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Inchiesta

Mirella Gregori e l’articolo da cui ripartire

Ripartiamo dal tema della compagna di classe di Mirella Gregori. Il soggetto ignoto aveva commesso errori prima della scomparsa di Mirella e probabilmente successivamente. I suoi errori possono ancora incastrarlo.

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Mirella Gregori scompare nel nulla il 7 maggio 1983. Emanuela Orlandi il 22 giugno 1983. Della scomparsa di Mirella si comincia a parlare diffusamente solo dopo la scomparsa di Emanuela. In realtà non è proprio così.

Il 15 giugno 1983 “Il Corriere della Sera” a pag. 19 pubblica un dettagliato articolo sulla scomparsa di Mirella Gregori. Sette giorni prima della scomparsa di Emanuela Orlandi.

Credit foto archivio “Corriere della Sera”

Informazioni all’epoca apparentemente normali ma che oggi assumono grande importanza.

Le insegnanti di Mirella dichiarano che la ragazza “in classe aveva descritto i vestiti nuovi acquistati dai familiari”. Il riferimento era ai vestiti comprati per l’inaugurazione del bar dei Gregori avvenuta il 6 maggio 1983. Sembra una notizia banale. Invece no. Perché l’unica “prova” presentata dai “rapitori” di Mirella è, coincidenza,  l’elenco dei vestiti indossati al momento della scomparsa. Avevano preso spunto dall’articolo del “Corriere” per questa messinscena? Messinscena teatrale forse opera di teatranti. Inoltre se Mirella aveva descritto i vestiti dei familiari poteva avere l’abitudine di descrivere anche i propri di vestiti. Quindi i “rapitori” potrebbero aver chiesto alle sue amiche e/o compagne di classe. Nel farlo potrebbero aver lasciato tracce.

Le insegnanti riferiscono altri particolari interessanti. Nell’aprile 1983 Mirella Gregori aveva chiesto di poter partecipare ad una gita scolastica a Venezia. Gita organizzata non per la classe di Mirella ma per il terzo anno. Le insegnanti avevano accettato ma Mirella non è potuta andare. Mirella vuole andare a Venezia per un legame affettivo derivante dalle origini venete della madre? Venezia, città meravigliosa, una delle capitali del cinema e del teatro. Il punto interessante, però, è un altro.  Sette giorni dopo la pubblicazione dell’articolo scompare Emanuela Orlandi.

Pochi giorni dopo la scomparsa di Emanuela a casa Orlandi arrivano le telefonate di “Pierlugi” e “Mario”. Entrambi affermano di aver incontrato a Roma una ragazza somigliante ad Emanuela. Ragazza che si faceva chiamare “Barbarella” e che veniva da Venezia. Curioso. Nel giro di 10 giorni due ragazze scomparse vengono associate a Venezia. Coincidenze? Forse. O più semplicemente la sceneggiatura delle telefonate di “Pierluigi” e “Mario” è stata scritta prendendo spunto anche dall’articolo su Mirella Gregori.

In chiusura dell’articolo arriva un interessante spunto di riflessione, anche investigativa. Una compagna di classe di Mirella scrive un tema che in realtà è un appello “ Ti prego ancora una volta, con la speranza di farti capire che, anche se hai fatto degli errori che non ti hanno mai permesso una vita normale e pulita, non puoi continuare a farne altri perché non risolveresti nulla ma peggioreresti la situazione”. Un preciso identikit non un semplice tema. Perché la ragazza ipotizza che il soggetto abbia già colpito “ anche se hai fatto degli errori che non ti hanno mai permesso una vita normale e pulita”. Semplice e precoce capacità deduttiva?

L’articolo indica una pista precisa. Il maniaco “che si è finto amico di Mirella” per adescarla. Del resto è la strada più plausibile.

Invece il caso di Mirella viene collegato al caso di Emanuela smarrendo la giusta via. La domanda è perché i due casi vennero collegati? Certo Mirella era stata in Vaticano nel dicembre 1982 per l’udienza generale ed era stata fotografata con il Papa. Certo  vicino casa di Mirella viveva un funzionario della sicurezza del Vaticano. Funzionario che in un primo tempo la madre di Mirella riconosce nell’uomo che si intratteneva spesso con la figlia presso il bar di Sonia De Vito. Successivamente la donna dichiara che non era lui. Effettivamente perché un uomo dovrebbe intrattenersi con delle minorenni a poca distanza da casa sua e con il serio rischio di esser visto dalla moglie? Oltre che facilmente riconoscibile.

In realtà a collegare i due casi sono le telefonate  “dell’americano” . Americano come lo era Nando Mericoni. Soprattutto a creare il collegamento è la telefonata che elenca i vestiti indossati da Mirella. Telefonata che come abbiamo visto potrebbe essere una tragica sceneggiata basata sull’articolo del “Corriere della Sera”. Un colossale depistaggio basato su articoli di stampa e notizie raccolte in ambienti vicini alle ragazze scomparse.

Ripartiamo dal tema della compagna di classe di Mirella Gregori. Il soggetto ignoto aveva commesso errori prima della scomparsa di Mirella e probabilmente successivamente. I suoi errori possono ancora incastrarlo.

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