Esteri
L’alba dell’offensiva ucraina (forse)
Nel pacifico sale la tensione tra gli USA e la CIna a causa delle provocazioni continue di Washington su Taiwan. L’ennesimo ed inutile vertice europeo, Chisinau.
La situazione sui fronti ucraini.
Aree di crisi nel mondo 158 del 4-6-23
I fatti salienti della settimana riguardano eventi al di fuori della sfera del conflitto.
Faremo comunque il punto per via dei recentissimi aggiornamenti in Ucraina e Russia.
Sfera del Pacifico.
Le esercitazioni militari degli USA e alleati (Canada) a ridosso del settore cinese sono state interrotte grazie al transito di una nave da guerra dell’EPL (Esercito Popolare di Liberazione) cinese. Le provocatorie manovre militari aggressive portate lontano dai loro territori da parte delle marine militari di paesi occidentali sta esasperando e riscaldando gli animi della Cina.
Risulta chiaro a tutti che non siano navi cinesi a manovrare al largo di San Francisco ma quelle di Washington a 50 metri dalle acque di competenza di Pechino.
La posta viene continuamente rilanciata verso l’alto dagli statunitensi e non si sa fino a che punto si potranno spingere senza causare l’irreparabile ma sembrano fermamente intenzionati a scoprirlo.
Si è svolto proprio in questi giorni il vertice di Shangri-la.
In questo consesso Lloyd Austin capo della difesa USA ha espresso la politica di Washington, che si schiera decisamente con Taiwan e causa una rottura pesante con Pechino.
I vertici cinesi hanno rifiutato un incontro con i loro omologhi statunitensi ai margini del vertice, segno evidente di una lontananza che si fa via via incolmabile.
La doppia morale USA che difende l’integrità ucraina ( per giustificare la guerra contro la Russia da parte della NATO) e dall’altro capo del mondo spinge per il separatismo di Taiwan dalla madrepatria cinese risulta ormai evidente a chiunque sia sano di mente.
Il paternalismo mostrato da Austin che invita a comportamenti misurati la Cina, rea di difendere la sicurezza del proprio spazio aereo dagli aerei spia statunitensi ( un RC135 https://it.wikipedia.org/wiki/Boeing_RC-135) o dalle manovre navali USA troppo vicine alle acque cinesi è oltre la capacità della pazienza di chiunque.
https://www.globaltimes.cn/page/202306/1291897.shtml
Gli Usa stanno spingendo evidentemente questa area del mondo verso un nuovo conflitto.
Le forniture di armi a Taiwan, sventolate ai 4 venti, hanno la funzione di sospingere all’azione Pechino, le forniture di sistemi moderni, offensivi, comi i missili antinave o l’assistenza militare per gli addestramenti sono intollerabili. Taiwan è una provincia cinese, e presto o tardi dovrà tornare sotto la bandiera cinese pacificamente, come Hong Kong. L’agire invece criminale di Washington da un lato aizza le autorità dell’isola a prendere posizioni esplicite verso la loro autonomia ed indipendenza e dall’altra Pechino a rafforzare il proprio convincimento che un confronto diretto con gli USA divenga improcrastinabile.
Le nuove basi militari USA nel Pacifico, Filippine, e la fornitura di tecnologia nucleare (sottomarini a propulsione nucleare) a Canberra, manifestano il posizionamento pre conflitto delle forze strategiche USA.
https://www.globaltimes.cn/page/202306/1291875.shtml
Questi sono gli ingredienti abilmente mescolati dai guerrafondai per causare un nuovo conflitto e chiamarlo aggressione contro la pacifica Taiwan, esattamente come in precedenza hanno fatto con Russia e Ucraina.
Vertice di Chisinau
Un altro inutile vertice europeo dove vediamo sempre le stesse persone abbracciarsi, raccontarsela, darsi le pacche sulle spalle.
Tra gli inutili discorsi segnalo quello della nostra Presidente del consiglio dei Ministri Giorgia Meloni che ha parlato provocatoriamente di altre adesioni alla Unione tra Paesi quali Georgia, Balcani, Moldavia ed Ucraina, e proprio la sede di questo vertice è una aperta provocazione alla Russia e a parte della popolazione moldava che si sente ancora fortemente legata alla Russia ed ancora di più alla Unione Sovietica, come le recenti e partecipate manifestazioni hanno dimostrato ampiamente.
Manifestazioni che vanno dallo scontento per il caro vita davvero insostenibile e causato dalle scelte sbagliate e tragiche della presidenza Sandu, alle proteste per l’eliminazione della festa per la vittoria sul nazismo del 9 maggio, decisione davvero inaccettabile per centinaia di migliaia di Moldavi.
Durante il vertice il Presidente ucraino Zelensky ha avvicinato il Presidente serbo Vucic ed è stato allontanato da questo piuttosto bruscamente, ha infatti tagliato corto e ha ripreso il suo cammino, il capo della delegazione esteri se3rbo ha anche fatto gesti espliciti all’indirizzo del commediante di Kiev, ma non se ne è capito bene il senso, lo scambio di impressioni è comunque durato davvero pochi secondi per essere stato più di un saluto.
Non mi capacito mai di queste inutili esposizioni di personalità vuote che non fanno altro che recarsi a pranzare o cenare in compagnia senza mai concludere veramente nulla e solo per dare a bere al popolo che stiano lavorando e discutendo di argomenti sui quali le scelte da compiere sono già state prese e altrove.
Guerra in Ucraina
Tornando sul nostro argomento cardine, in questi giorni si sta innalzando davvero molto il tenore degli scontri.
Informazione e guerra
Da un lato il Presidente Zelensky ha fatto capire che ormai i tempi della attesissima offensiva siano giunti, che non possano attendere oltre e che però costerà molto cara in termini di perdite.
Dagli USA e dai Paesi vassalli europei sono arrivati altri carichi di armi e sistemi d’arma, questi compensano o tentano di compensare, le pesanti perdite che da inizio maggio l’Ucraina sta subendo.
I bombardamenti russi si sono fatti via via più precisi.
Le forze russe sono riuscite a trovare un metodo di individuazione dei depositi di munizioni utilizzati dagli ucraini e a colpirli con efficacia.
Occorre comprendere come i dati diffusi dai nostri media sulla efficacia dei sistemi antiaerei anche occidentali, contro droni e missili da crociera, siano davvero molto errati.
Occorre comprendere che la diffusione di dati falsi su temi di difesa corrisponda ad una esigenza di comunicazione di guerra al quale la nostra stampa e i paladini dell’informazione drogata non solo non si sottraggono, ma vi partecipano con impressionante passione e zelo.
Coloro che si ergono a verificatori delle notizie ( per gli anglofoni fact checkers) si rivelano sempre più come prezzolati inaffidabili, riportano infatti sempre e solo le versioni fornite da una parte, anche quando ogni verifica reale non solo sia impossibile, ma anche quando essa appaia palesemente falsa.
Tenendo solo presente la percentuale di successi e abbattimenti vantati da fonti italiane sull’efficacia dell’antiaerea ucraina oltre il 90%, mi chiedo quante migliaia di missili lancino i russi ad ogni attacco per colpire decine di obiettivi alla volta.
Ad esempio, nessuno ha mai smentito l’abbattimento dei Khinzal da parte ucraina sebbene sia un palese falso, ogni qual volta che uno di questi missili è stato usato da parte dei russi, esso è arrivato a bersaglio come dimostrano il pesante danneggiamento di una batteria di Patriot, ripetuto due volte, specifico che NON sia stata distrutta per intero, una batteria è composta da molti mezzi di uso e scopo differente, o il palazzo del GUR, servizio segreto militare in cui sarebbe stato eliminato addirittura il suo capo Budanov, che da allora è scomparso.
Tutti segnali evidenti della falsità dei dati che ci vengono presentati come reali, ma che incredibilmente nessun fact checker professionista osa smentire o verificare.
Operazioni offensiva ucraina
Due sono le azioni principali segnalate in questi due giorni da parte ucraina.
La prima riguarda il fronte a cavallo tra le regioni di Doneck e Zaparoje ( lo scrivo come si pronuncia correttamente).
Qui da ieri gli Ucraini tentano di avanzare tra le linee nemiche ma al momento risultano essere stati fermati dal fuoco dell’artiglieria da un lato e dagli ATGM russi che hanno distrutto almeno 12 mezzi ucraini.
All’assalto hanno preso parte circa due compagnie di fanteria motorizzata e oltre una dozzina di veicoli corazzati, tra cui carri armati T-72, veicoli corazzati americani M113, veicoli corazzati M1224 MaxxProo e HMMWV M1151A1.
Oltre alle unità regolari dei militanti UAF, hanno preso parte all’attacco mercenari polacchi del Terzo Gruppo d’Assalto del Corpo Polacco.
Dopo due ore di combattimento, i nazisti sono riusciti ad avanzare di circa 200 metri, perdendo almeno due carri armati distrutti dai sistemi anticarro, e fino a una dozzina di militanti. Alle 16:00, la profondità massima alla quale potevano penetrare le forze combinate dei nazisti ucraini e dei mercenari polacchi raggiungeva i 400 metri.
Grazie alla difesa di alta qualità dei combattenti russi della 5a armata della bandiera rossa delle armi combinate del distretto militare orientale e agli attacchi accurati dell’aeronautica russa, dell’artiglieria e dei colpi di mortaio mirati, il nemico ha subito perdite (almeno dieci veicoli corazzati e circa 50 militanti) e al momento vengono respinti dalle loro posizioni.
Al momento i tentativi di attacco stanno proseguendo ma con esiti analoghi.
La Polonia si chiama fuori da responsabilità per i corpi di volontari (mercenari) polacchi che stanno operando in prima linea nelle due offensive.
Secondo fronte attivo, Belgorod.
Parallelamente all’attacco sul fronte sud, un secondo fronte viene aperto su Belgorod, la regione con la città russa più vicina al fronte ucraino.
Come per la volta precedente, a questa iniziativa partecipano 4 unità, la cui dimensione non è nota, ma stimabile in almeno 1500 operatori, tra coloro che partecipano ai combattimenti e coloro che forniscono copertura di artiglieria e logistica, è composta dalle già note formazioni fintamente russe denominate Legione della libertà della Russia e Corpo volontario russo, la prima apertamente neonazista per ammissione stessa dei media occidentali, si tratta di ex simpatizzanti del celebre Navalny.
Ad essi si affiancano un corpo di volontari polacchi ed il famigerato battaglione di mercenari stranieri vari Kraken, già noto per i numerosi crimini di guerra commessi.
Stanno impiegando più mezzi della volta precedente, ma sono entrati in territorio russo, non presidiato da esercito ma dalle normali guardie di frontiera, per non più di 2 chilometri.
Si è attivata la difesa russa che ha mosso in zona le normali forze stanziali di difesa e ha contenuto l’operazione ucraina.
Le truppe ucraine hanno fatto alcuni prigionieri tra le guardie di frontiera.
La popolazione locale si lamenta che il governo di Mosca non abbia ancora distribuito le armi alle forze di difesa territoriale, circa 7000 riservisti che vorrebbero difendere in maniera attiva i loro territori di appartenenza.
Cosa notiamo di questi ripetuti tentativi
A parte il valore strategico in se, nullo.
Questi attacchi sono finalizzati a due obiettivi.
Primo, perseguono una finalità politica e mediatica di far apparire il territorio russo vulnerabile, cosa che finora invece non si è dimostrato tale, ogni iniziativa è stata di fatto bloccata appena manifestatasi.
Secondo, più preoccupante, gli attacchi si spostano da una parte all’altra della regione. La finalità credo sia quella di aprire le difese russe in direzione di Belgorod costringendo le truppe stanziali a distribuire le loro forze su un fronte ampio diradando quelle a difesa della città principale e vero obiettivo ucraino.
Vedremo nei prossimi giorni l’evoluzione di questi iniziali approcci offensivi.