Cultura
“Per favore non piangere…”
Il premio piagnucolone dell’anno va al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il quale dopo una serie di gaffe ha deciso di scrivere un libro su quelle degli altri, nel pieno rispetto della più consona delle cattive abitudini: se sbagli non l’ammetti ma evidenzi gli errori altrui, il tipico atteggiamento dei perdenti.
di Alessandro Andrea Argeri
Il premio piagnucolone dell’anno va al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il quale dopo una serie di gaffe ha deciso di scrivere un libro su quelle degli altri, nel pieno rispetto della più consona delle cattive abitudini: se sbagli non l’ammetti ma evidenzi gli errori altrui, il tipico atteggiamento dei perdenti.
Da sempre dotato di una grande fantasia, il per niente permaloso Giuliano Sangennaro (si chiamava così?) in un’intervista ha annunciato il titolo della sua opera omnia, “Le gaffe degli altri”, anche se sarebbe stato meglio qualcosa tipo “gne gne”, più alcune anticipazioni: «Francesco Merlo ha scambiato Polignano con Putignano e si è inventato la parola innito che non esiste»; «Paolo Mereghetti sul Corriere ha confuso Gianni Schicchi, quello dell’opera di Puccini, con Riccardo Schicchi, quello di Cicciolina»; «E vogliamo parlare dei libri di Renzi? Ogni dieci righe un errore: ha collocato una battaglia che si svolse a Pistoia a Firenze per licenza poetica». Nessuno di questi però è mai diventato ministro della Cultura.
Ma chi è Sangiuliano? Alle politiche del 2022 svolse campagna elettorale da direttore del TG2, quando trasformò il secondo notiziario Rai nel megafono di Fratelli d’Italia, una prima anticipazione della futura “Telemeloni”. Coincidenza, dopo la vittoria del centrodestra gli arrivò la nomina a tecnico alla cultura, cioè l’elezione a un ministero senza essersi mai candidato davanti ai cittadini. Un premio per i servigi offerti? Ma no! Non malignate! Era pura casualità, stima, fratellanza, Dio, Patria, famiglia.
I più invece ricorderanno Sangiuliano per le sue sagaci perle di saggezza: “Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”; “se pensiamo a Londra pensiamo a Times Square”, cioè alla piazza di New York, frase peraltro pronunciata in risposta a un giornalista britannico; “proverò a leggerli”, riferito ai libri in concorso al Premio Strega dopo averli votati; “il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri”, nel 1300, quando ancora non esistevano né i partiti né le categorie di destra o sinistra, ma qualora il Sommo Poeta fosse stato davvero così tanto lungimirante avrebbe introdotto nell’Inferno il girone dei cazzari.
Insomma, se Sangiuliano non avesse avuto l’immunità parlamentare gli avrebbero ritirato la licenza media. Invece, siccome è menestrello, ehm, “ministro”, mi incarto sempre qui, poiché il potere non sbaglia mai, scrive un libro sulle gaffe altrui, sebbene potrebbe anche essere la storia di un uomo così confuso da colpirsi da solo. Magari lo presenterà a piazza di Spagna a Madrid, oppure al Taj Mahal di Roma. Soprattutto, chissà se almeno il suo libro lo leggerà… Nel frattempo vene da dedicargli Pastello Bianco, celebre brano di Mozart ispirato da Biagio Antonacci. O forse erano i Pinguini Tattici Nucleari? Com’era il ritornello? “Per favore non piangere, non ci rimanere male…”
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