Musica & Spettacolo
Chezzo Zalone “Tolo Tolo”: un film coraggioso
di MARIA DEL ROSSO
Nell’ Italia degli slogan “Prima gli italiani”, del reddito di cittadinanza, dell’evasione fiscale, dei nuovi razzismi, delle innumerevoli tasse, degli immigrati, della precarietà c’ è Checco Zalone, talento pugliese che descrive con ironia i luoghi comuni degli italiani nel suo nuovo film “Tolo Tolo”, campione di incassi.
Nel nuovo lavoro Luca Medici in arte Checco Zalone debuta in qualità di regista con Paolo Virzì co-sceneggiatore. È prodotto da Pietro Valsecchi, il quale ha affermato che questo è “il film della piena maturità artistica di Checco Zalone”.
Il titolo del film, del tutto particolare, nasce da un evento bizzarro accaduto sul set.
Nel corso delle riprese di una scena nella quale bisognava attraversare a nuoto il fiume Sabaki, Zalone dava indicazioni agli attori africani, dicendo che ognuno di loro doveva nuotare “solo, solo”. Il giovane Nassor, il bambino di dodici anni originario di Malindi, ha ripetuto la frase di Checco, cambiandola in “tolo, tolo”.
Un banale errore ha ispirato il titolo del film che sta ottenendo successo in tutti i cinema italiani.
Il film è stato ambientato in diversi luoghi come Roma, Bari, Latina, Acquaviva delle Fonti, Gravina in Puglia, Malta, Trieste, Kenya e Marocco.
In “Tolo tolo” ci sono frammenti di genialità come il Papa di colore che si affaccia dal balcone di San Pietro, la comparsa di Nichi Vendola, il reporter francese, Alexandre Lemaitre che incontra Zalone nel suo viaggio, l’amore per Idjaba.
C’ è un accenno al fascismo e al ritorno degli ideali fascisti che fomentano nella nostra anima, ai canti e alle danze africane che si contaminano con la pizzica pizzica, conosciuta al grande pubblico con “La Notte della Taranta”, uno dei festival popolari più famosi in Europa.
Il viaggio in Africa per scappare dall’ attività imprenditoriale fallita a Spinazzola, la conoscenza di una nuova cultura, lingua, tradizioni, usi e costumi, cibo differenti dal nostro vivere da Occidentali , il ritorno in Italia mediante il viaggio della speranza sul barcone caratterizzano l’ avventura originale che vede protagonista Checco Zalone con la sua straordinaria professionalità nell’ aver affrontato la tematica dell’ immigrazione, molto scomoda ai tempi attuali, in difesa della dignità umana.
È un film coraggioso, alternativo, originale che ci conduce alla riflessione come dimostra il finale in cui il protagonista racconta ai bambini come si nasce, immaginando la cicogna che ci porta nel nuovo mondo.
Non decidiamo il luogo dove nascere ma possiamo scegliere dove vivere, realizzarci e morire. Da sempre l’uomo nel corso della storia ha avvertito la necessità di emigrare in terre straniere per esigenza, per lavoro e per migliorare la propria condizione di vita.
Il merito di Luca Medici è di aver fotografato l’Italia dei nostri giorni con originalità senza sfiorare la banalità e la superficialità ma con impegno e con ironia per spronarci ad avere una coscienza critica , a esorcizzare i nostri errori, i nostri egoismi, le nostre ipocrisie e a ritrovar l’ umanità perduta.
La foto è del web.