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Inchiesta

l tasso di suicidi nel Rojhilat è doppio rispetto alla media iraniana

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Rete Kurdistan Italia

Il tasso di suicidi nel Kurdistan orientale (Rojhilat) è il doppio rispetto al tasso medio dell’intero Iran. Secondo i risultati di una ricerca sui suicidi in Iran, 4 province del Rojhilat sono le prime quattro della listaLe politiche del regime islamico iraniano di opprimere e disciplinare la popolazione attraverso l’impoverimento nel Kurdistan orientale (Rojhilat) è sono diventate il motivo di un impennata elevata del tasso di suicidi in questa parte del Kurdistan. Secondo uno studio, i suicidi e le tendenze al suicidio nel Rojhilat sono molto più alte della media mondiale.

Province del Rojhilat classificate nei primi 4 posti


Anti-Suicide Society in Iran ha condotto un sondaggio a livello nazionale che ha rivelato che le 4 province del Kurdistan iraniano si sono classificate in testa alla lista di tutto l’Iran per quanto riguarda il tasso di suicidi. Kazim Melekoti, presidente di Anti-Suicide Society, ha dichiarato che le province di Ilam, Loristan, Sine e Urmima del Rojhilat sono al primo posto in termini di suicidi e tentativi di suicidi in Iran.

Il tasso di suicidi nel Rojhilat è doppio rispetto a quello del mondo

Mekeloti ha affermato: “Il tasso di suicidi nel Kurdistan orientale è molto più alto che nelle parti orientali e centrali dell’Iran. I casi di suicidio commessi e i tentativi di suicidio nelle province del Kurdistan sono enormemente alti. Per esempio nella circoscrizione di Eyvan nella provincia di Ilam ogni terza morte è un suicidio”.

Profilo dei suicidi e dei tentati suicidi

Ilam si classifica al primo posto nei casi di suicidi e nei tentati suicidi per autoimmolazione. Le ricerche sui casi di suicidio e le tendenze mostrano che i casi di suicidio e le tendenza suicide possono essere osservate nelle persone di tutte le età, ceto e genere. Tuttavia le donne, i disoccupati, i giovani studenti, le famiglie ei bambini sono ancora molto più in pericolo.

Disoccupati più vulnerabili

Secondo una ricerca effettuata dal Centro Statistico di Persia ( Markaz-e Āmār-e Īrān), organizzazione che conduce ricerche politiche e sociali in Iran, i disoccupati sono in cima ai casi di suicidio. Central Amari Iran ha dichiarato che in alcune regioni dell’Iran e del Rojhat il tasso di disoccupazione raggiunge il 45% che a sua volta provoca disperazione ai cittadini.

Donne al secondo posto

Secondo la ricerca del Centro statistico di Persia, le donne si classificano al secondo posto nei casi di suicidio e di tentato suicidio, seguite dalle persone con bassa istruzione. Il Centro statistico di Persia non ha offerto nessuna informazione sulle ragioni dietro a tutti quei suicidi e la crisi del sistema, ed è interessante notare che limita le cause dei suicidi alla disoccupazione e alla mancanza di istruzione.

Molte ragioni sono nelle politiche dell’Iran

Sociologi e psicologi confermano che la disoccupazione e la povertà sono fattori importanti nei casi di suicidio e di tentato suicidio nel Rojhilat, tuttavia le cause e i problemi di questi suicidi non possono essere spiegati solo con questo. I sociologi sottolineano che le politiche oppressive del regime iraniano sono tra le prime ragioni dei suicidi e delle tendenze al suicidio, e affermano che la disoccupazione, disciplinare attraverso l’impoverimento, la mancanza di diritti politici basilari, l’imposizione di una società chiusa, pressioni settarie-religiose , che il regime iraniano impone nel Kurdistan occidentale, sono la principale causa che porta al suicidio.

Le politiche del regime riguardanti le donne causano suicidi

Un sociologo, che ha chiesto di rimanere anonimo per motivi di sicurezza, ha dichiarato che nel Rojlat ed in Iran una maggiore oppressione è esercitata sulle donne e che queste donne che non si possono liberare da sole dalla pressione commettono suicidio come ultima risorsa. Il sociologo ha osservato che le donne sono deprivate dei loro fondamentali diritti e ha dichiarato che la mentalità del regime iraniano le donne non sono altro che “casalinghe” e “levatrici dei figli”.

La ragione della povertà non è la povertà ma l’impoverimento della gente

I sociologi hanno ricordato che il Kurdistan orientale è la regione più ricca di sorgenti di acqua, petrolio, giacimenti minerari, di agricoltura, di bestiame, di produzione e ha fatto notare che l’attaccarsi della  valutazione del Centro Statistico della Persia sul tasso di disoccupazione non è altro che manipolare deliberatamente la verità. Sociologi hanno dichiarato che la popolazione del Rojlat non può beneficiare di queste ricchezze e ha aggiunto: “Per questa ragione la causa di tutti questi suicidi non è il tasso di disoccupazione e di povertà. ma il tenere deliberatamente la gente disoccupata e impoverirli sistematicamente.”

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo