Esteri
Una conferenza all’insegna del ridicolo: Monaco 2023
La conferenza di Monaco sulla sicurezza si conferma come una inutile passerella di ipocrisia e falsità ignobili. La situazione sul campo di battaglia in Ucraina.
Aree di crisi nel mondo n. 146 del 19-2-2023
Una conferenza all’insegna del ridicolo: Monaco 2023
Si è svolta la Conferenza di Monaco sulla sicurezza.
Oltre al padrone di casa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, partecipavano, tra gli altri, la vice presidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Rishi Sunak, e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.
I soliti noti insomma.
Qui un servizio della DW tedesca che presenta la Conferenza
La cosa scontata è stata ovviamente che tutti i partecipanti della NATO si siano attenuti al solito copione, fedeltà assoluta al sostegno dell’ucraina, proclami all’unisono sulla necessità inderogabile di giungere alla totale sconfitta della Russia, o meglio, nella loro narrazione, di Putin.
Unica eccezione quella di Macron, il Presidente francese che rifiuta la retorica folle del voler schiacciare la Russia che i suoi colleghi dichiarano apertamente e senza tema delle conseguenze su tutti noi per tali proclami.
Nelle retrovie di questa Kermesse non sono mancati i soliti militari che hanno seminato le loro perle di saggezza per influenzare le scelte dei nostri politici.
“MONACO DI BAVIERA – Il massimo generale degli Stati Uniti in Europa sta tranquillamente dicendo ai legislatori americani che fornire all’Ucraina attrezzature occidentali avanzate – come aerei da combattimento F-16, droni e missili a lungo raggio – potrebbe aiutare Kiev a dominare i cieli e rafforzare le proprie offensive contro la Russia.
In un briefing a porte chiuse di venerdì mattina con più di 10 senatori e membri della Camera, al generale Christopher Cavoli è stato chiesto se i caccia F-16 avrebbero aiutato l’Ucraina a vincere la guerra contro la Russia. Ha risposto: “Sì”, secondo cinque persone nella stanza che hanno parlato a condizione di anonimato per discutere di una sessione privata.”
Trovate importanti informazioni su questo articolo di Politico, autorevole quotidiano di settore.
https://www.politico.com/amp/news/2023/02/18/f-16s-and-long-range-missiles-ukraine-russia-00083572
Per inciso, si chiama davvero Cavoli, non è un errore del traduttore…
Si evidenzia la spinta continua di una parte maggioritaria dell’amministrazione Biden ad aumentare ulteriormente di intensità il conflitto.
Perchè questo? La risposta è chiara, ogni sistema inviato finora e dipinto come “game changer” si è invece rivelato come un “game delayer”, non ha modificato l’andamento del conflitto, ma ne ritarda costantemente la conclusione ed il suo epilogo sempre più evidente.
Finora la Russia NON ha mostrato alcun segno di cedimento, prosegue con la sua strategia, impone il suo gioco e lo persegue con costanza.
Demolire per usura le forze armate ucraine non importa quali siano gli aiuti che tutto l’Occidente stia mettendo in campo.
In effetti ormai siamo al conflitto aperto tra le forze NATO e la Russia, i nostri governanti inviano di tutto, missili, sistemi di difesa aerea, carri armati, blindati, mezzi da ricognizione, si sprecano le immagini dei nostri Iveco Lince in fiamme, droni, munizioni per armi leggere, pesanti, cannoni e mortai di ogni calibro, 105mm, 120mm, 155mm tutto il repertorio insomma.
Nonostante ciò non c’è giorno in cui il segretario della NATO non si presenti agli schermi chiedendo di inviare di più e di farlo più velocemente.
Questo sembra essere stato il tema dominante della Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera.
Il messaggio inviato in collegamento dal Presidente ucraino Zelensky che ha aperto i lavori è stato inequivocabile: Armi, di più, migliori e più in fretta.
Posto qui l’intervento del Segretario della NATO affinché si possa visionare a che livello di distorsione della realtà si riesca ad arrivare per giustificare le proprie colpe e responsabilità.
Mi soffermo sulla premessa del segretario per non discutere punto per punto il lungo intervento.
Avendo seguito passo passo lo sviluppo dell’escalation posso affermare senza tema di smentita che la Russia fece ogni passo necessario per arrivare ad un accordo stabile per la pace in Europa, lo fece chiedendo che fosse applicato il principio sottoscritto da tutti i Paesi dell’OSCE nel 1999 cosa che avrebbe impedito in maniera categorica, ogni ulteriore espansione della NATO ai confini della Russia.
Proprio lui, Stoltemberg rifiutò di accettare il rispetto del trattato di Istanbul.
Pagina tre articolo 8
https://www.osce.org/files/f/documents/6/8/125810.pdf
“Ciascuno Stato partecipante ha un eguale diritto alla sicurezza. Riaffermiamo il diritto intrinseco di tutti gli Stati partecipanti e di ciascuno di essi a scegliere o modificare liberamente i propri accordi in materia di sicurezza, inclusi i trattati di alleanza in funzione della loro evoluzione. Ciascuno Stato gode inoltre del diritto alla neutralità. Ciascuno Stato partecipante rispetterà i diritti di tutti gli altri a tale riguardo. Gli Stati non rafforzeranno la propria sicurezza a scapito della sicurezza di altri Stati. In seno all’OSCE nessuno Stato, raggruppamento di Stati o organizzazione può avere una maggiore responsabilità per il mantenimento della pace e della stabilità nell’area OSCE né può considerare alcuna parte di tale area quale sua sfera di influenza. “
In questo articolo viene affermato con forza il principio dell’indivisibilità della sicurezza: … Gli Stati non rafforzeranno la propria sicurezza a scapito della sicurezza degli altri”…
Principio di grande civiltà che ormai sfugge alla comprensione dei nostri governanti.
Stoltemberg non si sofferma su alcuni particolari correlati alle sue dichiarazioni, dare tutto ciò che occorre all’Ucraina per vincere questo conflitto potrebbe non bastare se intendiamo solamene i materiali e le armi, ciò che sta disperatamente venendo meno a Kiev è la truppa.
Sono ormai mesi che si intensificano sempre più gli arruolamenti forzati degli uomini. Buona parte di questi non va più al lavoro e vive rinchiuso in case possibilmente non intestate a loro per scampare a quelli che stanno divenendo veri e propri rapimenti da parte delle unità di arruolatori.
I cittadini di diverse città si organizzano scambiandosi gli avvisi della presenza delle squadre di arruolatori in ronda.
Le donne assediano le loro auto cercando di bloccarli, non vogliono che i loro mariti siano deportati al fronte a forza.
La situazione attuale si presenta critica per Zelensky, se i volontari sono spariti nei meandri del conflitto, in genere la definizione è “dispersi” giusto per non pagare le pensioni ed i premi ai famigliari, chi resta e ancora non si è presentato agli uffici di arruolamento, non ha intenzione di immolarsi per evitare una figuraccia alla Von der Leyen o a Stoltemberg.
Parlare di fornire in continuazione armi e munizioni ad un paese che ha esaurito entrambe da tempo, significa prolungare artificialmente un conflitto che l’ucraina e la NATO hanno perso.
Significa causare direttamente la morte di altre decine di migliaia di Ucraini.
Significa rendersi responsabili direttamente dell’uso che di queste armi viene fatto.
Significa che i civili del Donbass uccisi dalle nostre armi pesano sulle nostre coscienze come in quelle di chi da ordine di fare fuoco sulle abitazioni e di chi lo esegue.
Nella mappa i bombardamenti di oggi sul centro di Donetck.
I ministri degli esteri del G7 si sono incontrati a margine dei lavori e hanno stabilito di proseguire con nuove sanzioni contro la Russia e contro gli Stati che forniscono materiale e aiuti a Mosca.
Inutile ribadire quanto finora la retorica sulle sanzioni che avevano bloccato la Russia si sia rivelata come assolutamente falsa e che nessuno si sia scusato per aver diffuso menzogne.
https://www.ft.com/content/ec1d9ca1-0511-46e9-8ade-e92b2a05c48f
https://www.ft.com/content/cb0f2fe7-5555-497d-806c-5c4c2be15e7f
Insomma, da un lato abbiamo chiacchiere e retorica infinite, dall’altra i fatti ben rappresentate da articoli di stampa autorevole che ci presentano una realtà assai differente.
La UE sta perdendo inesorabilmente la competitività sui mercati internazionali a vantaggio dell’export USA.
Siamo sempre più dipendenti dalle forniture energetiche USA, assai più care delle precedenti russe.
Stiamo esaurendo noi le munizioni, i missili, i mezzi, che stiamo inviando in ucraina e non riusciamo a cambiare le sorti del conflitto, inoltre stiamo causando con questo illogico accanimento terapeutico, la morte di altre decine di migliaia di soldati forzati al fronte dal regime ucraino.
Il vertice di Monaco di Baviera si rivela in tutta la sua inutilità come una odiosa passerella di politiche e ricette fallimentari e guerrafondaie.
Unico dato positivo, l’assenza ai tavoli dell’Italia, escluso il tavolo G7 con Tajani, e naturalmente Repubblica se ne rammarica… https://www.repubblica.it/esteri/2023/02/19/news/russia_ucraina_guerra_conferenza_monaco_sicurezza_difesa-388515250/
Conflitto NATO RUSSIA in Ucraina
Nel mentre che i nostri governanti si preoccupano di ammorbarci di chiacchiere e menzogne, in Ucraina prosegue la guerra.
A Donetck, in questi giorni si intensificano i bombardamenti ucraini sui quartieri civili della città.
Presso Artemosk le truppe russe hanno conseguito buoni risultati sul campo.
Dopo la caduta di Krasna Gora le forze russe hanno proseguito l’offensiva a nord della città e hanno liberato dagli occupanti ucraini il villaggio di Paraskoveevka.
La conquista di queste posizioni ha di fatto compromesso la tenuta delle difese settentrionali ucraini rispetto alla città di Artemosk.
Ora le truppe russe guidate dai mercenari della PMC Wagner, proseguono la loro avanzata alle spalle delle posizioni ucraine nella città.
Presto taglieranno le ultime vie di collegamento bloccando l’arrivo di rinforzi e rifornimenti per chi sta combattendo all’interno della cerchia urbana incalzato dai russi alla periferia est e meridionale.
Di fatto Artemosk al momento è indifendibile a meno dell’arrivo di un ingente contingente di riserve ucraino che riesca a dare vita ad una controffensiva di forza sufficiente da far retrocedere le truppe di Mosca, viceversa il destino di Bakmut è segnato.
Campagne aeree.
Le ultime campagne di bombardamento contro le infrastrutture ucraine ha segnato alcune novità.
Innanzitutto sono stati maggiormente bersagliati obiettivi militari propriamente detti, come depositi di munizioni e carburanti oltre alle infrastrutture elettriche.
Gli Ucraini hanno in parte abbandonato le menzogne ridicole sui numeri degli abbattimenti abbozzando un più credibile 50% di abbattimenti, anche se lontano dalla realtà.
Una ulteriore novità è stata rappresentata dall’uso di caccia per lanciare i missili X-59, missili aria terra che hanno affiancato i tradizionali Kalibr e i sempre presenti droni Geran 2.
In altre parole, la UE e la NATO stanno vincendo la guerra delle chiacchiere, a quasi un anno dall’inizio del conflitto, l’Ucraina non sembra avere più un esercito in grado di prendere l’iniziativa.