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I discorsi dei due Presidenti

I discorsi dei due presidenti
Il piano di pace cinese
La meloni a Kiev
La situazione sui fronti in Ucraina

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residente Putin nel discorso del 21-2-2023

Aree di crisi nel mondo n.147 del 26-2-2023

In questa settimana abbiamo avuto una fitta agenda di appuntamenti.

Molti Primi Ministri europei si sono alternati a Kiev: Sanchez, Meloni, Morawiecki, tutti surclassati nei media dal mattatore Biden che fregandoli sul tempo li ha anticipati arrivando di sorpresa in Ucraina anziché a Varsavia.

Di fatto il viaggio di “Sleepy Joe” ha oscurato mediaticamente gli altri, gli appuntamenti erano ben calendarizzati.

Il giorno prima Biden a Kiev, il giorno dopo Putin a Mosca, poi Biden da Varsavia, la proposta di pace cinese, la risposta della NATO, insomma lo spazio a disposizione per i personaggi marginali come i nostri politicanti si è ridotto davvero molto.

Il viaggio di Biden credo abbia proprio avuto questo significato, ribadire chi conduca i giochi e chi si prenda le luci dei riflettori quando occorre.

I contenuti dei proclami fatti dai politici in visita di piacere a Kiev sono stati tutti simili, giuramenti di amore eterno, di aiuti per quanto sarà necessario (dimenticando di specificare le disponibilità rimanenti), di restare al loro fianco “fino alla fine” (Giorgia Meloni da Kiev), ma alla fine de che?

Temo che la facilità di simili promesse e proclami tocchi un po’ tutti coloro che si recano in visita in Ucraina per recare doni.

Il più concreto è stato, come al solito Morawiecki che ha annunciato il prossimo arrivo dei carri armati, puntualmente ieri hanno annunciato la consegna dei primi 4 Leopard 2 e anche il prossimo arrivo di 60 PT91, versione polacca aggiornata dei T72 sovietici.

Valgono più i 60 PT91 che le promesse vacue di altri carri inviati col contagocce e diluiti fortemente nel tempo.

La Germania ad esempio ha annunciato che entro primavera consegnerà i primi 20 Leopard uno revisionati, ed entro altri 6 mesi altrettanti, insomma fino al 2024 non vedranno consegnati gli 88 leopard 1.

Le pressioni per inviare caccia F16 a Kiev aumentano, in Usa l’appello è stato lanciato anche da Sean Penn, ma possono cambiare le cose?

La risposta è no.

L’Aviazione ucraina ha ricevuto molti pezzi di ricambio con cui ha rimesso in sesto i suo molti caccia ex sovietici, appena si alzano in volo vengono abbattuti o dalle difese aeree o dai caccia russi che con i missili a lunga gittata li falciano.

Solo oggi ne sono stati segnalati tre abbattitimenti, un Mig29, un SU25, un SU24.

I paesi ex Patto di Varsavia credo abbiano consegnato già tutti o quasi i loro caccia sostituendo le insegne con quelle ucraine, ma a nulla sono serviti e a nulla serviranno gli F16.

Il discorso di Putin

Discorso lungo e molto articolato.

Lo si può leggere in versione integrale presso la fonte ufficiale http://en.kremlin.ru/events/president/news/70565 col traduttore automatico lo si legge in italiano.

Diversi commentatori sui media nostrani forse attendevano l’annuncio di una offensiva, ma sono rimasti delusi, non pare che la Russia abbia intenzione di cambiare strada.

Il discorso è stato incentrato sul ribadire le ragioni che ha la Russia per aver dovuto scegliere di combattere.

Il ruolo dell’Occidente coalizzato per distruggere la Russia ( ottenere la vittoria strategica e smembrare la Russia), concetto ribadito da molti capi di governo e leader della UE.

La difesa dei valori tradizionali russi e in particolare la famiglia.

Gran parte del discorso è stata dedicata all’economia e lo sviluppo del Paese.

Da un lato ha esposto la tenuta economica del paese di fronte alla sfida delle sanzioni e i formidabili risultati raggiunti con le esportazioni, e la tenuta anche della moneta, e questo contro tutte le previsioni di politici e analisti occidentali.

Ha Preso lo spazio per spiegare le prossime misure del governo per rafforzare l’economia e migliorare il benessere dei cittadini.

Ho notato e credo lo abbiano fatto molti, la frecciata contro quegli oligarchi che esportarono molti dei loro capitali all’estero e che si sono visti sequestrare le loro ricchezze.

Essendo un Paese in guerra, non sono mancate le misure a sostegno dei reduci e delle famiglie che hanno subito perdite.

Una delle parti più importanti è stata senza dubbio quella relativa alla “sospensione” non ritiro, del trattato New Start da parte russa.

https://www.treccani.it/enciclopedia/start_%28Dizionario-di-Storia%29/

Importante in quanto ha poi annunciato il potenziamento dell’arsenale nucleare, il trattato limitava anche il numero dei vettori degli ordigni nucleari mentre ora la Russia dispone di altri mezzi per colpire.

Traspare dall’impianto di questo discorso, come anche da quelli precedenti, che la Russia abbia programmato il suo sforzo bellico per gli anni a venire.

Non è mai apparso un elemento che facesse ritenere che si attendessero una guerra veloce.

A questo punto sorge spontanea la domanda, e se invece fossero stati i nostri leaders a programmare lo scoppio del conflitto puntando su analisi errate che davano la Russia piegata dalle sanzioni e con gli arsenali esauriti dopo pochi mesi? Perchè è ciò che da subito iniziarono a dirci.

Biden rispondeva da Varsavia al discorso di Putin

Negava il disegno della NATO che ha sospinto l’escalation, ma abbiamo ottima memoria per fortuna nostra, e ribadiva la sua retorica che è stato Putin che un giorno si è svegliato e indeciso sul da farsi ha optato per una invasione che nessuno si attendeva, tanto da aver iniziato ad addestrare le truppe ucraine fin dal lontano 2014, detto da Stoltemberg segretario generale della NATO

https://tg24.sky.it/mondo/2022/11/29/guerra-ucraina-stoltenberg-nato

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/02/14/ucraina-stoltenberg-la-guerra-non-e-iniziata-a-febbraio-dal-2014-la-nato-ha-supportato-kiev-con-addestramenti-ed-equipaggiamenti/7065190/

Insomma la retorica occidentale non trova molte conferme nei fatti.

Nel mezzo si è inserita la Cina.

La proposta di pace cinese.

Forte di una posizione terza, neutrale rispetto alle parti in conflitto NATO e Russia.

La Cina ha presentato una proposta di pace in 12 punti, ricercando quella concretezza ce possa realmente stabilizzare i rapporti tra la NATO e la Russia con l’Ucraina nel mezzo.

Che la posizione ucraina non conti nulla lo si è visto nei momenti successivi alla consegna.

Wang Yi ha portato la stessa proposta a tutti.

https://www.agi.it/estero/news/2023-02-24/ucraina-dodici-punti-del-piano-di-pace-cinese-20250285/

è da notare come in questi punti venga costantemente ribadito il concetto del rispetto della integrità dei Paesi, della fine dell’unilateralismo anche sanzionatorio, si chiede di porre fine alle sanzioni, si chiede il rispetto della sicurezza dei paesi abbandonando le logiche della guerra fredda ( articolo 8 della carta di Istanbul del 1999 più volte citato da Lavrov)

1. Rispettare la sovranità di tutti i paesi.

2. Abbandonare la mentalità della guerra fredda.

3. Cessare il fuoco e smettere di combattere.

4. Avviare colloqui di pace.

5. Risolvere la crisi umanitaria.

6. Protezione dei civili e dei prigionieri di guerra

7. Mantenere la sicurezza delle centrali nucleari.

8. Ridurre i rischi strategici.

9. Garantire l’esportazione di grano.

10. Stop alle sanzioni unilaterali

11. Garantire la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento.

12 Promuovere la ricostruzione postbellica.

La NATO ha risposto per prima, ribadendo l’irrilevanza ucraina, liquidando il piano dicendo che la Cina non sia credibile, motivando questa posizione con il fatto che non abbia mai condannato l’escalation.

Gli Occidentali restano fossilizzati sulla loro propaganda e pretendono anche che gli altri ci credano.

I politici cinesi sono di livello troppo superiore alla media dei nostri per non saper leggere i fatti reali e non soffermandosi alla narrazione folle che sta propinando la NATO da diversi anni.

Il Presidente Biden ha messo la ciliegina sulla torta, il suo livello politico non è stato da meno affermando che se quel piano piace a Putin come potrebbe essere un buon piano di pace?

E pensare che una volta, quando evidentemente avevamo una classe dirigente scema in Occidente, i mediatori ricercassero un accordo che potesse piacere a entrambe le parti in conflitto in modo da raggiungere un accordo che potesse durare.

Pensa a che livello arrivavano, mica come quelli di oggi…

La verità purtroppo è proprio che gli Occidentali non vogliono un accordo di pace, volevano la guerra ed ora che l’hanno avuta non se la lasceranno scappare e si giocheranno le vite di tutti gli Ucraini pur di tentare di giocarsi il tutto per tutto.

Gli USA proprio in concomitanza con l’iniziativa cinese hanno rilasciato dichiarazioni sulla presunta volontà di Pechino di iniziare la fornitura di armi alla Russia.

Ritengo che l’uscita di questa notizia sia dovuta alla necessità USA di impedire ogni possibile accordo sulla proposta di Pechino, detto questo Xi Jinping sta dimostrando, per bocca dei suoi ministri e diplomatici, sempre più insofferenza verso le ingerenze di Washington, sia sulla questione della Provincia cinese di Taiwan che sulla minaccia di sanzioni contro le imprese cinesi.

Pechino sa bene che gli USA non si fermino certo alla Russia e che se dovessero prevalere con Mosca, loro verrebbero strangolati, pertanto potrebbero essere spinti all’azione e prendere una delle parti.

Il piano di pace potrebbe essere stata l’ultima chance data agli occidentali per ravvedersi.

Situazione sui fronti in Ucraina

Anche in questa settimana si rileva un aumento dell’intensità dei combattimenti su tutti i fronti attivi, non ci sono offensive, ma scontri che aumentano l’impegno bellico di ambo le parti e pertanto anche il fabbisogno di munizioni.

Artemosk (Bakmut)

Artemosk Situazione al 22-2-2023 immagine di libero uso

I recenti progressi russi stanno seriamente mettendo a rischio di assedio le truppe ucraine che ancora occupano Artemosk.

Artemosk situazione sera del 25-2-2023 immagine di libero uso

La perdita degli ultimi villaggi a nord della città Paraskoveevka, Berkovka, e poche ore fa anche di Dubovo Vasilovka, Yahidne e Skovorodka ha fortemente indebolito la resistenza ucraina dietro la città, ora le forze della PMC russa Wagner, possono avanzare trovandosi di fronte solo qualche trincea fino alla successiva cinta di villaggi che saranno Bogdanovka, Krasiv Yar e Ivanoskoe, ma arrivando a quelli, significherà che la città sarà completamente accerchiata.

Sono forse queste le ultime ore di scelta per le truppe ucraine in città, se hanno facoltà di scelta per potersi ritirare o se invece, tenendo fede alla follia fanatica nazista che li ha fin qui contraddistinti, i comandi ucraini ordineranno loro di resistere in città.

Ugledar

Proseguono i combattimenti attorno alla roccaforte ucraina, i Russi sono riusciti ad attirare fuori le forze ucraine e le stanno colpendo, sono stati distrutti in giornata tre carri armati T64 ucraini e danneggiato un carro russo saltato su una mina e un blindato centrato da un razzo anticarro.

Pridnestrovie

Sono segnalati raggruppamenti di truppe ucraine al confine con la Repubblica di Pridnestrovie, formalmente territorio moldavo, dove sono presenti dai 1500 ai 2500 soldati russi in missione di interposizione su mandato ONU.

In ultimo ma non meno importante, anzi, vi presento l’iniziativa presa per inviare un aiuto concreto alle popolazioni terremotate in Siria.