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9 maggio, la celebrazione che unisce i popoli sovietici

Il giorno 9 si terrà presso Mosca ed in tutte le principali città della Russia, la tradizionale festa per la Vittoria nella Grande guerra Patriottica.

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Aree di crisi nel mondo n. 109 del 8-5-2022

Conflitto russo ucraino

Siamo al 73° giorno di guerra.

Perchè noi occidentali non capiamo la Russia

Il giorno 9 si terrà presso Mosca ed in tutte le principali città della Russia, la tradizionale festa per la Vittoria nella Grande guerra Patriottica.

Sarà un momento storico perchè la Russia affronta nuovamente un conflitto contro un regime nazista.

In occidente è stata ad arte diffusa l’ipotesi di una volontà russa di celebrare il 9 maggio dichiarando conclusa la campagna bellica in Ucraina. In Russia mai è stata data questa notizia o se ne è parlato.

I media russi sono oscurati da noi (in nome della libertà di informazione), per fortuna attraverso accorgimenti come il browser Tor, si riesce facilmente a collegarsi con le pagine di RT o di Zveszda con i loro servizi dal fronte per vedere cosa succede dal punto di vista degli altri.

Ma quale è il significato di questa festa per i Russi? Perché ha una tale importanza per loro?

Celebrare il 9 maggio è un evento nel Paese, di tale portata che noi non siamo capaci di comprendere ancora oggi.

Non abbiamo un corrispondente nel nostro calendario. Nemmeno il 25 aprile ci unisce, non lo faceva prima e non lo fa oggi, perché una parte del Paese non conobbe l’occupazione nazifascista dopo l’8 settembre del 43 e perché buona parte degli italiani di allora era fascista, forse lo è ancora e da sempre mal sopporta la festa della Liberazione. La celebrazione della Resistenza italiana.

Così come anche buona parte della classe dirigente attuale vorrebbe cambiare la nostra Costituzione per eliminare ciò che è stato inserito in essa, a tutela dei diritti sociali dei cittadini, dalle componenti socialiste e comuniste .

Il 9 maggio la Federazione Russa così come tutte le ex Repubbliche Sovietiche si celebra la fine di un incubo.

Quello fu per queste popolazioni la Seconda Guerra Mondiale, da loro chiamata Grande Guerra Patriottica. Anche il nome da un significato al conflitto, per loro non si trattava di semplice sottomissione alla Germania nazista. Per loro si trattava di sopravvivenza.

Il regime nazista non intendeva sottomettere le popolazioni sovietiche ma sterminarle al pari di altri gruppi etnici. Intendeva epurare dalla loro presenza quelle terre necessarie allo “Spazio vitale” per le popolazioni ariane. I prigionieri di guerra del fronte orientale subivano un trattamento bestiale nei campi di prigionia, più simili per loro a veri campi di sterminio.

(https://encyclopedia.ushmm.org/content/en/article/nazi-persecution-of-soviet-prisoners-of-war)

Ho scritto che il 9 maggio si celebra in tutte le ex repubbliche sovietiche ma è errato. Non è più così, con decreto del 24 maggio 2015, il Presidente Poroshenko cancellava la festa del 9 maggio decidendo di celebrare come nella UE l’8 maggio e non la vittoria ma le vittime della guerra.

Evidente la scelta di rifiutare di riconoscere il sacrificio di milioni ( furono 27) di cittadini sovietici per arrivare a sconfiggere Hitler.

L’Ucraina post Maidan non si è fermata a questo , aveva anche abolito la Festa del 1° maggio, proprio quella celebrata in piazza in Italia ogni anno.

Vietato quindi a Kiev ricordare il sacrificio dei soldati che sconfissero il nazismo.

Non solo, sempre in Ucraina è stata istituita come festa nazionale la nascita di Stephan Bandera, discusso personaggio che appoggiò l’invasione nazista dell’URSS col fine di creare uno stato ucraino indipendente e nazista. Giurò infatti fedeltà ad Hitler.

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/compleanno-filonazista-diventa-festa-nazionale-ucraina-1619363.html

https://it.wikipedia.org/wiki/Stepan_Bandera

Le formazioni nazionaliste ucraine di ispirazione banderista ( OUN-UPA) si macchiarono di crimini contro l’umanità partecipando attivamente ai rastrellamenti di ebrei durante l’occupazione tedesca.

Non a caso il discorso di Zelensky rivolto al Parlamento di Telaviv, lo Knesset, suscitò durissime reazioni tra i parlamentari. Passate sotto silenzio dalla nostra stampa ma ben presenti in quella israeliana.

https://www.timesofisrael.com/israeli-lawmakers-tear-into-zelensky-for-holocaust-comparisons-in-knesset-speech/

Il 9 maggio rappresenta quindi un momento di profondo raccoglimento dei cittadini ex sovietici che con le parate celebrano il loro esercito e con la marcia del Reggimento immortale, ricorda tutti i caduti delle famiglie. Celebrazione nata nel 2012 presso la città siberiana di Tomsk, dato che i reduci da celebrare erano sempre meno, per ovvie ragioni.

Tutti si stringono nel ricordo del grande sacrificio cui furono chiamati i loro genitori, nonni e bisnonni, uomini e donne per fermare lo sterminio.

27 milioni di persone sono un numero inimmaginabile per noi, se lo paragoniamo ai caduti occidentali e anche alle vittime dei campi di sterminio restiamo stupiti che esistano giorni della memoria per queste ma nessuno ha mai istituito un giorno per ricordare l’immane costo in vite pagato dall’Unione Sovietica per sfiancare i nazisti.

Al momento dello sbarco in Normandia, il D-Day circa l’80% delle divisioni tedesche, le migliori, era dispiegato sul fronte orientale, alcune divisioni sul fronte occidentale erano anche male armate e spesso incomplete negli organici.

https://it.wikipedia.org/wiki/Vittime_della_seconda_guerra_mondiale#:~:text=La%20stima%20del%20numero%20totale,di%2068%20milioni%20di%20morti.

https://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_orientale_(1941-1945)

Sulle fonti di Wikipedia si trova ampia bibliografia.

I caduti sovietici rapportati al numero complessivo della popolazione del Paese ci causa un brivido lungo la schiena, i loro caduti rappresentavano poco meno di un sesto dell’intera popolazione.

Non c’è famiglia o persona che non abbia avuto un parente caduto in guerra.

Per i Russi e gli ex sovietici questo momento è estremamente importante. Se noi occidentali non riusciamo a comprenderlo non riusciremo mai a capire le ragioni legate alle necessità di sicurezza lamentate dal loro Presidente Putin.

Anche in Italia marceranno delle famiglie o dei cittadini russi o italiani che hanno avuto dei caduti e lo faranno con la foto dei cari che si sacrificarono per il loro e anche per il nostro futuro libero dal gioco nazifascista.

Situazione sui fronti ucraini.

Admiral Makarov

La situazione militare non è mutata troppo. Procede sempre con notevole lentezza.

Segnaliamo una nuova vicenda legata alla Marina Russa.

Questa volta gli Ucraini hanno annunciato di aver colpito una nave russa. Inizialmente identificata con la Admiral Grigorevic, che da il nome alla classe di queste navi, https://it.wikipedia.org/wiki/Classe_Admiral_Grigorovi%C4%8D, navi da guerra moderne, oltretutto.

In seguito è stato cambiato il nome della fregata in Admiral Makarov, stessa classe. Nessuna immagine è trapelata, in seguito le forze ucraine hanno eseguito dei bombardamenti contro l’Isola dei serpenti, dove presumibilmente navigava la nave russa, tentando uno sbarco con elicotteri e caccia di copertura, SU-24. In appoggio anche un’imbarcazione. Tutti sono stati distrutti in mare. Non sappiamo se da caccia russi o da difese dell’isola o dalla stessa Makarov.

Ieri è apparsa anche una foto della nave in rada a Sebastopoli, non sappiamo però di quando.

Le forze statunitensi non hanno confermato ne l’affondamento dell’unità ne tanto meno che sia stata colpita, a differenza di quanto avvenne per la Moskva.

Anche questa volta però volava in circolo per le rilevazioni un globalhawk, nome in codice Forte 11, https://it.wikipedia.org/wiki/Base_aerea_di_Sigonella , che di solito fa base a Sigonella.

Erano presenti anche altri voli statunitensi e britannici con varie tipologie di aerei, RC135W e P8.

Attendiamo che si faccia chiarezza.

Fronte di Karkov

Immagine tratta da google maps modificcata dall’autore, di libero uso Fronte di Karkov al 8-5-2022

Il fronte di Karkov appare molto attivo dal lato ucraino, molto meno da quello russo.

Per capire cosa significhi occorre specificare che se da un lato, quello ucraino, si tenta di recuperare il controllo di alcuni villaggi, dal lato russo non stanno mettendo in atto una forte resistenza ma si limitano a rallentare l’avanzata arretrando lentamente.

Ruska Lozova, Tsirkoni, Lisne, Kutuzovka, Molodova e Stari Saltiv sano stati rioccupati dalle truppe di Kiev.

Le forze russe non sembrano interessarsi più di tanto di questa parte di fronte essendo concentrate sulle battaglie in corso nel Donbass.

Izium

Fronte di Izium, mappa di libero uso

Come ben si evince dalla mappa, molti sono i fronti attivi dove combattono con foga sia gli Ucraini che i Russi. Le forze ucraine sono sottoposte a pesante fuoco ben coordinato sia di artiglieria russa che di cacciabombardieri ed elicotteri russi. Stanno subendo pesanti perdite in soldati e mezzi. Dopo qualche giorno di questi livelli di fuoco, le truppe ucraine in queste settimane hanno evidenziato di non riuscire più a reggere e arretrano lasciandosi alle spalle molti caduti.

Segnalo in particolare l’offensiva russa su Barvinkovo che intercetterebbe, ove catturata, la ferrovia che porta gli aiuti a Sloviansk, Kramatorsk e da li verso il fronte attivo di Lyman e di Popasna.

Lyman

Fronte di Lyman, 8-5-2022 immagine di libero uso

Questo fronte parte da Lyman e giunge fino a Sieverodonetck.

Lyman è in parte sotto controllo russo, le difese ucraine sono state aggirate su un fianco.

Pesanti scontri presso Sieverodonetck. Il sobborgo di Borovske è stato conquistato dai Russi.

Popasna

immagine del fronte di Popasna, di libero uso

Oggi è stata annunciata la caduta di Popasna. Le forze russe controllano anche tutto il centro storico compresi gli edifici istituzionali. Gli ucraini si sono ritirati in una zona all’estremo ovest della cittadina.

Bombardamenti aerei sul settore di Odessa.

I raid aerei e missilistici sono concentrati sul settore di Odessa. Colpiti magazzini, basi militari e forse droni.

A nord di Nikolaev è stata colpita un’altra base aerea, quella di Voznensk.

Mariupol

In città procedono i lavori di sgombero delle macerie. Alla popolazione viene distribuito quanto serve per il loro sostentamento, si rivedono anche mercatini improvvisati e una catena alimentare russa ha aperto un suo punto vendita presso alcune città della regione.

Azovstall

Con l’aiuto e la garanzia dell’ONU la mediazione con le ritrose forze dell’Azov asserragliate dentro i sotterranei della acciaieria ha permesso l’evacuazione gli ultimi civili, circa 500, che sono stati portati chi a Zaporizie chi verso la Russia a seconda di quanto espresso come scelta. Molti sono rimasti a Mariupol.

Una volta terminato lo sgombero dei civili sono iniziati dei bombardamenti aerei particolarmente forti che hanno causato anche crolli alle strutture sotterranee.

La guerra potrebbe durare ancora molto a lungo di questo passo.