Esteri
La nuova fase del conflitto tra Russia e Ucraina
La nuova fase del conflitto che interessa infrastrutture prima evitate, la situazione sui fronti.
Aree di crisi nel mondo n. 130 del 16-10-2022
La nuova fase del conflitto tra Russia e Ucraina
Dopo l’attacco ucraino al ponte di Kerch, cosa è accaduto?
Abbiamo visto come il capo dei servizi segreti russi, il temuto Bastrykin, abbia indicato con certezza che l’attentato, ha tutte le forme dell’attentato più che di un attacco, sia stato organizzato ed eseguito da agenti ucraini e anche persone ignare.
Il giorno seguente c’è stata la riunione del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa, con un discorso del Presidente Putin che ha indicato le responsabilità di Kiev riguardo alla tipologia di attacco.
Vladimir Putin ha tenuto un incontro operativo con i membri del Consiglio di sicurezza
“Se i tentativi di compiere attacchi terroristici sul nostro territorio continuano, le risposte della Russia saranno dure e in scala corrisponderanno al livello di minacce poste dalla Federazione Russa. Nessuno dovrebbe avere dubbi su questo”, ha sottolineato il capo dello Stato.
Maggiori dettagli sul sito del Cremlino.
http://kremlin.ru/events/president/news/69568
Nella mattina del 10 ottobre sono iniziati pesanti bombardamenti con missili e droni russi sulle centrali elettriche e le infrastrutture legate alla distribuzione in tutta l’Ucraina. Sono state colpite pesantemente quelle delle seguenti città: Kiev, Dnepropetrovsk. Charkov, Zaporozhye, Ternopil, Odessa, Krivoy Rog, Leopoli, Zhitomir. Rivne, Nikolaev, Krapivnitsky, Kremenchuk, Konotop.
A queste si sono poi aggiunte altre città, in queste sono state colpite principalmente le centrali termoelettriche, queste sono infrastrutture strategiche, bloccando l’erogazione della corrente elettrica, la Russia blocca la produzione industriale ucraina, quindi la capacità di Kiev di costruire o riparare armamenti o mezzi militari e civili, la capacità di trasporto ne viene fortemente ridimensionata, le esigenze dei cittadini cui fare fronte aumentano in maniera esponenziale. Occorre inoltre tenere conto del fatto che questi impianti si trovano non a caso nei pressi delle aree urbane, essi fungono anche da impianti centralizzati per la produzione di acqua calda per riscaldamento, non funzionando non producono nemmeno il necessario per scaldare le abitazioni delle città e , citando una famosa saga letteraria, “l’Inverno sta arrivando”.
Nei primi due giorni di bombardamenti, la perdita permanente di capacità produttiva energetica in Ucraina, non più recuperabile se non ricostruendo gli impianti, è pari al 30% del totale, a detta del ministro ucraino.
Si suppone che l’aver specificato in maniera permanente significhi che vi siano perdite di produzione maggiori recuperabili, non ha specificato in quali tempi, se una settimana o in alcuni mesi di lavoro.
Gli attacchi alle sottostazioni di trasformazione invece attengono ad un altro aspetto del sistema di produzione elettrico, i trasformatori sono necessari per trasferire a distanza l’energia elettrica, senza di essi non può essere distribuita. Un trasformatore ha un ciclo vitale lavorativo estremamente lungo, la produzione di questi pertanto è molto limitata, sostituirne centinaia richiede mesi e mesi di lavoro, sostituirne di più significa andare ben oltre l’inverno per poter ripristinare la distribuzione elettrica anche una volta riparate o ricostruite le centrali.
Dopo due giorni di attività missilistica intenza, il terzo giorno è stato dedicato alla valutazione dei danni, poi sono ripresi il quarto giorno bombardamenti intensi sui medesimi obiettivi, inoltre sono stati bombardati anche snodi ferroviari importanti comprese sottostazioni di alimentazione della rete ferroviaria.
Le ferrovie ucraine hanno dovuto usare motrici a gasolio per sopperire alla mancanza di tensione sulla rete.
Chiaramente non dispongono di tante motrici a gasolio quante ne servirebbero per mantenere i collegamenti, anche con i fronti, attivi in egual misura rispetto a prima.
In seguito i bombardamenti sono diminuiti, ma quando viene valutato che un attacco abbia dato esito parziale, nuovi missili e droni russi piovono sui bersagli terminando il lavoro.
In occasione della CICA ( Conference on Interaction and Confidence Building Measures in Asia ) ad Astana, durante la conferenza stampa, il Presidente Putin ha riferito che dei 29 obiettivi previsti, sono stati distrutti 22 di questi e che una volta completato il lavoro sugli altri 7 non proseguiranno con i bombardamenti se non ce ne sarà bisogno, formula ambigua in quanto ai tentativi di riparazione seguiranno di certo attacchi, e se gli effetti dovessero essere giudicati insufficienti, questi verranno di certo ripetuti o estesi ad altri obiettivi.
Il ruolo dei droni Shahed 136 è emerso nella sua valenza strategica, strumenti dal costo minimo, dalla elevata semplicità costruttiva, permettono di colpire obiettivi distanti anche 2000 chilometri e di fare danni rilevanti, hanno una carica esplosiva ad alto potenziale di 40 chili, sufficienti a colpire e distruggere caldaie di centrali elettriche, carri armati, radar, lanciamissili, trasformatori, serbatoi di combustibili e molti altri obiettivi.
A tal proposito si nota sui fronti in Ucraina un notevole incremento da parte russa dell’uso di questi strumenti, non solo quelli di produzione iraniana, sempre più presenti, ma anche munizioni vaganti (droni kamikaze) di produzione russa, come il Lancet 3, dotato di una testata ridotta di molto rispetto allo shahed 136 ma comunque molto efficaci.Gli USA e la NATO, intendono aumentare ancora il loro supporto all’Ucraina, nella riunione dei ministri della Difesa della NATO tenutasi presso Ramstein in Germania, base militare più importante in Europa, i vari Paesi membri si sono impegnati a fornire “Tutto quello che serve per il tempo che serve” cosa che fa rabbrividire pensando che scaricheranno su di noi, e lo stanno già facendo, tutti i costi di ciò che questo comporta, dai costi dell’energia al carburante fornito per sostenere i mezzi militari e tutta l’Ucraina, perchè credete che il Diesel costi tanto di più del gasolio ora?
In particolare forniranno (forniremo) batterie antiaeree e antimissile.
Pare che gli USA forniscano i Patriot, la Germania ha inviato nel Paese i suoi IRIS-T.
https://www.dw.com/en/what-is-germanys-iris-t-air-defense-system/a-63414859
Nel frattempo stanno inviando anche i PZH 2000 riparati dopo i malfunzionamenti dei mesi scorsi, e altri sistemi lanciamissili, 4 lanciatori HIMARS nuovi li ha mandati Washington, nel frattempo alcuni sono stati distrutti proprio dai droni, come dei Caesar francesi e alcuni pezzi M777.
Di fatto è ipotizzabile che nonostante le molte precauzioni prese, talvolta non si riesca a nasconderli a tutti i droni e perdite per tiri di artiglieria o per i droni avvengano.
Questo rappresenta in effetti una nuova escalation da parte della NATO che non accetta di poter perdere il conflitto e è disposta a sacrificare fino all’ultimo ucraino e fino all’ultima risorsa economica, nostra, pur di non far vincere la Russia.
Basterà tutto questo? Non lo sappiamo.
Nel frattempo la NATO continua a parlare di rischio nucleare da parte russa, ma domani lunedì 17 ottobre, inizierà una esercitazione che prevede proprio l’impiego, a scopo pratica, di procedure per il caricamento e la consegna di carichi bellici nucleari.
Passiamo ora alla situazione sui fronti.
Karkov – Krasni Liman
Proseguono gli scontri a fuoco e le offensive da parte ucraina sul settore nord. In particolare l’iniziativa ucraina si manifesta ad est di Kupiansk tra Pershotravnovo a nord e Berestovo a sud.
Ogni iniziativa è risultata però inutile a oltrepassar le difese russe che hanno tenuto.
Più a sud tra Svatovo e Kreminna sono invece i Russi ad avere l’iniziativa, con una serie di contrattacchi hanno respinto le forze ucraine e NATO (mercenari e forze speciali) indietro fino a recuperare il controllo su diversi villaggi, Dibrovo, Tors’ke, Yampolovka, Terny, Novosadovo, lavoro iniziato da reparti del 208 reggimento cosacchi, se non erro.
Siversk e Artiomosk
Su Siversk non ci sono state molte novità. I fronti sono stabili.
Artiomosk rappresenta un altro settore che da molto tempo vede la compagnia privata Wagner mantenere saldamente l’iniziativa.
I “Musicisti” hanno recuperato il controllo di quei punti chiave che hanno loro consentito di procedere oltre, Vesele Dolina, Zaizevo sono stati importanti proprio a questo fine.
Ora le difese ucraine sono in difficoltà, sono arretrate ulteriormente perdendo Opytne, dove si combatte accanitamente, le avanguardie di “musicisti” sono all’interno delle periferie cittadine est e sud e anche da nord si stanno avvicinando.
Se Kiev non invia pesanti rinforzi per fare una controffensiva, è possibile ipotizzare che entro breve le difficoltà si concretizzino nella perdita di Artiomosk (Bakmut).
Donetck.
Oggi si è avuto l’ennesimo bombardamento ucraino contro strutture civili della città, non solo normalmente vengono colpiti quartieri residenziali, mercati e terminal di autobus, ma ora è stato colpito pesantemente il Municipio della città.
Nel video di Vittorio Nicola Rangeloni, che ringrazio, tutta la devastazione dei bombardamenti effettuati con armi donate dalla NATO.
È opportuno ricordare che bombardamenti come questo non sono una novità recente ma avvengono da oltre 8 anni.
A ovest della capitale regionale, oltre l’aeroporto le posizioni russe su Pervomaiske sono state consolidate, e sembra siano state estese anche su Vodyane e una seconda Opytne.
Zaporizia
Proseguono le notizie di accumuli di truppe di fronte alla linea di contatto, sono segnalati scambi di artiglieria e pattugliamenti avanzati con imboscate.
Nessuna modifica sui fronti.
Segnalano esercitazioni allo sbarco di forze ucraine, possibile preavviso di nuovo attacco in forze alla centrale nucleare dopo quello fallito alcuni giorni fa con l’affondamento delle barche e l’uccisione dei trenta incursori delle forze speciali ucraine.
La centrale nucleare produce nominalmente 6 Gigawatt di energia all’ora.
Cherson
Ieri è stata la giornata dello psico thriller.
Radio e televisioni ci comunicavano quanto fosse imponente la nuova offensiva ucraina, che i russi fossero in ritirata e che avessero ordinato l’evacuazione delle forze dalla regione oltre il fiume Dnepr e dalla città, sentito su radio Capital gruppo Gedi radiogiornale ore 18.00.
Quello che ho trovato e verificato a casa era ben diverso.
Partita l’offensiva in mattinata con due battaglioni motorizzati, questi venivano fermati dopo poco, alle 13, battevano in ritirata inseguiti dalle forze russe che recuperavano il controllo su due villaggi Subiucovka e Kachkarovka.
Le perdite stimate da parte ucraina sono di circa 120 soldati, 15 blindati e mezzi da esplorazione tipo Hummer, 5 carri armati.
Molto uso da parte russa di droni ed aviazione, che hanno colpito le truppe ucraine.
Anche gli Ucraini hanno avuto supporto aereo, un SU27 a volo radente almeno nelle fasi iniziali dell’offensiva.
Di ritiro russo, evacuazione o avanzata ucraina nemmeno l’ombra, mi chiedo poi come giustifichino nei giorni successivi le cose dette i giorni prima.
Sono segnalati movimenti congiunti di forze armate russe e bielorusse in Bielorussia, si tratta della formazione di una armata di circa 140.000 soldati equamente divisi tra i due Paesi volto a garantire la sicurezza del confine occidentale della Federazione.