Musica & Spettacolo
Ro0hara, come dall’introspezione può nascere un brano
Intervista a Ro’Hara, cantautrice veronese classe 1992.
di Alessandro Andrea Argeri
Dopo “Shalla”, è uscito in radio e in digitale “Sa di te”, il secondo singolo di Ro’Hara, vincitrice miglior testo inedito al “Premio Casa della Musica” con direttore artistico Andrea Rigonat, del “Talent vocal Selection” con Mara Maionchi ed Antonio Vandoni, due volte finalista al “Tour Music Fest”, sempre nella sezione cantautori, tra i vincitori di “A Voice for music” con Loretta Martinez e Enzo Campagnoli, infine è risultata finalista di “Musicultura 2020”. Il brano è disponibile dal 16 settembre 2022.
- Ro’Hara, com’è iniziata la tua carriera musicale?
Canto fin da bambina, non ho ricordo di un momento specifico nel quale ho iniziato il mio percorso. Sicuramente dall’età di 20 anni, ho iniziato ad avere esperienze più professionali che mi hanno portato risultati per me importanti.
Ha avuto un ruolo importante la Direttrice del coro della tua chiesta, giusto?
Assolutamente si. È stata lei ha convincere i miei genitori ad iscrivermi in scuola di canto. Devo dire che non si era sbagliata.
- Ci presenti il tuo ultimo singolo, “Sa di te”?
“Sa di te” è un brano intenso ed emozionante, dal sound americano, che si ispira ad artisti come Adele, Harry Styles e Lady Gaga e racconta del dolore e del tormento che si provano quando finisce una storia d’amore. I ricordi bruciano dentro di noi e tutto ciò che ci circonda ha improvvisamente il sapore di quella persona che per giorni, mesi o anni ha aggiunto valore alla nostra vita.
- Cosa si prova a scrivere un brano così introspettivo?
Scrivere “Sa di te” è stata una bella sfida con me stessa perché ho messo in gioco la parte più fragile di me. In poche ore è nato il brano. Ho pensato fosse il segnale chiaro che questa canzone dovesse a tutti i costi far parte del progetto.
- È una ballad? Qual è l’intento di inserire un brano composto da solo piano, chitarra ed archi?
Ho deciso di ascoltarmi ed andare contro ciò che oggi viene considerato “funzionante” e cercare di dimostrare che la musica ha mille sfaccettature, ma soprattutto che c’è bisogno di semplicità. Penso che delle volte basta davvero poco per esprimere qualcosa.
- Il videoclip è quasi una pellicola cinematografica. Come l’avete realizzato e cosa racconta?
Il video ufficiale è stato girato con la casa di produzione Dare della regista Aurora Ovan, una ragazza molto giovane ma piena di talento. Ha saputo rendere la mia idea in modo eccellente. Un brano come “Sa di te” aveva bisogno di una pellicola cinematografica per arrivare al pubblico ed di una vera attrice che fosse in grado di esprimere tutto questo. Pilar Fogliati è risultata perfetta. Il video è stato girato a Villa de Nordis, un villa antica immersa nelle campagne del Friuli Venezia Giulia, il luogo ideale per fare sentire in senso di solitudine. La clip racconta la fine di un’importante storia d’amore e del dolore che si prova all’idea di dover essere improvvisamente soli. Tutto prima aveva il sapore di quella persona, ora ciò che ci circonda non ha più lo stesso senso e l’idea di ricominciare fa paura. Vittoria Prignano, mia sorella, ha creato dei costumi molto semplici ma efficaci ad esprimere l’anima consumata da un rapporto che non ha un lieto fine.
- Fino ad ora hai pubblicato solo due brani. Prepari un album o un EP? Puoi anticiparci qualcosa?
Ho pubblicato altre cose in passato ma questo è l’ep della mia maturità artistica. A dicembre uscirà il prossimo singolo. Ora non posso anticiparvi nulla ma spero arrivi a tutti voi come “Sa di te”
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