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Inchiesta

La scomparsa di Marina Arduini e la Frosinone di via Brighindi

La professione del contabile può sembrare noiosa, tranquilla. Non sempre è così. I soldi della malavita viaggiano spesso nei bilanci delle società. Bilanci che possono nascondere trappole mortali. Come potrebbe essere accaduto al giudice Adinolfi o a Giancarlo Siani forse ucciso per essersi avvicinato al pericoloso sodalizio politica, camorra, imprenditoria.

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Credit foto https://www.ilgazzettino.it/italia/cronaca_nera/riaperte_indagini_marina_arduini_scomparsa_frosinone-7070277.html

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Scomparsa nel nulla il 19 febbraio 2007. Così può essere riassunta la vicenda di Marina Arduini. Sedici anni di misteri. Una vicenda che abbiamo trattato diverse volte https://ilsudest.it/attualita/inchiesta/2022/11/28/marina-arduini-gaeta-scomparsa/.

Marina Arduini vive e lavora a Frosinone. Gestisce, con un socio, la Multiservice. Uno studio di consulenza contabile. La sua è una normale esistenza. Qualcosa cambia negli ultimi tempi. Il 14 febbraio 2007 ignoti penetrano negli uffici della Multiservice. Rubano solo sessanta euro ma rovistano tra i faldoni. Marina, inoltre, scopre che a suo nome e a sua insaputa era stato chiesto un finanziamento. Anche sul piano sentimentale c’è qualche problema. Un rapporto tormentato con un imprenditore della zona.

La mattina del 19 febbraio 2007, Marina Arduini doveva recarsi in Questura per presentare denuncia per il furto avvenuto cinque giorni prima. Avvisa in ufficio che sarebbe arrivata in ritardo. Successivamente avvisa la donna delle pulizie di non recarsi alla Multiserivice quel giorno. Alle 10.50 risponde ad una telefonata. Poi il buio. Il suo cellulare aggancia le celle telefoniche di Roma Termini, Formia e Salerno. L’auto di marina Arduini verrà ritrovata nel 2009, a Roma nei pressi di una fermata della Metro A.

Le indagini sono durate molti anni. Viene indagato il compagno di Marina Arduini. Senza riscontri. Le indagini vengono archiviate.

Tutto sembra indicare che la scomparsa di Marina Arduini sia legata al suo lavoro. Alla contabilità delle aziende sue clienti. La Multiservice seguiva aziende della provincia di Frosinone e di Roma. Elaborava anche fatture di aziende con sede in Umbria, Puglia, Liguria. Nella lista dei clienti della Multiservice ci sono nomi destinati a comparire nell’inchiesta “Welcome to Italy”. Con possibili punti di contatto con particolari contesti pugliesi.

Marina Arduini si muoveva nella Frosinone dove era nata e cresciuta. Frosinone è una città di provincia. Apparentemente anonima e lontana dai “giri che contano”. Non è così. Frosinone offre riservatezza, lontano da sguardi indiscreti. Grazie all’autostrada A1 è ottimamente collegata a Roma e al resto d’Italia.

Per capire il ruolo di Frosinone nelle dinamiche della malavita economica bisogna partire da un indirizzo. Via Brighindi 44. A molti non dirà nulla. Eppure dal 1961 al 1967 in via Brighindi 44 abita Licio Gelli. All’epoca direttore dello stabilimento Permaflex. Successivamente diventerà il Venerabile Maestro della Loggia P2 e custode di molti misteri italiani. La Provincia di Frosinone era feudo elettorale di Giulio Andreotti. Non a caso dal marzo 1979 la rivista O.P di Mino Pecorelli doveva essere stampata a Villa Santa Lucia vicino Cassino. Nella tipografia di Giuseppe Ciarrapico, fedelissimo di Giulio Andreotti. Pecorelli viene ucciso, prima di iniziare la stampa.

Recentemente via Brighindi 44 torna alla ribalta della cronaca. In via Brighindi 44 avevano sede tre società dei fratelli Giulio e Francesca Occhionero. Arrestati nel 2017 per spionaggio https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/10/cyberspionaggio-una-societa-edile-collega-gli-occhionero-a-mafia-capitale/3307837/. Sono riusciti a spiare, violando i sistemi informatici, Matteo Renzi e Mario Draghi. Tra le loro vittime la Camera e il Senato; il Ministero degli Esteri; Banca d’Italia; Comune di Roma, il gruppo sanitario Ini; la Toti Trans; iscritti alla massoneria. Oltre 18.327 soggetti intercettati. I fratelli Occhionero lavoravano da soli? Lui iscritto alla massoneria, lei nata negli Stati Uniti. La loro vicenda processuale si è chiusa velocemente ma restano molte domande senza risposta.

La base operativa dei fratelli Occhionero era a Roma ma a Frosinone avevano sede, dal 2004, tre società edili. Una di queste società, la Rogest srl, era legata a Salvatore Buzzi. Un collegamento, quindi, con l’indagine su Mafia Capitale. Inoltre una delle società dei fratelli Occhionero “ha fornito consulenza al governo statunitense in una operazione commerciale per la costruzione di infrastrutture nel porto di Taranto”.

Frosinone  crocevia di economia malavitosa, massoneria e spionaggio? Niente allarmismi. L’azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine è efficace. Ad esempio secondo gli investigatori dell’Arma, Raffaele Urso ritenuto stretto collaboratore di Matteo Messina Denaro, si sarebbe adoperato per agevolare l’affiliazione ad una loggia massonica di una imprenditrice di Frosinone https://www.ciociariaoggi.it/news/cronaca/63794/dal-boss-mafioso-la-raccomandazione-per-la-massoneria-coinvolta-una-ciociara.  

La professione del contabile può sembrare noiosa, tranquilla. Non sempre è così. I soldi della malavita viaggiano spesso nei bilanci delle società. Bilanci che possono nascondere trappole mortali. Come potrebbe essere accaduto al giudice Paolo Adinolfi o a Giancarlo Siani forse ucciso per essersi avvicinato al pericoloso sodalizio politica, camorra, imprenditoria.

Marina Arduini è stata tradita? I numeri che lei contabilizzava nascondevano un pericolo che voleva denunciare? Sicuramente Marina è una vittima innocente che attende verità. Da troppo.

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