Cultura
Gabriella Genisi: la lettura come antidoto alla quarantena
di MARIA DEL ROSSO
Gabriella Genisi ci suggerisce alcune letture per affrontare il tempo in casa e ci invita a non dimenticarci della cultura ai tempi del Coronavirus.
È tra le scrittrici di gialli più importanti del panorama letterario italiano, è nata e abita vicino al mare, a pochi chilometri da Bari.
Ha scritto numerosi libri e ha inventato il personaggio di Lolita Lobosco, già protagonista di sette romanzi pubblicati da Sonzogno, che a breve diventeranno una serie televisiva:
“La circonferenza delle arance” (2010), “Giallo ciliegia” (2011), “Uva noir” (2012), “Gioco pericoloso” (2014), “Spaghetti all’ Assassina” (2015), “Mare Nero” (2016), “Dopo tanta nebbia” (2017). Per Rizzoli è stato pubblicato nel 2019 “Pizzica Amara”.
Gabriella, come stai affrontando il tempo in casa a causa dell’emergenza Coronavirus?
“La affronto con estrema diligenza cercando di rispettare le regole uscendo il meno possibile. Impiego il tempo libero leggendo, scrivendo, usando i social per continuare a diffondere cultura e lettura”.
In questi giorni di paura e di isolamento quanto la scrittura può divenire catartica per curare la depressione o la noia?
“La scrittura resta un elemento fondamentale nell’ elaborazione dell’ansia, della paura, del dolore, ma anche della memoria.
Ci aiuterà senz’ altro in un momento così difficile”.
Quali libri da leggere suggerisci agli amanti della lettura per rendere costruttiva quest’ esperienza casalinga?
“Purtroppo a causa dell’emergenza Covid-19 biblioteche e librerie restano chiuse, reperire libri è difficile. Suggerisco di leggere o rileggere quelli che abbiamo in casa, soprattutto i classici per chi li ha già in casa, consiglio:
‘L’ amore al tempo del colera’ di Marquez, ‘Anna’ di Ammanniti, ‘La strada’ di MC Carthy e ‘La Peste’ di Camus. E perché no, anche ‘I Promessi Sposi’ ”.
Una citazione di un libro o una poesia che vorresti dedicare al nostro Paese?
“Senza dubbio Dante, l’ ultimo verso dell’ Inferno: ‘E infine uscimmo a riveder le stelle’ ”.