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Esteri

Aree di crisi nel mondo n.39 del 8-5-2020

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di STEFANO ORSI

Argomenti trattati i questo articolo saranno la situazione in Libia ed in Siria, le tensioni con Israele, La situazione del Covid a livello mondiale e le tensioni tra USA e CINA, il ritorno a casa della missione russa di aiuto all’Italia, la sentenza della corte di Karlsruhe tedesca che segna un punto di non ritorno per il futuro nell’Unione Europea.


Innanzitutto vi invito a vedere il video realizzato in collaborazione con SakerItalia in cui tratto molti di questi argomenti e ad iscrivervi anche al canale.

https://www.youtube.com/watch?v=pQujsMqUqew

Libia

La situazione di queste settimana vede ancora l’iniziativa in mano alle forze armate governative, le GNA del Presidente Serraj, rinforzate a dovere con uomini, circa 8000 miliziani jihadisti siriani e soldati turchi, e mezzi, blindati, e UAV principalmente.

Le LNA sono ancora sulla difensiva non riuscendo al momento a contrapporre un valido ostacolo alle avanzate delle GNA.

Queste ultime , vi abbiamo già detto, hanno recuperato il controllo su tutta la fascia costiera verso la Tunisia, controllo che ha un’elevata valenza strategica ed ora stanno spingendo con decisione verso la base di Watiya poco a sud della fascia costiera ed al centro di un vasto territorio desertico controllato, proprio grazie a questa, dalle LNA.

Se dovessero riuscire a prenderne il controllo, le LNA non avrebbero altra base in zona e rischierebbero di doversi ritirare da tutta questa sacca sotto la fascia costiera cedendone il controllo alle GNA.

Si comprende quindi come mai pressino tanto su questa base accettando anche un elevato numero di perdite, la posta in gioco è molto elevata.

Tramite gli UAV turchi, principalmente Bayaktar, le GNA stanno oltretutto colpendo costantemente le linee di rifornimenti delle forze del gen. Haftar.

Il quadro al momento, si pone con un deciso recupero di posizioni strategiche per le GNA, i cui comandi mostrano una visione strategica molto ordinata e precisa, dello scenario bellico, con obbiettivi precisi e da raggiungere progressivamente.

La base di Watiya garantirebbe oltretutto una base aerea in terra libica per le forze aeree turche con un ulteriore e credo decisivo vantaggio per le forze di Tripoli.

Le prove effettuate di un attacco aereo mediante rifornitori in volo, pare non aver dato garanzie di efficacia a causa del sorvolo dello spazio aereo greco da un lato o della vicinanza delle forze aeree egiziane dall’altro, avevano anche tentato la stessa prova passando a sud di Creta ma la reazione delle difese radar egiziane , messe in allerta devono aver mandato un chiaro messaggio ai comandi turchi.

Siria

Si sono susseguiti in questo mese, attacchi israeliani ripetuti almeno 4, presso Homs, Damasco, Palmira e Aleppo,in particolar modo l’ultimo su Aleppo ha colpito una base militare a sudest della città , Al Madinah, e dove dovevano , a detta loro , operare forze iraniane.

Sulla scena bellica siriana sembra farsi avanti anche la Cina che sta fornendo radar alla Siria e che sembrano dare un buon apporto di capacita di gestione e integrazione anche con i sistemi russi meno moderni.

Il costo economico oltretutto va davvero a loro vantaggio.

Recentemente i Siriani stanno utilizzando maggiormente il sistema BUL m-2e che stanno garantendo ottimi risultati sia in funzione anti drone turco, Bayaktar o Anka-S , abbattuti in numero rilevante, e anche contro i caccia F16 turchi.

Lo schema dell’attacco israeliano è stato simile a quello del 2018, che passò dalla Giordania e dall’Iraq per poi entrare nella Siria occupata dagli USA e attaccare la zona di Aleppo.

In questo caso sarebbero passati più a sud addirittura dalla zona di Aqaba per poi risalire tenendosi lontani dai confini siriani fino al momento di penetrare al suo interno.

Per quanto riguarda invee la sacca di Idlib, non abbiamo al momento alcun segnale di ripresa di operazioni massicce da parte siriana se non che l’esercito stia rafforzando lo schieramento a nord di Hama, il che è indicativo di un rafforzarsi della macchina bellica in sito.

Scontri pesanti invece si sono avuti tra Turchi e jihadisti per i disordini seguiti al proseguire delle pattuglie congiunte tra mezzi russi e turchi assieme.

Si segnala anche l’aumento della presenza russa nel settore di Qamishli e l’aumento della tensione tra i posti di controllo russi nel settore e le pattuglie americane che proseguono nell’incontrarsi e ostacolarsi a vicenda.

Nell’ultimo episodio gli statunitensi hanno anche chiamato rinforzi, e sono giunti altri 15 veicoli, poi la stesa cosa hanno fatto i Russi e alla fine gli  americani hanno dovuto ritirarsi sulle loro posizioni di base.

Nel sud della Siria proseguono i disordini nel settore di Daraa, fomentati da gruppi armati vicini ai fratelli Musulmani e che agiscono nella clandestinità.

Che godono dell’appoggio turco da un lato e che sono stati addestrati spesso in Giordania da militari occidentali o israeliani.

La base di Al Tanf , sotto occupazione statunitense garantisce oltretutto inserimenti di miliziani terroristi in Siria per sostenere la sacca ISIS di Al Suknah che pare non smettere mai di trovare nuove risorse per rimanere operativa.

Un video diffuso dalle autorità irachene mostra come gli elicotteri americani vengano utilizzati per prelevare terroristi dai campi di addestramento USA in Iraq per essere poi trasportati n Siria.

COVID 19 Italia e mondo

Siamo ormai in fase 2 e si nota bene come in Italia le persone stiano vivendo in maniera differente questo momento. Da un lato in zone ancora sotto la morsa dell’epidemia, poche per fortuna, tra Piemonte e Lombardia, siano di uso assiduo le mascherine di protezione, uscendo di casa si contano sulla punta delle dita le persone che non le indossino o le indossino male, mentre in aree che sono state minimamente interessate, questo fattore sia molto meno sentito.

All’interno dei luoghi chiusi è obbligatorio ed opportuno che si indossino, e bene, le mascherine di protezione, mentre all’aperto in effetti, restando lontani da altre persone, non è di certo un grande rischio camminare senza.

La notizia della settimana è senza dubbio stata la pubblicazione dei dati ISTAT relativi alle morti in Italia nel periodo che va dal 20 febbraio al 31 gennaio, ovvero dal primo caso trovato a Codogno fino alla fine del trimestre preso in esame. Non capisco perchè non abbiano presentato anche i dati dal 1 gennaio al 20 febbraio , sarebbe stato interessante controllare se negli stessi comuni colpiti vi fosse già, e non rilevato, il virus del covid19. L’impressionante aumento della mortalità tra i cittadini nel periodo preso in esame , e nelle zone colpite dall’epidemia, è IMPRESSIONANTE. Mentre nello stesso periodo in esame, nel resto d’Italia la mortalità cala, nelle zone colpite dall’epidemia, aumentate anche del 600%.

“Bergamo +568%, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52%) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156). All’interno di questo raggruppamento le province più colpite dall’epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%)”.

Si osserva immediatamente che la “segregazione”, termine corretto italiano per il “Lockdown”, mentre coadiuva un abbassamento di circa il 2 % della mortalità ,effetti che di certo si sono avuti anche nelle zone colpite, incidenti stradali, morti sul lavoro ecc, ma l’epidemia ha pesato talmente da causare oltre 11.000 morti in più della media degli anni precedenti, non del solo anno precedente, morti che essendo concentrati interamente nelle zone più colpite sono da mettere direttamente in collegamento con il virus, che sta rivelando una serie di effetti differenti dalla sola polmonite bilaterale, trombosi, in forte aumento, infarti in forte aumento, ictus, ischemie, lesioni cutanee di vario tipo, sindrome di Nagasaki, stanno manifestando un aumento di incidenza fuori da ogni devianza statistica accettabile e solo nelle zone del maggior contagio.

Va da se che se ci fosse un analogo aumento nei mesi antecedenti al 20 febbraio, verrebbe certificato il fatto che lo Stato, quindi il Governo del Paese, e anche le regioni si sono persi l’epidemia, lasciandola circolare liberamente tra la popolazione senza aver saputo prendere misure di controllo preventivo efficaci e causando quindi il dilagare dell’epidemia.

La matematica ci dice che già solo con i dati rilevati con grande precisione da ISTAT e sommando la devianza statistica non inserita nelle vittime del COVID19 più di 11.000, e senza contare quindi le morti non registrate di aprile  e prima del 20 febbraio, che le vittime ad oggi sarebbero già più di 40.000, reali e non solo quelle ufficiali.

Alla luce di questo vedere le classifiche dei morti rilevati sulla base dei dati della Protezione civile, diviene del tutto inutile.

Altri Paesi come il nostro si troveranno nella stessa situazione, penso proprio di si  chi più chi meno.

Alla luce di questi numeri i personaggi tv che presentati come virologi esperti che si alternano ospiti nelle trasmissioni tv contraddicendosi di settimana in settimana e l’uno con l’altro vanno riportati nella credibilità e spessore scientifico che hanno dimostrato di meritarsi 0 assoluto.

Prosegue lo scambio di accuse tra USA e Cina con la Cina che rifiuta, giustamente, luna commissione di inchiesta internazionale sulla sua gestione del COVID, ebbene io ricordo che quando a dicembre arrivavano i rapporti allarmanti su questa epidemia i nostri politici e anche quelli di tutti i Paesi occidentali, facessero orecchio da mercante, e l’OMS ha dovuto più volte lanciare appelli , a gennaio e febbraio perchè non rilevava alcuna preparazione nei paesi del mondo per affrontare i rischi epidemici, mi risuonano ancora nelle orecchie le parole del ministro Di Maio, che anche dopo aver trovato i primi casi in Italia minimizzasse tutto, o Salvini che chiedeva di riaprire tutti i ristoranti e bar perchè Milano e la Lombardia non dovessero essere fermate, e che dire della “voglia d normalità” scritta dalla stampa intorno al 23-24 febbraio?

Sic transit gloria mundi.

UE

La sentenza della corte costituzionale tedesca del 5 maggio, singolare scelta di data, in cui la  Corte di Karlsruhe ci ha informati che le misure del QE prese in questi anni dalla BCE non sono da ritenersi in linea con la Costituzione tedesca, ci afferma un principio molto chiaro, innanzitutto che la Germania ha nel suo diritto interno scritto in maniera granitica che il volere del popolo tedesco sia superiore a quanto organi sovranazionali possano stabilire e in secondo luogo hanno dettato un calendario temporale in cui la UE e la BCE si possano adeguare o rispondere alla sentenza della Corte, che , badate bene, è vincolante per il Parlamento tedesco, e non indica un indirizzo ma un obbligo per lo Stato.

La stampa italiana si è affannata a sminuire la portata di questa sentenza, ma le reazioni anche di Macron, ci dicono ben altro.

La sentenza stabilisce inequivocabilmente che “ la Politica Monetaria dell’Euro sarà fatta secondo i principi stabiliti dalla Corte di Karlsruhe e verrà controllata dal Senato tedesco” e siccome nessun Paese europeo ha votato suoi rappresentanti al Senato tedesco, appare palese che esista nella UE uno Stato che governa e tutti gli altri siano delle colonie. Questo è ormai un fatto assodato e scritto nella sentenza della Corte di Karlsruhe.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo