Inchiesta
Agostino Santori e Patricia Wysoczynsky, il duplice omicidio di via Pitre’ 8
Gli assassini di via Pitre’ 8 sono stati arrestati? Sono ancora senza nome?
Non lo sappiamo. Il nostro viaggio nel tempo lo abbiamo fatto, facendo rivivere una storia dimenticata.
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
La macchina del tempo esiste. Certo non quella dei film di fantascienza. Basta, però, consultare l’archivio storico di un qualsiasi quotidiano. Per tornare indietro nel tempo.
Fatti e fattacci di un tempo che fu. Atmosfere di epoche passate ma impresse nei cuori e nella mente.
Centinaia di storie e personaggi che sfilano davanti ai nostri occhi.
Storie dimenticate, di cui spesso non conosciamo l’epilogo.
Come il duplice omicidio di via Pitrè 8 a Roma. Avvenuto il 16 novembre 1985. Non è dato sapere se è un caso irrisolto o meno.
Nel dubbio è una storia da raccontare.
Sono le 21 quando due giovani tra i 20 e 25 anni suonano il campanello dell’interno 11 al terzo piano del civico 8 di via Pitré. A poca distanza dal comando generale della Guardia di Finanza.
Nell’appartamento vivono due coniugi. Agostino Santori di anni 30 di professione commerciante di mobili antichi e Patricia Wysoczynsky di anni 26 nata a Wolksburg nella Germania Ovest. Wolksburg è la “casa” della Volkswagen e dista pochi km dal confine con la Germania Est.
Apre la porta Agostino Santori. Dopo pochi secondi inizia una violenta colluttazione. Interrotta dai proiettili calibro 9 e calibro 7,65 che colpiscono il Santori.Che riceve anche il colpo di grazia.
Gli assassini potrebbero fuggire e invece cercano la moglie. Che si trova nella stanza accanto. Viene uccisa da proiettili calibro 9, tra cui una alla nuca.
Poi gli assassini fuggono. I condomini però sentendo i colpi escono e incrociano i due che fuggono.
I killer gridano “ci hanno derubato”. Probabilmente per creare confusione.
Un testimone dichiara che uno dei due aveva il giubbotto sporco di sangue e teneva il braccio stretto al petto. Era ferito?
Uno dei due assassini, secondo i testimoni, tremava. Vengono realizzati due identikit.
Usciti in strada scappano a bordo di una Mini bianca.
Le indagini partono ovviamente dalla vittimologia. Agostino Santori in passato era stato molto vicino ad Avanguardia Nazionale. Le cronache dell’epoca riportano di una condanna per possesso di una patente falsa. Essendo incensurato perché aveva un documento rubato con la sua foto?
Risultava essere un commerciante di mobili antichi anche se non era, sempre secondo le cronache dell’epoca, chiara la natura dei suoi affari.
I vicini riferiscono di un via vai di giovani nell’appartamento delle vittime.
Patricia Wysoczynsky nel 1984, in un momento di sconforto, aveva tentato il suicidio. Dopo alcuni mesi di ricovero era tornata a casa.
Il movente non era chiaro. Forse legato ad attività illecite o ad una pista politica.
Di certo gli assassini non erano molto esperti. Uno dei due appare addirittura terrorizzato.
Forse non erano andati per uccidere. La forte reazione del Santori li ha sorpresi, tanto che uno dei due rimane ferito.
Perché uccidere anche la moglie invece di scappare? Probabilmente perché avrebbe potuto indicare agli investigatori la giusta pista.
Nel 1985 la lotta armata era nella fase calante mentre la malavita andava assumendo nuovi assetti.
Gli assassini di via Pitre’ 8 sono stati arrestati? Sono ancora senza nome?
Non lo sappiamo. Il nostro viaggio nel tempo lo abbiamo fatto, facendo rivivere una storia dimenticata.
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