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Cultura

Alessandra Nenna autrice di “Come ho abbracciato la mia ombra” (Bookabook edizioni) ci presenta il suo ultimo lavoro

Intervista ad Alessandra Nenna

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Alessandra Nenna

a cura di Fabia Tonazzi

photocredit pressoffice

Qualcosa su di te e di cosa ti occupi, come mai hai realizzato proprio quest’opera?

A questo progetto ho lavorato quattro anni. C’era un’unica immagine, di una donna ripiegata su se stessa a causa del peso sul petto. Se ci penso oggi visualizzo quella chiusura come un feto racchiuso nel grembo della madre. Dovevo dargli voce, la chiedeva. Ma la scrittura mi abita da sempre, fin da quando nel lavoro da ragioniera scrivevo ai clienti e-mail narrative ricolme di umorismo.

Come è la tua giornata tipo?

Dipende dagli impegni. Svolgo anche un altro lavoro (part time) quindi le mie giornate non sono mai uguali. Un ricca parte però è dedicata alla formazione, personale e relativa alla scrittura. Serve ad alimentare la parte creativa.

Trovi il tempo per rilassarti?

Assolutamente sì. Rilassarmi per me significa anche solo dedicare tempo all’ascolto degli altri.

Cosa sognavi da piccolo? C’è qualcosa che ti accomuna ai tuoi personaggi?

Volevo fare la psicologa. Sì, in ciascuno di loro ho nascosto un pezzetto di me, persino in quello più odiato che senza troppi misteri dico essere Ettore, il fidanzato di Nicole.

Cosa ti piace di più del lavoro che fai?

Del lavoro che svolgo part time, essendo al pubblico, mi piace il contatto con l’umanità più varia. Lo vivo come una opportunità straordinaria. Della scrittura mi piace cogliere gli aspetti dietro il mestiere altrui e che conosco grazie a manuali e corsi. Sto dando l’idea della secchiona, lo riconosco.

Qual è il tuo mantra quotidiano?

Tutto accade per il mio bene supremo (ho finito per scriverci su un romanzo a quanto pare).

Ti identifichi con un personaggio in particolare del tuo libro o no?

Un po’ in Nicole, la protagonista. Ma non è stata una passeggiata cercare di trasferire i suoi pensieri.

Credi che ci sia spazio nella società attuale per i tuoi protagonisti o si troverebbero spiazzati?

Sarebbero perfettamente allineati al contesto. Sono bambini sperduti, anche i più adulti che cercano di non guardare troppo dentro se stessi perché il buio è tra le paure più ancestrali dei bambini.

La cultura e i libri…Hai un riferimento in politica o nella società attuale che ti ispira fiducia?

Di riferimenti positivi per fortuna ce ne sono. Penso al compianto Gino Strada, allo psicoterapeuta Mauro Scardovelli, al traduttore e scrittore Igor Sibaldi. La maggior parte di loro però se ne sta lontano dalla politica, così come è concepita attualmente e fanno bene. Cercano di dare il loro contributo attraverso l’esempio. Che poi, è come si dovrebbe fare con i bambini.  

Credi che si potrebbe fare di più in merito alla sensibilizzazione dei giovani nei confronti di eventi culturali o sei soddisfatta come scrittrice?

I giovani sono molto sensibili alle tematiche culturali e per fortuna i bambini, portati in libreria, desiderano non uscirne presto. Li vedo con i miei occhi. A snaturarli siamo noi adulti. Ahinoi, credo di dover iniziare ad attribuirmi diverse responsabilità. Come scrittrice (molto in erba) sarei già soddisfatta se i lettori trovassero tra le pagine il senso di qualcosa che anche loro stanno vivendo e un motivo per continuare a leggermi.   

Alessandra Nenna in pillole

Alessandra Nenna, 48 anni, laureata in Scienze della Comunicazione, è giornalista pubblicista dal 2009.

Ha collaborato con alcune realtà editoriali tra cui Barisera, Telebari, Affari Italiani, e oggi Bonculture, ha affiancato l’attività di ufficio stampa per eventi di cultura e spettacolo e per associazioni di categoria.
Alla narrativa arriva con i primi racconti, pubblicati da Delos Books sulla rivista Writers Magazine Italia, nell’antologia “365 Racconti di Natale” e ancora per la rivista Zest Letteratura Sostenibile.
Tre suoi contributi di fiction si trovano in “Rapsodia” (Nep Edizioni, 2020). Di novembre 2020
l’esordio con la raccolta di battute e racconti “Scusi, il treno si prende dalla stazione?” edito da
Progedit.
Gestisce il blog “La penna di Nenna” (https://alessandranenna.weebly.com/)

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