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Inchiesta

Maria Ilenia Politanò e Altavilla Milicia, il demonio? No la follia

Maria Ilenia è stata uccisa dall’ignoranza che non ha saputo riconoscere nemmeno l’amore.

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Gli oggetti usati per uccidere Maria Ilenia Politanò
Credit foto archivio "Corriere della Sera"

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Ma esiste il diavolo? Esiste l’essere cornuto con zoccoli e coda che dispensa il male e corrompe l’anima?

Una domanda che accompagna da sempre l’umanità. Ciascuno ha poi la propria risposta.

Le giuste domande e le giuste risposte, questo è il metodo per scoprire il mondo.

Anche Maria Ilenia Politanò, con il tempo, avrebbe scoperto il mondo. Più in là , perché è il 12 settembre 1994 e Maria Ilenia ha solo 2 mesi.

Arrivata da poco nella sua casa di via Esperia a Polistena in provincia di Reggio Calabria.

Una benedizione per qualsiasi famiglia una nuova vita.

Maria Ilenia però ha già una colpa. No, non il peccato originale. Il Dio della misericordia e dell’amore non marchia i bambini. Quello lo fanno gli uomini.

Maria Ilenia Politanò ha la grave colpa di piangere. Un neonato ha il pianto come unico strumento di comunicazione.

Piange se ha fame, piange se ha dei dolori, piange se ha sonno. Non è facile per i genitori ma tutti sanno che è normale.

Non a casa di Maria Ilenia Politanò. I giovani genitori della bambina vengono convinti e si convincono che quello non è un pianto normale. No, è opera del demonio.

A convincerli è uno zio falegname e a tempo perso sedicente reincarnazione di Padre Pio. Oltre allo zio c’è una sensitiva che vede, per cinque milioni di lire, il demonio nel corpo della piccola. Anzi il demonio è in casa. Sono mesi che sentono dei rumori.

Viene da chiedersi come sia possibile credere ad una cosa simile. Come sia possibile una tale criminale ignoranza. La stessa domanda che ha accompagnato il recente orrore di Altavilla Milicia.

Eppure ci credono e decidono che è necessario un esorcismo. Detta così sembra una di quelle scene da ridere del film “L’esorciccio” con il grande Ciccio Ingrassia.

Questa, invece, è una brutta storia. Una storia che tormenta il sonno, che fa piangere.

In nove persone decidono di  dar luogo all’esorcismo. Sono presenti anche i genitori.

Il demonio sarà cacciato, ad ogni costo. La bambina viene violentemente e ripetutamente percossa. Usando anche una croce. Una violenza che di umano non ha nulla.

Botte, preghiere e acqua santa. Di santo, però, in quella casa c’è solo Maria Ilenia.

Più cercano di far uscire il diavolo dalla bambina e più il demonio entra nella loro anima.

Alla fine Maria Ilenia non piange più. Perché è arrivata la sua fine.

Viene portata in ospedale ma è tardi. Lascia questa tristo mondo troppo presto e nella maniera peggiore.

Il processo porterà alla condanna dello zio. Porterà anche tante domande.

Perché è successo? Ignoranza? Superstizione? Esiste veramente il diavolo?

Forse ma lo cerchiamo nel posto sbagliato. Il diavolo è accucciato nella nostra mente. Odia la luce della cultura, della tolleranza, della fratellanza, dei buoni sentimenti.

Trova forza nel buio dell’odio, dell’ignoranza.

Maria Ilenia è stata uccisa dall’ignoranza che non ha saputo riconoscere nemmeno l’amore.

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