Musica & Spettacolo
“Chi fa da sé fa per tre”
di CINZIA RIPA
Intervista al cantante barese Fabio Milella
“Chi fa da sè fa per tre” è il disco d’esordio del cantautore barese Fabio Milella, uscito il 3 maggio per Carosello Records e distribuito da Artist First, il cui singolo “Dispetto” è già in programmazione radiofonica in numerosi canali nazionali.
L’album si compone di 6 brani in cui il cantante pugliese recupera le sonorità degli anni ’60 per mescolarle con i moderni suoni elettronici, con la voglia di raccontare e raccontarsi in modo semplice e leggero.
L’ironia è infatti l’asse portante della scelta artistica di Fabio Milella che decide di mettersi in gioco raccontando col sorriso la realtà, a volte difficile, della vita quotidiana, attraverso argomenti come i rapporti di coppia, la famiglia e il precariato.
Il cantante, nato a Bari nel 1978, ha una storia musicale che parte dall’eta di nove anni con lo studio del pianoforte, e che prosegue, dopo anni di gavetta nei locali pugliesi, attraverso una stretta collaborazione con il produttore Luigi Rana (tra i suoi vari lavori nel 2004 è produttore-autore del brano “Sei la vita mia” cantata da M. Rosini a Sanremo categoria Big, produce per la Walt Disney la sigla del film “Il libro della giungla 2” di cui è autore del testo, superando la selezione fra 40 arrangiatori di tutto il mondo). Tra i momenti più importanti della sua carriera artistica ricordiamo la presentazione del brano “Dispetto” alle selezioni del Festival di Sanremo 2009 e quella di “Mentre il sole sorge” a Sanremolab 2009.
Attualmente il cantautore pugliese lavora con un gruppo formato da 5 elementi (Joe Dedda alla chitarra, Tom Crudele al basso, Francesco Giancaspro al piano/tastiere e Vito Grazio alla batteria) per portare in giro i suoi brani inediti, nonché canzoni e medley riarrangiati degli anni ’60 tra cui “Il geghege”, “Amore disperato”, “Il ballo di Simone”, “Una fetta di limone”, “Nessuno mi può giudicare”, “Tintarella di luna” ed altri.
Anche la redazione del “Sudest” non poteva perdersi questo evento musicale made in Puglia e ha avuto l’onore d’intervistare giovedì 5 maggio il cantante barese Fabio Milella. L’ironia della sua musica traspare già dall’abbigliamento (camicia, bretelle dello stesso colore del cappello, occhiali anni ’60 colorati) e il suo tono di voce tranquillo e un pò scanzonato sembra tradire una natura tutt’altro che pacata ma, al contrario, determinata e risoluta.
“Fabio, quando e come hai cominciato ad interessarti alla musica?”
“A 2 anni, nel salone di casa mia, m’intrattenevo con mio padre che strimpellava il pianoforte e canticchiavo. Nel tempo sono cresciuto, non è facile capire di essere un artista e seguire una strada precisa…mi sono reso conto che mi piaceva cantare e a 9 anni ho cominciato a suonare il pianoforte ma ho capito che si trattava per me solo di un veicolo per cantare, uno strumento per fare musica pop, musica leggera”.
“Cos’è la musica per te?”
“ E’ l’espressione di qualcosa che hai dentro e che tiri fuori. Io mi esprimo con la voce. E’ per me la maniera più facile per dire qualcosa”.
“Cosa ti piace ascoltare?”
“Ultimamente sto ascoltando Ray Charles. Ma ascolto un pò di tutto, adoro Rita Pavone, la musica anni ’60, il rock and roll.
“Perchè hai deciso d’intitolare questo album Chi fa da sè fa per tre”
“E’ il leitmotif della mia vita. Vorrei anche tatuarmelo! Ho scritto un brano dallo stesso titolo. La squadra e il gioco di squadra sono importanti ma bisogna avere fiducia in se stessi, anche superando i propri limiti…solo così si può essere vincenti”.
“Come e da dove è arrivata l’ispirazione per questo album?”
“Alcuni pezzi dell’album, come “La mia gelosia”, risalgono al periodo della mia adolescenza, a quando avevo soli 16 anni. L’ispirazione per le canzoni arriva dalla vita quotidiana; per esempio il brano “Dispetto” parla della fine della relazione di un mio amico con la sua ragazza.
“Quali sono i temi che affronti in questo album?”
“La famiglia, i rapporti sentimentali… cerco di metterci un pò di tutto. Mi piace scrivere sulle storie umane, in modo sempre ironico e simpatico”.
Ci congediamo dal nostro cantante citando alcune parole che ci sembrano racchiudere quello che è il senso del suo fare musica, il votarsi completamente ad una passione senza risparmiarsi e con lo slancio che, siamo sicuri, gli permetterà di raggiungere le vette più elevate: “per fare l’artista ti devi concedere, devi dare tutto quello che hai di te, non ti devi nascondere dietro una maschera perchè il pubblico se ne accorge…è una scelta di vita, se hai riserve allora non è il mestiere per te…”.