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I richiami alla tradizione della Regina d’Inghilterra

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di BARBARA MESSINA

Perfetta, semplicemente, perfetta, nella sua intramontabile semplicità la Regina d’Inghilterra è apparsa in TV, lo scorso 5 aprile risultando divinamente Maestosa.  In un look volutamente sobrio ma studiato nei minimi particolari, Sua Maestà la Regina Elisabetta II si è rivolta al Popolo, al Suo Popolo  per dare animo alla Nazione e ai Paesi del Commonwealth durante l’emergenza Coronavirus e lo ha fatto a modo suo, con tono garbato e rassicurante.  Il  discorso straordinario ai sudditi britannici, registrato al Castello di Windsor, durato poco più di 4 minuti,  è solo il 4° in 67 anni di Regno. In questa occasione Sua Maestà ha puntato su una sobria mise verde.  Verde come il colore delle divise del personale sanitario in prima linea.

Verde in una tonalità il più possibile simile a quella dei camici ospedalieri. Verde, perché verde è  il colore  della speranza, un sentimento di cui c’è bisogno, e che va enfatizzato  in  momento difficile come quello attuale. Sua Maestà conosce benissimo le regole della comunicazione e sa che l’outfit è importante per sottolineare un momento, una situazione e in 67 anni di Regno non ha mai sbagliato nella scelta di come presentarsi davanti ai sudditi, perché anche da questo dipende l’efficacia delle sue parole. Se analizziamo le mise indossate nei discorsi straordinari alla nazione, mandati in onda negli  anni del suo lunghissimo trono, da quello per la morte di Lady Diana, a quello per il giubileo di diamante i look, la Regina ha sempre scelto di sottolineare il messaggio di unità, sobrietà, orgoglio e tradizione con un outfit e dei gioielli (sempre uguali, sempre gli stessi) che ne sottolineassero la forza e la resilienza del popolo Britannico fatto di unità e tradizione.  Ma cosa ha detto la Regina che ha parlato per la quarta volta nella storia del suo regno al popolo britannico? Ha parlato di una battaglia dura, “penosa”, da combattere restando a casa, che cambierà le nostre vite, ma nella quale infine “prevarremo” e “torneremo insieme”. Un appello accorato quanto fermo “all’autodisciplina” e alla risolutezza di fronte alla più grave avversità che incombe sul mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un discorso dai toni gravi, ma non angosciati, che la 94enne Regina ha preparato personalmente, come fa abitualmente. Alla stesura del testo, a quanto si sa, hanno collaborano i suoi assistenti personali e Downing Street e sicuramente è stato vagliato anche dal principe Filippo che, a dispetto di alcune indiscrezioni, che lo avevano dato per deceduto, non solo sarebbe vivo e vegeto ma avrebbe gettato anche un’occhiata al discorso della consorte come ha rivelato a Sky News il suo ex addetto stampa, Simon Lewis. Il Duca di Edimburgo, infatti, dopo aver trascorso gli ultimi mesi separato dalla moglie, ha raggiunto la Regina  al Castello di Windsor dove, insieme, stanno vivendo questi giorni di quarantena. Secondo lo stesso Lewis “la Regina non legge mai un discorso alla cieca ma lo prepara e lo controlla più volte personalmente per assicurarsi che il messaggio sia fedele alle sue intenzioni”. “Ciò che abbiamo ascoltato è assolutamente autentico, è la voce della Regina” ha continuato Lewis, “Sua Maestà è una perfezionista, vuole essere soddisfatta al 100% del tono e dei messaggi, ciò che dice deve essere assolutamente perfetto e il Principe  Filippo è l’unico che sa consigliarla per raggiungere questo obiettivo”. Fino a pochi giorni fa, visti i precedenti, c’era chi era pronto a scommettere che Elisabetta II avesse indetto il discorso straordinario per annunciare la morte del quasi 99enne principe consorte. D’altra parte, gli indizi che facevano pensare a un epilogo di questo tipo c’erano tutti,   il Duca di Edimburgo era stato ricoverato in ospedale ai primi di dicembre 2019 a causa di una brutta polmonite sorta come complicazione a quella che sembrava essere una comune influenza e ora l’età lo espone particolarmente ai rischi del coronavirus, contratto, fra i tanti, anche dal figlio Carlo. Ma c’è anche un altro retroscena su discorso del 5 aprile. Per l’occasione la sovrana ha sfoggiato una simbologia ben precisa, nascosta come spesso accade nei suoi look. Tutto dall’abito di seta, ai gioielli e parte di un unicum narrante. Tutto riporta a quel primo discorso (radiofonico) pronunciato quando era solo una giovane principessa assieme a Margaret (l’amata sorella) agli sfollati del 1940, in piena Seconda Guerra Mondiale. Come spesso nelle grandi occasioni, Sua Maestà ha lasciato dire al suo corpo quello che non poteva dire a parole, ovvero la sua vicinanza e comprensione alla drammatica situazione che gli operatori sanitari si stanno trovando ad affrontare ma anche il rammarico e i sensi di colpa per quella sorella vissuta nella sua ombra, incapace di trovare pace e serenità per l’invidia di quel ruolo che a lei non era stato concesso. Un discorso forte, dunque, un discorso di unità che parla al cuore del suo popolo e della sua famiglia che mai come in questo momento appare divisa e che mai come ora deve stare lontana per ritrovarsi vicina domani. Chissà se con queste parole accorate, nel suo cuore e con il suo linguaggio, la Regina, non abbia voluto mandare non solo un messaggio alla nazione ma anche un messaggio a quel nipote tanto amato che per capriccio è scappato lontano da Lei e dalla Sua amata Gran Bretagna.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo