Esteri
Aree di crisi nel mondo n.34 del 3-4-2020
di STEFANO ORSI
Siria
il giorno 31 di marzo, è scaduto anche il secondo ultimatum che era la posticipazione di quello scadente il giorno 15.
Le richieste della Turchia presso la Russia avevano ottenuto una dilazione temporale per spostare le armate di Al Qaeda a nord della autostrada M4 secondo gli accordi di Mosca,ma il rifiuto categorico delle milizie ha portato lo stallo totale .
Non solo, oltre a non essersi spostati, i gruppi armati qaedisti, hanno proseguito i sabotaggi lungo l’autostrada, bruciando copertoni, distruggendo ponti, scavando fossati sulla carreggiata, impedendo di fatto ad ogni pattuglia di compiere il tragitto programmato, ci hanno provato più volte, ma dove non trovavano di queste ostruzioni, rinvenivano chiodi sopra all’asfalto.
Russi e Turchi si sono dati appuntamento più volte, ma alla fine non sono mai riusciti a compiere la loro missione.
L’esercito siriano ha proseguito nel rafforzamento del dispositivo militare attorno al settore operativo, il sud della sacca, dispiegando in differente maniera le truppe che si erano aperte la strada verso il nord della provincia, liberando definitivamente Aleppo ed allontanando di diversi Km i miliziani jihadisti dalla cerchia urbana e dai sobborghi.
La Turchia non è rimasta immobile, in spregio agli impegni presi di demilitarizzare la fascia a nord della M4 per 6 Km e trasferire oltre la medesima tutte le milizie stanziate a sud della strada, ha invece proceduto all’invio di diversi sistemi di difesa AA alcune batterie di missili Hawk, un vecchio prodotto della Reytheon americana, risalenti agli anni 60 ma più volte aggiornati nell’elettronica e sistemi di guida, e alcune batterie lanciamissili di tipo ATILGAN, montate sui mezzi semoventi cingolati, diffusi numerosi tra i ribelli in seguito a generosa fornitura bellica turca.
Oltre a questi sono giunte anche nuove scorte belliche per i terroristi che li invogliano ulteriormente a non ottemperare alle disposizioni dell’accordo di Mosca.
Nei giorni scorsi si sono susseguiti attacchi nel nordest siriano, in questi le forze turco qaediste hanno attaccato sia pattuglie che basi siriane.
Dal settore di Ras al Ain le truppe filoturche hanno tagliato l’acqua per gli acquedotti che riforniscono la provincia di Hasakah, qualche centinaio di migliaia di persone.
Oggi sono stati segnalati scontri a fuoco e tiri di artiglieria direttamente dalle postazioni turche ma dal nord della provincia di Aleppo, nel settore di Al Bab.
Tutto ci sta dicendo che gli eventi stanno precipitando verso un nuovo attacco siriano per costringere le forze del peggior terrorismo a sloggiare dal settore sud della sacca di Idlib, in modo da portarle dove gli accordi per il cessate il fuoco prevedono, ma i rinforzi turchi, la presenza di batterie antiaeree di corto raggio e di punto, e gli scontri a fuoco in altri settori ci dicono, che sarà uno scontro pesante e violento forse più del primo, e che dovrà essere affrontato dalla Siria con differenti strategie rispetto al primo, sapendo bene , stavolta, di dover anche affrontare un esercito moderno dotato di sistemi d’arma differenti da quelli normalmente usati finora dai terroristi.
L’uso di droni con attacco in sciame ha rappresentato oltretutto una novità sul piano bellico assoluta, mai finora erano state osservate queste tecniche di combattimento all’opera, che fanno ampio uso anche della Intelligenza Artificiale per gestire gli sciami e coordinare tra loro i gruppi di droni come gli Anka S e i Bayraktar per capirci.
Tecniche che impiegate dai Turchi, sono state ben osservate e studiate dagli esperti Russi che lasciandoli agire per 24 ore indisturbati, hanno raccolto materiale conoscitivo di assoluto valore, in quanto le tecnologie impiegate sono state acquisite dai Turchi, da analoghe produzioni sia statunitensi che israeliane, Ankara nel 2000 aveva avviato infatti trattative con entrambi i Paesi per acquisire da loro i droni di cui intendeva dotarsi, ma entrambi opposero un rifiuto ad accogliere le sue richieste.
Pertanto la Turchia avviò immediatamente un suo autonomo programma di sviluppo, e da dove avrebbe acquisito tali tecnologie se fino ad allora non ne aveva in suo possesso? L’unica fonte di tali tecnologie in cui la Turchia era direttamente coinvolta è stato in questi 20 anni, lo sviluppo e la produzione dell’F35 che vede alcune sue industrie direttamente impiegate.
Si tratta quindi, con molta probabilità di un lavoro abile di spionaggio e di retro tecnologia, che ha permesso loro di colmare un divario di molti anni con i diretti concorrenti e di presentarsi oggi sul mercato con prodotti altamente concorrenziali proprio con quelli che furono loro negati.
Perché avrebbero utilizzato tecnologie di derivazione F35? Vi chiederete voi, non si tratta di tecnologia stealth come si potrebbe pensare, no, la tecnologia da cui probabilmente hanno attinto, riguarda la gestione del campo di battaglia, e l’intelligenza artificiali che coordina l’impiego di uno sciame di droni, funzione della quale è stato specificatamente dotato proprio l’F35 che ha tra i suoi assi nella manica, elevata capacità di hackeraggio e inganno, dei sistemi di rilevamento nemici, in modo da aumentare le proprie capacità di elusione e penetrazione delle stesse.
Grazie al loro impiego sul campo da arte turca, ora i Russi hanno avuto modo di studiare un assaggio di questa tecnologia e di apprendere il modus operandi ,anche dell’F35 ed il tutto gratuitamente, non essendo stati il bersaglio designato degli attacchi.
Per la cronaca posso aggiungere ancora che da cessate il fuoco, ben 5 navi russe hanno provveduto a portare nuove forniture di armi e sistemi bellici non identificati e sbarcati al porto di Tartus in Siria.
Il 31 notte, i cieli siriani sono stati nuovamente violati da un ennesimo e criminale attacco israeliano che ha preso di mira la nota base di Shayrat situata a est di Homs.
L’attacco si è ripetuto su tre distinte ondate con lancio di missili aria terra dai cieli del Libano, violati a loro volta dai caccia israeliani per arrivare a tiro degli obbiettivi in Siria. Molti missili sono stati abbattuti prima che giungessero a bersaglio, dalle ultime foto satellitari però appaiono limitatissimi danni minori a piste di rullaggio o addirittura solo a terreni circostanti le piste ,tre risultano i missili giunti a bersaglio, nonostante le tre ondate.
Obbiettivo noto degli intenti di Telaviv erano di sicuro eventuali forze iraniane presenti in alcune zone della provincia di Homs anche a causa della prossima spinta offensiva che l’esercito siriano sarà costretto a iniziare contro le truppe occupanti la provincia di Idlib.
Iraq e Iran e USA
Stiamo osservando una sinistra mobilitazione americana in Medio Oriente. Sicuramente qualcosa si muove e gli intenti americani appaiono abbastanza palesi, vogliono colpire le truppe filo iraniane presenti in Iraq perchè, a loro dire starebbero tramando un attacco nei loro confronti, le forze filo iraniane, a loro volta, affermano di aver iniziato un ridispiegamento difensivo in vista di un temuto attacco americano, il classico caso del cane che si morde la coda, di certo se qualche manovra sporca deve essere compiuta dagli USA, un momento in cui l’opinione pubblica mondiale in generale e americana in particolare, sono interamente assorte nell’esame dei dati dell’epidemia COVID 19 che sta devastando gli Stati Uniti, lasciando emergere una situazione epidemiologica talmente diffusa e in maniera così capillare da chiarire quanto fosse già presente nel Paese prima che iniziassero a ricercare il virus, in maniera del tutto simile alla nostra Lombardia, ma in una scala esponenziale, riguarda infatti una popolazione di circa 340 milioni di persone.
In Iran invece l’infezione rallenta ma ancora non si è fermata, ma le misure di contenimento iniziate con 10 giorni di anticipo rispetto a noi, e molto a ridosso dell’emersione del contagio, ha permesso loro di limitare i danni.
Mondo
Il superamento della soglia del milione di casi ci da oggi ancora di più l’idea della serietà della situazione, sono molto preoccupato per la velocità della crescita di casi n Spagna, e il numero di morti ha superato addirittura i nostri livelli già drammatici.
I focolai attivi sono in alcuni casi, come a Madrid, gravi come quelli di alcune valli della bergamasca, ma anche qui rapportate ad una situazione di densità abitativa di un metropoli da oltre 3 milioni di abitanti, e capite bene anche voi cosa questo significhi in termini di potenziali vittime.
Venezuela
La stampa spagnola da ancora credito, è ormai tra i pochi che ancora lo facciano al mondo, al pagliaccio Guaidò che di fronte al rischio epidemia nel suo Paese, ha proposto di formare un governo di Unità nazionale per fronteggiare il pericolo, ma la proposta fatta da lui, che non è nemmeno più il Presidente del Parlamento venezuelano, spodestato non dl Governo di Maduro ma dai suoi stessi alleati delle opposizioni, ormai non rappresenta che se stesso ed è divenuto meno di una penosa macchietta.
Russia
Il Paese si trova di fronte alla sfida dell’epidemia nascente, che ormai supera i 4000 casi, sembrano di certo pochi di fronte ad una popolazione di 150 milioni, eppure il governo prende dalla prima ora del contagio in Cina, misure molto più severe di quelle prese in occidente anche quando ci trovavamo di fronte ad un numero di casi simili, per cui hanno prima chiuso le frontiere con il vicino alleato cinese, e fermati i voli da e per la Cina rimpatriando i connazionali sono stati tutti messi in quarantena anche se arrivati da altri Paesi, tutti i voli internazionali arrivavano da subito ad un solo terminal dove i passeggeri seguivano un severo iter di esami e quarantena, e via dicendo, fino ad iniziare senza avere ancora l’epidemia, la costruzione di una serie di ospedali destinati al COVID19 giocando sempre in anticipo rispetto al virus ovvero seguendo una strada opposta a quella di tutti i governi occidentali che invece si ostinano ad inseguire il virus invece che anticiparlo come ha scelti di fare il Presidente Putin.
Per un esame della situazione COVID vi consiglio la visione dell’approfondimento fatto assieme a Sascha di Saker Italia.
https://www.youtube.com/watch?v=UIIhxnaen7k&t=20s
Ricordo sempre di iscrivervi l canale di SakerItalia o al mio omonimo su Youtube grazie.
Per quanto riguarda l’Italia, dallo studio dei grafici sia dei contagi giornalieri, che comunque riportano una diminuzione di nuovi contagi anche se si è passati ad un significativo aumento di tamponi eseguiti in alcune regioni, non tutte, e la netta diminuzione di casi gravi in arrivo ai Pronto Soccorso degli ospedali nelle zone più colpite, in aggiunta ad un numero di decessi giornalieri che sebbene ancora altissimo, vede in tendenza una diminuzione, che spero confermata oggi alle 18, posso arrivare a sbilanciarmi, per la prima volta, affermando che ci si trovi alla soglia della fine di questa fase dell’epidemia, e con una possibile netta discesa di casi gravi nelle regioni più colpite come la Lombardia e l’Emilia, si possa osservare entro breve un ridimensionamento dei decessi, o almeno queste sono anche le mie speranze, perchè sento molto il peso ed il dramma di tante persone che perdono i propri cari senza nemmeno poterli salutare un’ultima volta.
In questo momento arriva anche la notizia di uno studi sul COVID19 pubblicato sulla rivista Nature che rivedrebbe la trasmissibilità del virus ricatalogandolo da classe 4 a classe 5 ovvero a trasmissione aerea e non solo attraverso la presenza di saliva come pensato finora, ciò comporterebbe il ripensamento di tutte le misure fin qui adottate in quanto il metro di distanza non sarebbe assolutamente più bastante a garantire nulla.
Per vedere in azione le squadre di sanificazione che stanno aiutando l’Italia in questo difficile momento vi rmando ai video girati in provincia di Bergamo e che vedono come protagoniste i soldati russi specialisti nel settore con a fianco anche i nostri soldati. A tutti loro va il nostro ringraziamento e abbraccio.
https://www.youtube.com/watch?v=O47RyOn2w24&t=42s
https://www.youtube.com/watch?v=uyZWYS5kfMQ&t=18s
https://www.youtube.com/watch?v=Y__DB0VUfpg&t=56s
https://www.youtube.com/watch?v=3Lb7O5gvTeU