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Isa Grassano si racconta: “Sono una mattiniera, mi sveglio all’alba, mi piace godere del silenzio”

“Trova quello che fa sorridere il tuo cuore”.
Paulo Coelho

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di Fabia Tonazzi

credit photo Facebook

Qualcosa su di te Isa, di cosa ti occupi?

Sono una lucana doc, anche se vivo a Bologna. Si può dire che da sempre sono giornalista professionista freelance, ho iniziato a 15 anni a scrivere il mio primo articolo con un quotidiano locale della Basilicata e oggi collaboro con le più importanti testate nazionali tra cui «I Viaggi e il Venerdì di Repubblica», «Intimità», «Lei Style», «Touring», e «Donna Moderna». Scrivo di interviste a personaggi, storie vere, turismo. Curo rubriche di libri e il blog amichesiparte.com (per sole donne, non donne sole) e sono co-fondatrice del network di Giornalismo Costruttivo.

Come mai hai realizzato proprio quest’opera?

Dopo aver scritto e dato alla stampa diverse guide turistiche che io definisco “emozionali”, tra cui l’ultima “Forse non tutti sanno che in Italia…” (Newton Compton) e diversi racconti per antologie (tra cui Lettere alla Madre, Morellini) ho voluto cimentarmi con il primo romanzo: una storia d’amore poco convenzionale in cui i due protagonisti non sanno nulla l’uno dell’altro. Un giorno sì un altro no (Giraldi Editore) racchiude storie di coppia, anche se come tra i due protagonisti Ludo e Arabella si crea una “frequenza non costante”, ma affronta, pur con leggerezza, il tema della morte, del disagio psichico, del lavoro precario. E si parla anche molto di viaggi, una mia grande passione.

Come è la tua giornata tipo?

Sono una mattiniera, mi sveglio all’alba, mi piace godere del silenzio. Due caffè, in questo periodo estivo, sul terrazzino; un’ora di scrittura libri e poi al pc per rispondere alle mail, fare proposte, preparare articoli.

Trovi il tempo per rilassarti?

Molto poco, sono una stakanovista. Mi rilasso con una passeggiata o leggendo un libro. Il mio relax ideale è quello che mi dà il mare, insieme all’energia, ma vivendo a Bologna e non in una città di mare, purtroppo ne posso godere solo ogni tanto.

Cosa sognavi da piccola?

Di viaggiare per il mondo, un po’ ci sto riuscendo e spero di poter, dopo questo periodo di pandemia che ci ha tenuti fermi, ricominciare a girare e scoprire posti nuovi.

C’è qualcosa che ti accomuna ai tuoi personaggi?

Il segno zodiacale in primis, Bilancia, il segno dell’equilibrio in ogni cosa e dell’armonia. Bilancia è Arabella, la protagonista. Ancora il fare gaffe, la voglia di sentirsi sempre un po’ bambina, di non arrendersi mai e non portare rancore.

Cosa ti piace di più del lavoro che fai?

L’emozione di incontrare sempre gente nuova, ascoltare le loro storie, le loro vite.

Qual è il tuo mantra quotidiano?

Una frase di Coelho: “trova quello che fa sorridere il tuo cuore”.

Ti identifichi con un personaggio in particolare del tuo libro o no?

Sicuramente con Arabella, come già detto, ma anche con Sara, l’amica del cuore, che sa sempre cosa dire ed è razionale.

Credi che ci sia spazio nella società attuale per i tuoi protagonisti o si troverebbero spiazzati?

I miei personaggi sono frutto di questa società, nascono da pezzi di vita che ho osservato, da racconti di amiche che ho ascoltato, sono la sintesi di frammenti di amici e parenti, quindi si trovano perfettamente a loro agio.

La cultura e i libri…Hai un riferimento in politica o nella società attuale che ti ispira fiducia?

Confido in Franceschini e nei suoi obiettivi. Spingere verso una collaborazione tra pubblico e privato e sfruttare così l’occasione del Recovery Fund: dai musei, al cinema, al patrimonio artistico e, ovviamente, ai libri.

Credi che si potrebbe fare di più in merito alla sensibilizzazione dei giovani nei confronti di eventi culturali o sei soddisfatta come scrittrice?

La gente legge poco e i giovani ancora meno. Bisognerebbe iniziare dalle scuole superiori, fare incontri con gli autori, stimolare dialoghi, suggerire libri. Solo così ai vari e numerosi eventi culturali ci potranno essere giovani davvero interessati e appassionati di libri e di letture.