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Cronaca

Itavia I-TIGI IH870 vola ancora

I misteri di Ustica

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Credit foto https://ladigacivile.eu/ustica

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Il Comandante annuncia la fine di un volo tranquillo, tra trenta minuti il Dc9 Itavia I-TIGI atterrerà a Palermo. Con un ritardo di due ore ma a breve i 77 passeggeri e i 4 membri dell’equipaggio saranno a Palermo. Liberi di andare per la loro strada. Le vacanze, la famiglia, il lavoro. La calda serata  del 27 giugno 1980, li attende. E ancora li attende. Siamo qui, nel 2023, ad attendere l’atterraggio di I-TIGI. Sono stati trovati i corpi ma non tutti. Sono stati trovati i resti dell’aereo. Non è stata trovata la verità, ecco perché I-TIGI vola ancora. L’ultima comunicazione radio di I-TIGI è delle 20.59 ( 18.59 ora Zulu usata dai militari ).

Numerose indagini e processi non hanno portato alla verità. Per la magistratura, in sede penale, non sono note le cause della strage. Per la magistratura civile il Dc9 Itavia è stato abbattuto da un missile aria-aria. Da quarantatré anni tre sono le ipotesi. Bomba a bordo. Missile aria-aria. Cedimento strutturale. Nessuna certezza. Sicuramente la sera del 27 giugno 1980 cose strane succedono nei cieli italiani intorno ad I-TIGI.

Alle 20 e 08 I-TIGI decolla da Bologna. Alle 20 e 24 un caccia militare biposto F104 con a bordo i piloti Naldini e Nutarelli si trova in prossimità del Dc9 Itavia. Improvvisamente Naldini e Nutarelli inviano, sembra, un segnale di allarme generale della Difesa Aerea con codice 73. Due minuti dopo la Torre di controllo di Roma contatta il Dc9 Itavia “ Adesso vedo che sta rientrando, quindi, praticamente, diciamo che è allineato, mantenga questa prua”. Il Dc 9 Itavia risponde “ Noi non ci siamo mossi, eh?!”. Nel 1988 Naldini e Nutarelli muoiono nell’incidente aereo di Ramstein https://ilsudest.it/attualita/inchiesta/2022/08/29/ramstein-1988-lombra-di-ustica/.

Mentre si avvicina a Palermo, I-TIGI entra nel raggio d azione del radar militare di Marsala che assegna al Dc9 il codice AJ421. Continuano le stranezze. Alle 20.12 sul radar compare la traccia AJ453 proveniente dalla Sardegna, una traccia classificata come ostile perché non aveva presentato il piano di volo. Alle 20 e 21 il centro radar di Marsala decide di avviare la procedura per intercettare con i caccia AJ453. Poi la procedura viene annullata e AJ453 si dirige verso la Tunisia.

Alle 20 e 40 compare la traccia radar AA450 che proviene sempre dalla Sardegna. Non è un velivolo, ha una velocità bassissima e perde quota. Forse un pallone sonda. Per alcuni forse un velivolo attrezzato per la guerra elettronica. Ricordiamoci di AA450. Alle 20 e 53 compare la traccia radar del Dc9 Itavia con codice AJ421. Vola a 26437ft, ha il trasponder acceso ( dispositivo elettronico che invia i dati identificativi del velivolo) e la qualità della traccia radar è ottima, a livello 7. Alle 20.58.47 la traccia radar del Dc9 è ancora regolare. Alle 20.59.20 AJ450 scompare dal radar. Alle 20.59.56 inizia a degradare la traccia radar di I-TIGI, la qualità passa a 6 e il trasponder non trasmette più. Alle 21.00.32 la qualità passa a 3, con il trasponder spento.

I-TIGI si trova sul braccio di mare tra le isole di Ponza e Ustica. Alle 21.04 il radar di Marsala passa in modalità esercitazione e quindi per 44 minuti non registra l’attività di volo nei minuti successivi alla caduta del Dc9. I-TIGI volava con due ore di ritardo. Forse si è trovato coinvolto in qualche operazione militare. Forse delle operazioni di addestramento che andavano tenute segrete.

In Sardegna e in Puglia venivano addestrati i piloti libici e questo porta  al Mig 23 caduto sulla Sila il 18 luglio 1980. I-TIGI cade in un punto ai limiti della copertura radar di Marsala e Licola; cade pochi secondi dopo la scomparsa della traccia AA450; cade pochi minuti prima dell’inizio dell’esercitazione che praticamente spegne il radar di Marsala; cade nella fascia oraria in cui la base militare di Trapani Birgi, dove ci sono i caccia, non effettua attività operativa; cade nella fascia oraria in cui il radar di Siracusa era spento per manutenzione.

Sommando questi elementi si può ipotizzare che quel tratto di mare in quella fascia oraria, era stato scelto per attività militari “delicate”.  Ipotesi, suggestioni e I-TIGI vola da quarantatré anni in cerca di pace. Di Giustizia.

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