Mettiti in comunicazione con noi

Musica & Spettacolo

Il rapper Pauz si presenta sul Sudest. Il suo ultimo singolo si intitola “Cocktail”

L’ artista sardo Pauz, reduce dalla vittoria della quarta edizione di JazzAlguerMediterrani (il contest giovanile della rassegna JazzAlguer), firma Cocktail, un pop rap dall’immediato appeal radiofonico.

Pubblicato

su

Pauz, Cocktail

a cura di Fabia Tonazzi

photopress: pressoffice

L’ artista sardo Pauz, reduce dalla vittoria della quarta edizione di JazzAlguerMediterrani (il contest giovanile della rassegna JazzAlguer), firma Cocktail, un pop rap dall’immediato appeal radiofonico.

Il brano, distribuito autonomamente attraverso Distrokid e attualmente in rotazione radiofonica, è accompagnato dal divertente video ufficiale, per la regia di Nicola Scognamillo.

Disavventure sentimentali e repentini due di picche diventano il pretesto per la scrittura di uno spaccato generazionale semiserio, in bilico tra leggerezza e consapevolezza.

Decisivo nel rinvigorire l’anima melodica del brano-dove l’estetica generale dell’hip hop sembra dilatarsi, aprendosi a sonorità catchy- è l’intervento sul finale, di Irene Sotgiu, dal 2015 corista fissa del rapper sardo.

“La base del pezzo– racconta Pauz- è affidata a Matthew May, in coproduzione con il sassarese Metrosick, che negli ultimi anni sta facendo parlare molto di sé. Gli arpeggi di chitarra in sottofondo sono di Gianni Serra. Ho scelto di puntare molto sul bridge e sul ritornello, per fare in modo che rimanessero in testa fin dal primo ascolto. Il testo è volutamente semplice; non amo le cose contorte e cervellotiche e sono dell’idea che ogni canzone debba essere trasversale. Vorrei che i miei testi “arrivassero” a tutti, dal bambino all’anziano, con immediatezza.

Pauz, raccontaci qualcosa su di te e di cosa ti occupi…


Ciao a tutti i lettori, sono Angelo, in arte Pauz e faccio musica dal 2002, più
precisamente rap. Ho scelto questo genere perché l’ho sempre trovato
all’avanguardia e capace di arrivare al cuore e alle orecchie di tutti.

Com’ è la tua giornata tipo?
In settimana mi sveglio alle 07, e dalle 08 alle 16:30 faccio l’operaio.
Il resto della giornata è occupato dalla palestra, dalle rime, e dalle uscite con gli amici. Il fine settimana lo dedico ai concerti e alla mia fidanzata.

Cosa sognavi da piccolo?


Da piccolo sognavo di diventare un cantante, mi ricordo che passavo ore davanti allo
specchio ad emulare i miei miti. E adesso che su quel palco ci salgo da 20 anni, so
che quel bambino ha realizzato il suo sogno.

Cosa ti piace di più del lavoro che fai?
Il contatto con il pubblico, ed i messaggi che riesco a dare attraverso le canzoni.

Qual è il tuo mantra quotidiano?
Vivere la vita con spensieratezza e allontanarmi da tutto ciò che mi crea malumori.

Ti identifichi con un personaggio in particolare delle tue canzoni o no?

Il personaggio nelle mie canzoni sono quasi sempre io. Sono autobiografiche, mentre
in altre circostanze parlo di episodi vissuti da persone a me vicine.

Credi che ci sia spazio nella società attuale per i messaggi che vuoi dare attraverso le canzoni ?


In una società abituata a mandare in tendenza video o canzoni demenziali dici?
Maaah si, cerco di rappresentare gli altri, quelli che cercano ancora un senso all’
interno delle canzoni .Spero sempre che chi mi ascolta colga i messaggi o le punchline.

La cultura e la musica…Hai un riferimento in politica o nella società attuale che ti ispira fiducia?


La politica di oggi è una barzelletta, e il politico ne è il protagonista. Nella società attuale l’unico ad ispirarmi fiducia è il mio cane che mi fa le feste ogni volta che mi vede tornare a casa.


Credi che si potrebbe fare di più in merito alla sensibilizzazione dei giovani nei confronti di eventi culturali o sei soddisfatto come artista?


Sono dell’ idea che i giovani da un po’ di anni a questa parte siano abbandonati al
loro destino. Mi spiego meglio, a partire dalle scuole sono dell’ idea che un
insegnante debba immedesimarsi nella testa di un ragazzo di oggi. Prima ancora di
insegnare una materia bisognerebbe valorizzare ogni ragazzo, perché ti assicuro che
ognuno di loro ha ha una specialità, ma delle volte è talmente scoraggiato dagli
eventi che tende a tenere tutto per sé, o per paura di essere giudicato, o perche’ non
ha fiducia in se stesso. Bisognerebbe riniziare ad organizzare concerti di fine anno,
eventi sportivi, teatrali, dove sono proprio i giovani ad esibirsi, perché ci sono tanti
talenti nascosti, e tali rimarranno se non arriva qualcuno a spronarli.

Per saperne di più su Pauz

RIPRODUZIONE RISERVATA ©