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Inchiesta

Mirella Gregori, via dei Villini: una strada da esplorare

In attesa dell’eventuale nuova indagine della Procura della Repubblica di Roma e con la speranza del “Lazzaro alzati e cammina” per la Commissione d’inchiesta parlamentare, continua il lavoro di giornalisti e scrittori sulla scomparsa di Mirella Gregori.

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Credit foto Credit foto https://lagiustizia.net/caso-orlandi-mirella-gregori-il-grande-bluff/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

In attesa dell’eventuale nuova indagine della Procura della Repubblica di Roma e con la speranza del “Lazzaro alzati e cammina” per la Commissione d’inchiesta parlamentare, continua il lavoro di giornalisti e scrittori sulla scomparsa di Mirella Gregori.

Tommaso Nelli, Mauro Valentini, Fabio Rossi e Rossella Pera a vario titolo e con lodevole impegno danno un contributo alla ricerca della verità.

L’importante è non sfociare in “guerre di religione”. La visione ampia può portare alla verità, mentre una visione parziale ci porterà sicuramente a sbattere.

Anche noi cerchiamo di dare un contributo. Con questo spirito proviamo ad aggiungere un nuovo tassello.

In Via dei Villini 5 , a poche centinaia di metri da casa di Mirella Gregori e dal bar dei De Vito, era presente uno dei centri nevralgici del doppiaggio cinematografico italiano. In via dei Villini è stata scritta la storia del cinema italiano, con la presenza di personaggi come Fellini. Via dei Villini 5 è stata anche scelta come location per diversi film.

Questo “che c’azzecca” con la scomparsa di Mirella Gregori? Niente o forse qualche collegamento è possibile.

Partiamo dalla citofonata. Enigma mai risolto. Le ipotesi sono sostanzialmente tre: 1) Al citofono è Alessandro. Secondo le indagini dell’epoca (fedelmente riportate da Tommaso Nelli e Fabio Rossi) Alessandro risultava a casa alle 15.30 mentre intorno alle 16 era a casa di amici. Mirella esce dal bar dei De Vito verso le 15.45. I tempi non tornano 2) Uno sconosciuto che si fa passare per Alessandro. Sembra una tesi complessa e fantasiosa ma con le giuste competenze professionali è teoricamente fattibile e nel doppiaggio, ad esempio, si lavora anche con la voce di adolescenti. Mirella non sentiva tutti i giorni Alessandro e inizialmente non riconosce la voce del misterioso interlocutore, chiunque fosse. 3) Mirella sapeva che quello non era Alessandro e dice una bugia alla madre. Mirella aveva un rapporto stretto con la madre.

Inoltre sembra una sceneggiata troppo complessa, oltre che inutile, per una ragazza di quindici anni: ” Chi sei? Se non mi dici chi sei riattacco”. Mirella si veste di fretta segno che la cosa non era concordata. Per come è stata descritta Mirella al massimo avrebbe momentaneamente omesso di dire qualcosa alla madre solo se convinta, da qualcuno, di fare una bella sorpresa ai genitori.

Nel caso di un impostore o nel caso di una bugia, resta sempre la stessa domanda: perché scegliere Alessandro? Perché la sua voce era imitabile? O forse perché, non essendo il ragazzo conosciuto dalla famiglia Gregori, i genitori di Mirella non avrebbero potuto appurare che la figlia non era con lui quel pomeriggio? In questo caso era previsto, inizialmente, il ritorno a casa di Mirella.

Il Corriere della Sera nel giugno 1983 propende per la seconda ipotesi https://ilsudest.it/attualita/inchiesta/2023/07/31/mirella-gregori-e-larticolo-da-cui-ripartire/

La madre di Mirella dichiara di aver visto, con una certa frequenza, un uomo parlare con sua figlia e con Sonia De Vito. Sia al bar dei De Vito sia in un bar vicino. Sempre di fronte a via dei Villini.

Vista da via dei Villini altezza civico 5. Freccia Rossa: Bar De Vito Freccia Gialla: Abitazione Mirella Gregori

La madre di Mirella riconosce in Raoul Bonarelli l’uomo misterioso. In un confronto diretto, però, afferma che non è Bonarelli il soggetto ignoto.

Abbiamo un dato certo. L’uomo era assiduo frequentatore di due bar prossimi a via dei Villini. Secondo l’informativa del Sisde resa nota dal giornalista Tommaso Nelli, Sonia De Vito avrebbe detto “lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo…quindi poteva fare quello che voleva ”. Se riferito all’uomo del bar allora non era della zona.

La scomparsa di Mirella Gregori potrebbe essere legata ad un tentativo di adescamento. Purtroppo è l’ipotesi più probabile. Il mondo del cinema potrebbe essere l’esca perfetta.

A pochi metri da casa di Mirella era presente uno dei centri del doppiaggio cinematografico italiano. A poca distanza dal Bar dei Gregori in via Volturno erano presenti molte società di produzione cinematografica più o meno pulite. Solo tra via Vicenza e via Varese avevano sede una decina di società.

In via Goito aveva casa Marco Accetti che nel mondo della fotografia e del cinema si muoveva.

Via Goito Credit foto Pierdomenico Corte Ruggiero

Mirella Gregori vittima di soggetti che  sfruttavano la copertura del mondo del cinema? Ipotesi illustrata anche da Rossella Pera. L’uomo del bar frequentava o faceva credere di frequentare l’ambiente cinematografico di via dei Villini? Da parte nostra prossimamente cercheremo di dare una risposta a questa specifica domanda alla luce di alcuni spunti, da verificare e approfondire, sulle diverse realtà presenti in via dei Villini.

Possiamo solo sperare che sulla scomparsa di Mirella Gregori venga fatto un lavoro corale. Senza innamoramento di tesi. Vagliando con serenità tutto. Senza strumentalizzazioni. Senza la volontà di compiacere a dispetto dell’evidenza dei fatti. Dobbiamo essere, come ebbe a dire Giovanni Paolo I, “Servi, non padroni della Verità”.

La verità è sempre una e spesso non è quella che piace a noi o che è più facile “vendere”. 

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