Dalle Regioni
Circonvallazione Locorotondo
Locorotondo
IO DICO NO!
COMITATO NO ALL’ATTUALE PROGETTO DI CIRCONVALLAZIONE
LA FABBRICA DI NICHI
Il territorio dell’Area Vasta della Valle d’Itria è un territorio molto delicato dal punto di vista ambientale, che deve essere trattato con molta cura e con molta attenzione, che è prezioso e non deve essere sprecato.
L’intensità delle trasformazioni del territorio dell’Area Vasta Valle d’Itria, se portate avanti in maniera non controllata, potrebbero portare alla perdita della riconoscibilità, della peculiarità paesaggistica e dell’identità dell’area stessa.
Quindi, occorre attuare una politica di tutela del patrimonio insediativo e paesaggistico, di qualificazione delle frange periferiche, di eliminazione di detrattori, in modo da conservare l’attrattività dei luoghi.
Tale obiettivo, allo stato attuale, va visto come una premessa, come una precondizione per qualsiasi politica di sviluppo, un postulato da cui partire. Piano Strategico di Area Vasta
Il comitato civico contro l’attuale progetto di circonvallazione e la Fabbrica di Nichi negli ultimi mesi si sono adoperati nel seguire il progetto di realizzazione dei due tratti di circonvallazione previsti per Locorotondo, ricercando informazioni, leggendo documenti tecnici (non sempre facili da reperire) e constatando sul campo sia l’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera in via di realizzazione, che i suoi limiti tecnici e funzionali.
Non si è trattata di un’azione contro qualcuno, ma di un’attività di cittadinanza attiva e responsabile. Un mobilitarsi per seguire da vicino i processi di pianificazione strategica del nostro territorio, cercando di fare attenzione a tre elementi che consideriamo determinanti per il futuro del nostro paese:
1. il patrimonio insediativo e paesaggistico, la natura e le condizioni storiche che hanno reso naturalmente accogliente il nostro paese, ci hanno permesso di godere di una qualità del vivere molto alta e sempre più apprezzata da fruitori esterni. Solamente rispettando e preservando questa nostra identità è possibile costruire un futuro sostenibile;
2. la delicatezza e vulnerabilità della Valle d’Itria richiede un governo attento del territorio, capace di gestire questioni sempre più complesse e costruire, allo stesso tempo, una visione moderna, coinvolgente e partecipata sul futuro del nostro paese;
3. la trasparenza nei processi decisionali è condizione essenziale per promuovere la partecipazione dei cittadini e valorizzare le competenze diffuse sul territorio.
Il lavoro di studio sulla circonvallazione è stato inoltre arricchito con materiale video e fotografico, che documenta quanto viene affermato e aiuta il lettore nel chiarire i cinque punti su sui si basa il presente documento.
1. LA NECESSITA’ – Il Comitato è a favore dell’introduzione di un sistema viario alternativo (circonvallazione) per smistare e ridurre il traffico pesante evitando il congestionamento del centro urbano.
2. I LIMITI FUNZIONALI DEL PROGETTO – Si ritiene che la strada in realizzazione non presenti requisiti progettuali tali da rappresentare una soluzione reale e di lunga durata al decongestionamento del traffico urbano portando con sé una serie di contraddizioni progettuali e realizzative a fronte di una spesa di circa 7 milioni di euro. Le nostre criticità nascono a partire da alcune osservazioni:
a) il sistema viario in via di completamento non serve la Zona Industriale né rappresenta una vera arteria a scorrimento veloce, benché nel progetto sia classificata come di tipo “C1 – Extraurbana secondaria” e poi meglio indicata come panoramica, con velocità di progetto pari a 60-100 km/h, pendenza massima di 7%, con una adeguata portata di servizio (600 veicoli/ora per corsia) e un alto grado di sicurezza nella quale le intersezioni con la viabilità locale e con la S.S. 172 sono risolte con ben 7 rotatorie;
b) non utilizza, dove fosse stato possibile, le strade preesistenti;
c) molte delle scelte e soluzioni realizzative risultano approssimate, frutto di una progettazione e relativa esecuzione dei lavori frettolosa e poco meditata. Ne sono limpido esempio la realizzazione di alcuni manufatti come i muretti di altezza tale da creare evidenti problemi legati alla caduta di cose, animali e persone sulla carreggiata;
d) sono previsti, oltre alle 7 rotatorie su un percorso di soli 3,3 km, una serie di accessi agricoli privati, con conseguente costante immissione sul tracciato
di veicoli agricoli lenti che comprometteranno la sicurezza e la fluidità della circolazione;
e) non sono state prese in considerazione alternative localizzative e questo progetto non è sicuramente compatibile con le finalità di tutela e valorizzazione delle risorse paesaggistico-ambientali previste per i nostri luoghi. La Valutazione di Impatto Ambientale non è stata ritenuta necessaria, dimostrando scarsa attenzione al nostro territorio e alle sue fragilità.
3. I LIMITI AMBIENTALI DEL PROGETTO – L’attuale progetto, “Strada panoramica tra via Martina Franca e via Fasano”, mostra una serie di limiti ambientali:
a) ha un grave impatto ambientale sul paesaggio naturale della Valle d’Itria;
b) ha interessato, compromettendoli, diversi manufatti e, più in generale, diversi “segni caratterizzanti la stratificazione storica dell’organizzazione insediativa nell’agro”, tra i quali la Neviera del Barone, la cui riqualificazione diventa difficile, se non impossibile, un antico palmento con cisterna con volte a botte, della mulattiera di c.da Marangi ed infine la mulattiera di c.da Grofoleo;
4. SALVIAMO IL SALVABILE – Considerato l’attuale stato dei lavori, ormai in via di completamento, e alla luce dei recenti importanti ritrovamenti archeologici, considerando la natura propositiva della nostra azione PROPONIAMO una serie di migliorie atte a mitigare l’impatto dell’opera e a incrementarne la sua funzionalità:
a) la modifica del percorso del tracciato a salvaguardia del tratturo di c.da Grofoleo e dell’area oggetto dei ritrovamenti di natura archeologica;
b) incentivare la realizzazione di opere per la mobilità lenta, già previste nel progetto, e per lo sport, quali piste ciclabili e pedonali;
c) la realizzazione e il potenziamento dei filtri verdi;
d) la valorizzazione ed il restauro della Neviera e della sua area circostante, come più volte richiesto dalla Soprintendenza per i Beni e le attività Culturali;
e) l’innalzamento dei muretti fin sopra il piano di campagna;
f) l’intensificazione dell’impianto di ulivi e di altre piante autoctone in sostituzione degli espianti effettuati lungo il tracciato.
5. UN IDEA DI FUTURO PER IL FUTURO – Ci auguriamo che, in un’ottica di rispetto dei luoghi, dei segni caratterizzanti il territorio e delle nostre tradizioni, in futuro scelte strategiche come quella della Circonvallazione vengano effettuate con un approccio diverso, soprattutto in relazione a:
a) coinvolgimento reale e attivo di cittadini e associazioni (si tratta, tra l’altro, di finanziamenti Regionali, quindi di soldi pubblici);
b) cambio di strategia e del metodo di comunicazione da parte dell’amministrazione;
c) valorizzazione dell’area da via Martina a via Cisternino per esaltarne le peculiarità (chiesa di Sant’Anna, Valle d’Itria, bosco adiacente, Neviera) e interventi atti a scongiurare un’espansione edilizia incontrollata, con particolare attenzione verso la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale.
Noi riteniamo che la responsabilità (che per alcuni risuona come un merito!) della realizzazione di una strada nel cuore della Valle d’Itria non sia da attribuire esclusivamente all’attuale amministrazione ma anche ad un opposizione forse troppo indulgente e agli enti che avrebbero dovuto tutelare il paesaggio e gli elementi caratterizzanti gli insediamenti nell’agro, quali le mulattiere, i muretti a secco, la Neviera, il palmento di contrada Marangi.
La vicinanza della strada alle abitazioni, anche dove esistevano i margini per un netto allontanamento, nonché all’antica Neviera e alla zona archeologica di Grofoleo assieme ad altri importanti elementi, fanno supporre che il progetto di questa strada sia stato fin troppo accelerato dall’unico scopo di non perdere i finanziamenti regionali.
La fabbrica di Nichi
Il comitato contro l’attuale progetto di circonvallazione