA e paesi baltici hanno a lungo lavorato e che al momento lasciano combattere i soli ucraini.
Credo però che ciò che traspare dalle parole di Wallace e dal differente contegno dei membri della NATO verso Zelenski lascino trasparire il crescente realismo nei confronti di un conflitto che si avvia verso lennesima sconfitta militare dell’Occidente Collettivo da parte del nemico di turno.
L’irritazione e lo sconforto ci mostreranno a breve molte altre crepe.
Peggio la toppa del buco invece le dichiarazioni del presidente ucraino che è addirittura sembrato canzonare il ministro britannico, Ha addirittura affermato che se il ministro Wallace gli spiegasse in che modo dovrebbero dimostrare la loro gratitudine lui stesso si alzerebbe ogni mattina ringraziandolo.
Le conclusioni del vertice
L’aspetto che ritengo maggiormente preoccupante riguarda le conclusioni espresse dal vertice, in particolar modo quelle relative alla Cina.
Dak sito ufficiale della NATO https://www.nato.int/cps/en/natohq/official_texts_217320.htm
“23. Le ambizioni dichiarate e le politiche coercitive della Repubblica Popolare Cinese sfidano i nostri interessi, la nostra sicurezza e i nostri valori. La RPC utilizza un’ampia gamma di strumenti politici, economici e militari per aumentare la sua impronta globale e il suo potere di progetto, pur rimanendo opaca sulla sua strategia, intenzioni e rafforzamento militare. Le dannose operazioni ibride e informatiche della RPC, la sua retorica conflittuale e la disinformazione prendono di mira gli alleati e danneggiano la sicurezza dell’Alleanza. La RPC cerca di controllare i settori tecnologici e industriali chiave, le infrastrutture critiche, i materiali strategici e le catene di approvvigionamento. Usa la sua leva economica per creare dipendenze strategiche e aumentare la sua influenza. Si sforza di sovvertire l’ordine internazionale basato su regole, anche nei settori spaziale, informatico e marittimo.
24. Rimaniamo aperti a un impegno costruttivo con la RPC, anche per costruire la trasparenza reciproca, al fine di salvaguardare gli interessi di sicurezza dell’Alleanza. Stiamo lavorando insieme responsabilmente, come alleati, per affrontare le sfide sistemiche poste dalla RPC alla sicurezza euro-atlantica e garantire la capacità duratura della NATO di garantire la difesa e la sicurezza degli alleati. Stiamo rafforzando la nostra consapevolezza condivisa, rafforzando la nostra resilienza e preparazione e proteggendoci dalle tattiche coercitive della RPC e dagli sforzi per dividere l’Alleanza. Sosterremo i nostri valori condivisi e l’ordine internazionale basato su regole, inclusa la libertà di navigazione.
25. L’approfondimento del partenariato strategico tra la RPC e la Russia e i loro tentativi, che si rafforzano reciprocamente, di indebolire l’ordine internazionale basato su regole sono contrari ai nostri valori e interessi. Chiediamo alla RPC di svolgere un ruolo costruttivo come membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, di condannare la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, di astenersi dal sostenere in alcun modo lo sforzo bellico della Russia, di cessare di amplificare la falsa narrativa della Russia che incolpa l’Ucraina e NATO per la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e per aderire agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite. Chiediamo in particolare alla RPC di agire in modo responsabile e di astenersi dal fornire qualsiasi aiuto letale alla Russia.”
Queste sono a mio avviso le indicazioni reali del vertice, che enunciano le future priorità.
Verrà meno l’Ucraina perchè ora la partita si sposterà o potrebbe spostarsi direttamente con la Cina.
La presenza al vertice di paesi quali Giappone, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda, spostano infatti gli equilibri dell’alleanza su un nuovo oceano.
Gli USA evidentemente mirano a coinvolgerci in un nuovo fallimentare conflitto e vogliono che ci sia presente tutta la NATO.
Al peggio non c’è fine.
Aggiornamenti dai fronti
Non ci sono stati sviluppi o guadagni significativi di territorio in questi ultimi 7 giorni.
Segnaliamo solamente che Artemovsk per ora regge sempre e le forze ucraine lanciate all’assalto non hanno più guadagnato territorio ma hanno subito invece pesanti perdite.
Non c’è alcun controllo ucraino sulla città e le truppe russe non appaiono circondate e nemmeno in trappola.
Nel settore di Rabotino l’offensiva ucraina non fa progressi.
Nel settore di Platikatki l’offensiva ucraina ha subito pesanti perdite e non ha fatto progressi.
Nel settore di Velika Novosolka, le forze ucraine hanno attaccato pesantemente il fronte russo all’altezza di Staromayorskoe, piccolo villaggio sul fronte, al momento sono riuscite ad avanzare e contenderne una parte, domani ne sapremo di certo di più.
Sul fronte che va da Kremennaya al confine con la Russia tradizionale, l’iniziativa è in mano russa che spinge in direzione di Torskoe, su Novoselovskoe e anche sul fronte di Kupyansk, le forze ucraine qui sono sulla difensiva.