Economia & lavoro
I Dipendenti con Bassa Paga nelle Regioni Italiane
L’Istat calcola il valore dei dipendenti con bassa paga.
Sono diminuiti del 2,16% in media tra il 2008 ed il 2020
L’Istat calcola il valore dei dipendenti con bassa paga. La variabile considera la percentuale di dipendenti con una retribuzione oraria inferiore a 2/3 di quella mediana sul totale dei dipendenti. I dati fanno riferimento alle regioni italiane tra il 2008 ed il 2020.
Ranking delle regioni per valore dei dipendenti con bassa paga nel 2020. La Calabria ha un valore dei dipendenti con bassa paga pari ad un ammontare di 19, seguita dalla Puglia con un valore di 17,6 unità e dalla Sicilia con un valore di 16,1. A metà classifica c’è l’Umbria con un valore di 9,5 unità, seguita dal Molise con un valore di 9,4 unità e dal Piemonte con un valore di 9,2 unità. Chiudono la classifica la Lombardia con un valore di 6,9 unità ed il Friuli Venezia Giulia con un valore di 6,09 e dal Trentino Alto Adige con un valore di 6,3.
Ranking delle regioni per valore della variazione percentuale dei dipendenti con bassa paga tra il 2008 ed il 2020. La Valle d’Aosta è al primo posto per valore della variazione percentuale dei dipendenti con bassa busta paga tra il 2008 ed il 2020 con un valore pari a 37,5% corrispondente ad una variazione da 5,6 unità fino a 7,7 unità ovvero pari ad una variazione di 2,1 unità, segue il Veneto con una variazione di 36,67% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 6 unità fino ad un valore di 8,2 unità corrispondente ad una variazione di 2,2 unità pari a +36,67%. La Liguria è al terzo posto con una variazione pari a 17,11% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 7,6 unità fino ad un valore di 8,9 unità ovvero pari ad un valore dio 1,32 unità.
A metà classifica vi è la Sicilia con una variazione pari a 3,87% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 15,5 unità fino ad un valore di 16,1 unità corrispondente ad una variazione di 0,6 unità. Seguono Lazio e Abruzzo con una variazione da un ammontare di 10,6 unità fino ad un valore di 10,8 unità ovvero pari ad un ammontare di 0,2 unità corrispondente ad un valore di 1,89%.
Chiudono la classifica la Campania con un valore pari a -15,17% corrispondente ad una variazione da un ammontare di 17,8 unità fino ad un valore di 15,1 unità corrispondente ad una variazione di -1,7 unità. Segue il Molise con una variazione da un ammontare di 12 unità fino ad un valore di 9,4 unità ovvero corrispondente ad una variazione di -2,6 unità corrispondente ad una variazione di -21,67%. Chiude la Sardegna con una variazione da un ammontare da 13,8 unità fino ad un valore di 10,7 unità corrispondente ad una variazione di -3,1 unità corrispondente ad una variazione di -22,46%. Il valore dei dipendenti con bassa busta paga in media nelle regioni italiane è diminuito da un ammontare di 10,885 fino ad un valore di 10,65 unità pari ad un ammontare di -0,24 unità corrispondente ad un valore di -2,16%.
I dipendenti con bassa paga nelle macro-regioni italiane tra il 2008 ed il 2020. Nel Nord-Est il valore dei dipendenti con bassa paga è cresciuto da un ammontare di 6,9 unità fino ad un valore di 7,9 unità ovvero pari ad un valore di 1 unità corrispondente ad una variazione di 14,49%. Considerando il Nord i dipendenti con bassa paga sono diminuiti da un ammontare di 7 unità fino ad un valore di 7,8 unità corrispondente ad una variazione di 0,8 unità pari ad un valore di 11,43 %. Nel Nord-Ovest i dipendenti con bassa paga sono diminuiti da un ammontare di 7,1 unità fino ad un valore di 7,7 unità corrispondente ad un valore di 0,6 unità corrispondente ad un valore di 8,45%. Il valore dei dipendenti con bassa paga nelle regioni del Centro è cresciuto da un ammontare di 9,5 unità fino ad un valore di 9,9 unità corrispondente ad una variazione di 0,4 unità pari ad un ammontare di 4,21%. Il valore dei dipendenti con bassa paga nelle Isole è diminuito da 15,1 unità fino a 14,6 unità pari ad una riduzione di -0,5 unità pari ad una variazione di -3,31%. Il valore dei dipendenti con bassa paga nel Mezzogiorno è diminuito da un ammontare di 16,6 unità fino ad un valore di 15,3 unità corrispondente ad una variazione di -1,3 unità pari ad un valore di -7,83%. Il numero di dipendenti con bassa paga nel Sud Italia è diminuito da un ammontare di 17,3 unità fino ad un valore di 15,6 unità pari ad una riduzione di -1,7 unità corrispondente ad un valore di -9,83%.
Clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Di seguito presentiamo una clusterizzazione con algoritmo k-Means ottimizzato con il coefficiente di Silhouette. Vengono individuati due clusters ovvero:
- Cluster 1: Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Sardegna;
- Cluster 2: Campania, Puglia, Sicilia, Calabria, Basilicata.
Dal punto di vista della media del cluster possiamo notare che il valore del Cluster 2-C2 è superiore rispetto al valore del Cluster 1-C1. Ne deriva il seguente ordinamento dei cluster ovvero C2>C1. Esiste quindi una significativa distinzione tra le regioni meridionali e le regioni centro-settentrionali in termini di valore dei dipendenti con bassa busta paga. Tuttavia vi sono tre regioni meridionali che hanno una dinamica della variabile osservata corrispondente a quella delle regioni del Centro-Nord ovvero: Abruzzo, Molise, Sardegna.
Tuttavia se poniamo k=3 invece che k=2 possiamo notare una struttura dei clusters che rievoca significativamente la distinzione tra macro-regioni italiane ovvero:
- Cluster 1: Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Toscana, Piemonte, Umbria, Marche;
- Cluster 2: Puglia, Campania, Calabria, Sicilia;
- Cluster 3: Sardegna, Molise, Abruzzo, Lazio, Basilicata.
Se consideriamo il valore della media dei clusters allora possiamo verificare il seguente ordinamento ovvero: C2>C3>C1. Ovvero risulta che le regioni meridionali tendono ad avere un valore dei dipendenti con bassa paga superiore al valore del cluster 3 che comprende anche due regioni dell’Italia Centrale, e superiore anche al valore del Cluster 1 che contiene le regioni settentrionali alle quali vengono sommate anche le Marche e l’Umbria.
Possiamo notare quindi che in ogni caso le regioni meridionali rimangono con valori medio-bassi della variabile osservata. Le uniche regioni del Centro-Sud che convergono stabilmente sui valori del Centro-Nord sono le Marche e la Toscana.
Tuttavia dobbiamo considerare che la scelta di disporre un valore di k=3 è subottimale rispetto alla scelta di porre un valore di k=2 in termini di coefficiente di Silhouette. Infatti il valore del coefficiente di Silhouette di k=2 è superiore rispetto al valore del coefficiente di Silhouette di k=3. Pertanto la corretta rappresentazione dei clusters con il coefficiente di Silhouette è pari a k=2.
Conclusioni. Il valore dei dipendenti con bassa busta paga è diminuito in media nelle regioni italiane. Tuttavia la riduzione del valore dei dipendenti con bassa busta paga è stato dovuto soprattutto al fatto che tale valore è diminuito nelle regioni Mezzogiorno. Infatti se confrontiamo i dati del 2008 con quelli del 2020 possiamo notare che il valore dei dipendenti con bassa busta paga è cresciuto nel Nord di un valore pari a +11,43% e nel Centro con un valore pari a +4,21% mentre è diminuito nel Mezzogiorno con un valore pari a -7,83%. Particolarmente grave è la crescita del valore dei dipendenti con bassa busta paga nel Nord-Est con un valore pari a +14,49%. Tuttavia il valore dei dipendenti con bassa busta paga nelle regioni meridionali rimane comunque molto elevato rispetto alle regioni del Nord. Il valore dei dipendenti con bassa busta paga nelle regioni settentrionali è pari a circa il 49% del corrispondente valore delle regioni meridionali, ovvero nel Sud Italia tale valore è circa il doppio del valore delle regioni settentrionali.
Pertanto ci sono i seguenti macro-fenomeni che possono essere individuati:
- Il valore dei dipendenti con bassa paga nelle regioni meridionali è diminuito tra il 2008 ed il 2020 del 7,83%;
- Esiste un divario tra regioni del Centro-Nord, con un basso valore di dipendenti con bassa paga e le regioni meridionali con elevati valori dei dipendenti con bassa paga;
- Il valore dei dipendenti con bassa busta paga è cresciuto nel Nord tra il 2008 ed il 2020.
I lavoratori con bassa busta paga possono essere assimilati ai working poors ovvero persone che pure lavorando rimangono povere. Si tratta di una nuova forma di povertà che riguarda circa il 10% dei lavoratori occupati in Italia e che potrebbe richiedere delle politiche economiche mirate rivolte ad integrare il reddito mancante rispetto agli standard di vita su base locale-regionale. Tale condizione è particolarmente grave perché molto probabilmente i lavoratori poveri sono anche persone che vivono anche altre forme di discriminazione sociale come per esempio giovani, donne, persone che hanno discontinuità nel mercato del lavoro, immigrati, e persone poco-scolarizzate. Occorre quindi che il ministero del lavoro individui delle forme di intervento per i lavoratori poveri affinché si dia anche un importante segnale alla popolazione italiana ovvero che è possibile migliorare la propria vita lavorando. Se invece i redditi rimarranno bassi sarà molto difficile convincere i NEET, le donne, i disoccupati di lungo periodo e gli immigrati ad investire nel mondo del lavoro a causa dei bassi redditi e dell’impossibilità di crescere nella dimensione economico-sociale.
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