Dalle Regioni
LIFE SUPPORT DI EMERGENCY: CONCLUSO A MARINA DI CARRARA LO SBARCO DELLE 55 PERSONE SOCCORSE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
COMUNICATO STAMPA
OGGI A MARINA DI CARRARA LE 55 PERSONE SOCCORSE DA EMERGENCY TOCCANO FINALMENTE TERRA
AHMED ECHI, MEDIATORE CULTURALE DELLA LIFE SUPPORT: “L’ABOLIZIONE DELLA PROTEZIONE SPECIALE? INTOLLERABILE PER CHI CONOSCE LE STORIE AGGHIACCIANTI DEI NAUFRAGHI”
UNA MINORENNE A BORDO: “QUANDO HO VISTO IL MARE, NON HO AVUTO PAURA. AVEVO SOLO UN PENSIERO: SCAPPARE DALLA LIBIA”
Marina di Carrara, 19 aprile 2023 – La nave Life Support di EMERGENCY ha terminato oggi, 19 aprile, alle ore 11.58, lo sbarco delle 55 persone soccorse il 15 aprile nel Mediterraneo centrale.
“Quando vediamo i naufraghi scendere, inevitabilmente ci chiediamo come sarà la loro vita da quel momento in poi – commenta Ahmed Echi, mediatore culturale a bordo della nave Life Support di EMERGENCY –. Oggi proviamo un’apprensione ulteriore: per chi come noi è testimone delle storie di chi ha attraversato il mare, la discussione sull’abolizione della protezione speciale è intollerabile. A bordo abbiamo ascoltato le storie di donne in fuga da matrimoni forzati, da violenze sessuali consumate sotto il tetto domestico, di stupri in Libia, di uomini che non hanno visto la luce per anni perché rinchiusi dai trafficanti in centri di detenzione, di minorenni denudate, appese a ganci e torturate. Ridurre le misure di protezione crea solo irregolarità e condanna queste persone a subire ulteriori abusi”.
I naufraghi erano partiti da Zwara, Libia, e si trovavano in mare da oltre 12 ore quando sono iniziate le operazioni di soccorso: il natante imbarcava già acqua, aveva il motore in avaria ed era completamente alla deriva da almeno 8 ore. Le 55 persone, tra cui tre donne, tre bambini e tre minori non accompagnati, hanno finalmente toccato terra oggi.
I superstiti, 46 uomini adulti, tre donne adulte, tre bambini e tre minori non accompagnati, provengono da Bangladesh, Chad, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Nigeria, Palestina, Somalia, Sudan – Paesi segnati da insicurezza alimentare, scontri armati e crisi umanitarie.
“Sono orfana di entrambi i genitori e ho lasciato il mio Paese perché in guerra – racconta una minore non accompagnata a bordo –. Mi avevano detto la Libia era un passaggio molto semplice per raggiungere l’Europa. Invece ci sono rimasta per tre anni. Lì sono stata imprigionata, sia da parte delle milizie che dei trafficanti. Volevano che pagassi più soldi per il viaggio in mare: mi spogliavano, mi appendevano ad un gancio e mi torturavano. Intanto mi filmavano affinché io mandassi il video ai miei familiari, ma io non avevo nessuno al mondo a cui chiedere soldi e aiuto. Per questo motivo, quando ho visto il gommone con cui avremmo attraversato il mare, non ho avuto paura: mi interessava solo lasciare la Libia. Quando siamo rimasti senza motore in mezzo al mare, completamente alla deriva, tutti a bordo pensavano che sarebbero morti ed erano angosciati, io ero pronta a qualsiasi destino, mi bastava sapere di non essere più in quel luogo maledetto”.
La nave Life Support di EMERGENCY conclude oggi la sua quinta missione. In mare da dicembre 2022, ha tratto in salvo 619 persone.
EMERGENCY ONG Onlus
è un’organizzazione internazionale nata in Italia nel 1994 per offrire cure
medico-chirurgiche alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà e,
allo stesso tempo, per promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Tra il 1994 e il 2023 in tutte le strutture sanitarie di EMERGENCY sono state curate gratuitamente
più di 12 milioni di persone. Una ogni minuto.
Il lavoro di EMERGENCY è possibile grazie al contributo di privati cittadini,
aziende, fondazioni, enti internazionali e alcuni dei governi dei Paesi
dove lavoriamo, che hanno deciso di sostenere il nostro intervento.
Per sostenere il lavoro di EMERGENCY e offrire cure gratuite e di qualità a chi ne ha bisogno: