Connect with us

Esteri

Erdogan la spunta su Kilicdaroglu

La situazione a Kiev, Il conflitto dopo la caduta di Artemovsk, le distrazioni messe in atto per la stampa, F16 e carri Abrams, droni e contraerea, elezioni in Turchia, ricordo di Andrea Rocchelli.

Avatar photo

Published

on

Questa immagine o file è un'opera di un aviatore o dipendente dell'aeronautica militare degli Stati Uniti , presa o realizzata come parte dei doveri ufficiali di quella persona. In quanto opera del governo federale degli Stati Uniti , l'immagine o il file è di pubblico dominio

Aree di crisi nel mondo n 157 del 28-5-2023

Il nulla dopo la caduta di Artemosk

Kiev

Il mistero sulla sorte del comandante in capo dell’esercito.

Ancora si attende l’inizio delle operazioni di terra, il capo delle forze armate Zaluznhi non ha ancora fugato le voci sul suo reale stato di salute, in alcune foto è sembrato presentarsi da seduto e visibilmente dimagrito, mai operativo come in passato, potrebbe trattarsi di foto d’archivio come di foto ritoccate.

Se stesse bene basterebbe si facesse vedere attivo come in passato.

Offensiva ucraina

Dopo la pesante sconfitta di Artemovsk, le forze ucraine sono divenute silenti sul settore.

Non si sono più registrati attacchi ne a nord ne a sud della città.

Ma non raccontavano i nostri media ed i propagandisti alla filo ucraini che fosse in corso l’accerchiamento della città?

Come avevamo indicato in alcuni video scorsi, alle pressioni sui fianchi, seguirono i riposizionamenti russi su posizioni difensive, li si sono infranti con pesanti perdite, molteplici attacchi ucraini, al termine di questi non si sono ripetuti e l’esito della lunga e sanguinosa battaglia è sotto gli occhi di tutti.

L’Ucraina ha difeso invano un territorio a costo di decine di migliaia di soldati e civili, presi in mezzo a causa della scelta ucraina di combattere casa per casa, e alla fine ha dovuto cedere comunque anche il territorio.

L’allargamento del corridoio tra Artemovsk e Chasiv Yar è servito solamente a far fuggire meglio i soldati ucraini in ritirata veloce dalla città e nulla più, come decidano ora di proseguire i combattimenti è cosa ignota.

Il giorno 25 mattina, è apparso in video il buon Prigozhin che ha annunciato l’inizio del ritiro delle forze della PMC Wagner da Artemovsk alla volta di campi di riaddestramento e riposo per le truppe.

Il fronte e la città sarebbero ora controllate dall’esercito.

Attacchi ucraini su Belgorod.

Il vano tentativo di distrarre l’opinione pubblica e i media dalla disfatta di Artemovsk si è compiuta con l’operazione Belgorod, un paio di compagnie di mercenari russofoni e appartenenti a battaglioni neonazisti ha attaccato alcune postazioni di confine russe, dopo poche ore e dopo aver subito circa 60 perdite si sono ritirati in Ucraina abbandonando mezzi distrutti o danneggiati sul posto, tra questi due Maxxpro americani di recente fornitura.

L’attacco non era finalizzato a conquistare territorio ma a dare materiale propagandistico ai media occidentali per distrarre dalla perdita di una città simbolo costata all’Ucraina decine di migliaia di caduti.

Questa azione non aveva alcun valore strategico ma solamente mediatico e politico.

Le guerre però si vincono sul campo e non sui media.

F16 e Abrams

Sono iniziati ed in corso gli addestramenti dei piloto ucraini destinati a pilotare i caccia F16 che verranno, forse, forniti all’Ucraina.

Si prepara già la nuova frontiera dell’arma che cambierà le sorti del conflitto.

Le Wunderwaffe, per usare un termine caro ai nostalgici di Hitler che tifano Ucraina, restano il motivo principale della colonna sonora dei media sulla guerra.

Quante ce ne hanno presentate? Eppure nessuna ha cambiato nulla, ma loro proseguono imperterriti.

I caccia F16 hanno 40 anni di età come progetto, non ritengo che verranno mai forniti loro gli ultimi modelli aggiornati, pertanto non saranno mai messi al meglio, e quand’anche lo fossero, sono caccia di 4 generazione, del tutto e pienamente visibili ai sistemi radar russi, verranno rilevati, inquadrati ed abbattuti esattamente come gli attuali mig 29, SU27, SU24 SU25 che usano gli ucraini al momento.

Nulla più nulla meno.

In caso di individuazione da parte di qualche caccia di superiorità aerea russa, questi hanno i missili a lunga distanza che possono abbattere i caccia F16 in volo prima che questi nemmeno individuino i caccia russi.

Altro problema è che nessun Paese al momento ha indicato una disponibilità numerica di fornitura di caccia, forse attendono che si facciano avanti gli USA, molti Paesi della NATO oltretutto NON dispongono di alcun caccia F16, come l’Italia per esempio.

La Francia nemmeno ma dismettendo i vecchi caccia Mirage, potrebbe addestrarli e fornire questa tipologia di velivoli.

Per quanto attiene i carri Abrams, sono in corso in Germania gli addestramenti degli equipaggi , come dei meccanici, 200 gli uni e 200 gli altri, essendo il carro dotato di 4 membri di equipaggio se ne deduce che si intendano fornire almeno 50 carri oltre ai 31 di cui si occupa la Polonia, che però non ha indicato il numero di equipaggi in addestramento. La Polonia dispone di almeno 250 carri M1 in calibro 105, la versione più vetusta dei carri made in USA.

La prossima tornata di carri sarà pronta appena esaurita quella attuale.

Missili droni e contraerea

Questa notte, come in altre precedenti, sono stati lanciati dai Russi diversi droni di attacco di tipo Geran 2, droni suicidi con coordinate memorizzate per gli obiettivi.

Diversi di questi sono stati lanciati su diversi obiettivi.

I propagandisti filonazisti hanno affermato che i potenti mezzi delle batterie antiaeree ucraine abbiano abbattuto 50 droni su 40 lanciati, scherzo ovviamente, ma il senso è questo, sono assolutamente convinto che un drone in volo alla velocità di 150 kmh ad una altezza di circa 100 metri sia un bersaglio abbordabile, ma che lo abbattano usando missili estremamente costosi, significa solo che i russi stanno colpendo i loro bersagli, i missili stessi lanciati dagli ucraini, ogni drone costa infatti 10.000 dollari circa , forse meno, mentre i missili impiegati costano dai 100.000 fino ad oltre il milione di dollari l’uno, pare una follia ma li usano per abbattere i Geran.

Oltretutto molti droni passano anche le difese aeree e colpiscono i loro bersagli, questo anche per via del fatto che arrivano ad ondate ravvicinate e spesso trovano le batterie che hanno esaurito i razzi per le ondate precedenti e le sorvolano indenni.

Sono state segnalate diverse esplosioni, quelle di Zythomyr sono state le più potenti.

Raggiunto da diversi droni, un grande deposito di munizioni e sistemi d’arma ha prodotto numerose esplosioni per più di un’ora, con imponenti fumate e funghi da detonazioni.

Pochi video sono trapelati anche per via delle pesantissime ritorsioni del regime sui cittadini.

Di questo passo la famigerata offensiva russa tarderà ancora parecchio.

Elezioni in Turchia

In queste ore si sono chiuse le urne in tutto il Paese.

Si sfidano al ballottaggio il Presidente uscente Erdogan e il suo sfidante Kilikdaroglu.

Lo spoglio è praticamente ultimato e il Presidente uscente ha di fatto vinto le elezioni con il 52,15% di consensi contro il 47,85% al 97,77% di sezioni scrutinate, direi che il risultato sia ormai certo.

https://secim.aa.com.tr/

Queste elezioni erano di certo estremamente importanti per la NATO, lo sfidante che aveva incassato i favori degli USA come della UE, ha perso e la linea politica di dialogo con Mosca mantenuta saldamente da Erdogan proseguirà con lo scorno dei guerrafondai.

Da segnalare anche che sul piano mediorientale il processo di pace avviato con la Siria proceda molto bene, anche in questo caso con lo scorno degli USA e della UE che tanto avevano investito nel massacro della popolazione siriana causando e sostenendo il conflitto contro Damasco dalla parte dei terroristi. I finanziamenti elargiti a diversi gruppi sotto le mentite spoglie dei “caschi bianchi” serviva a sostenere chi vi si nascondeva dietro.

Gli addestramenti sono proseguiti per anni e anche le armi che avevano in dotazione i gruppi di wahabiti erano parecchio esplicite.

Ora il processo di pace potrà proseguire e alla fine gli USA verranno cacciati dalla regione che al momento occupano illegalmente.

Inoltre le navi da guerra occidentali avranno ancora interdetto l’accesso al mar nero.

Ricordiamo Andy Rocchelli

Il 24 maggio è stato il nono anniversario dell’assassinio del nostro connazionale Andrea Rocchelli.

Non credo che abbiate sentito ricordare questo triste evento su qualche notiziario nazionale, e forse solo pochi, pochissimi quotidiani se ne saranno ricordati.

Quel giorno Andy si trovava presso Sloviansk, città del Donbass assediata dalle truppe dell’esercito ucraino, invasore delle Repubbliche secessioniste.

Andrea assieme ad altri colleghi fotografava e documentava le condizioni di sofferenza della popolazione sottoposta all’assedio.

Proprio questa è stata la sua condanna, testimoniava la reale situazione del conflitto, dei crimini contro i civili commessi dagli ucraini e anche lui è divenuto oggetto di un crimine.

Al processo la sentenza definitiva inchioda alle sue responsabilità l’esercito di Kiev colpevole di aver deliberatamente aperto il fuoco contro dei civili ricercandone l’eliminazione.

Inoltre l’aver ostacolato le indagini rifiutandosi di fornire i nominativi dei soldati in servizio quel giorno, ha causato l’assoluzione definitiva del sergente Markiv che era imputato nel processo.

La parola giustizia resta ancora lontana per il caso dell’omicidio di Andrea Rocchelli, francamente un così differente trattamento da parte delle nostre Istituzioni su questo caso rispetto ad un altro che non nomino ma che vedeva come vittima un nostro connazionale suona davvero molto strano ed ingiusto.