Cronaca
Francesca Moretti, cianuro e inspiegabili dolori
Francesca Moretti era una ragazza che sorrideva al mondo, che sentiva il bisogno di capire l’altro. Noi abbiamo il dovere di capire perché è stata strappata alla vita che amava.
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Una dolce ed elegante vecchietta entra in una stanza con un vassoio con tè e pasticcini. Poggiato il vassoio sul tavolo, l’ospite prende una tazza di tè e dopo averlo sorseggiato cade a terra morto quasi senza rendersene conto. Malore ? Omicidio ? Dopo alcune peripezie il brillante investigatore di turno scopre che la diabolica vecchia aveva avvelenato il tè facendo cadere i sospetti su altri.
In questo modo libri e film gialli ci hanno mostrato l’omicidio mediante avvelenamento.
La realtà è molto diversa, spesso la morte per avvelenamento avviene tra dolori atroci e non sempre l’assassino viene scoperto.
Come è accaduto per la morte di Francesca Moretti.
Francesca Moretti è originaria di Pesaro. Dopo essersi laureata in sociologia si trasferisce a Roma. Lavora, per un periodo , presso il campo nomadi “ Casilino 900 “, dove conosce Graziano Halilovic. I due si innamorano. Ma Graziano è sposato, padre di cinque figli oltre ad essere figlio di Vajro Halilovic, capo della comunità rom. Tutti elementi che ostacolano la relazione tra Graziano e Francesca. Inoltre la moglie di Graziano era a conoscenza della relazione ed aveva minacciato Francesca.
Graziano Halilovic aveva rassicurato Francesca dicendole che fino a quando era vivo il padre, loro non avevano nulla da temere.
Graziano e Francesca decidono comunque di andare a vivere lontano da Roma ma Graziano rinvia diverse volte la partenza. Tanto che Francesca si stava rassegnando all’idea di tornare a Pesaro da sola.
Il 21 febbraio 2000 muore Vajro Halilovic. Arriviamo al 22 febbraio 2000. Una giornata come le altre nell’appartamento di Via Scalo di San Lorenzo 61 che Francesca Moretti divide con Daniela Stuto ( studentessa di psicologia ) e Mirela Nistor ( cameriera ). Francesca Moretti quel 22 febbraio non si sente bene, come avveniva da alcuni giorni .Forti dolori, causati pare da una lombosciatalgia, la tormentavano. Dolori tanto forti da costringerla a fare massiccio uso di antidolorifici e antinfiammatori. Eppure, nonostante i farmaci il dolore non passava. Il medico di base aveva consigliato il ricovero immediato ma Francesca aveva rifiutato.
Mirela Nistor si reca a lavoro. Restano in casa Francesca e Daniela. Per pranzo Daniela Stuto prepara per Francesca una minestrina con formaggino. Intorno alle 16 Mirela Nistor torna a casa. Verso le 16 e 30 Daniela Stuto esce per andare a fare spese al supermercato.
Intorno alle 17 Francesca Moretti ha una crisi molto violenta. Si gonfiano sia le gambe che il ventre con comparsa di macchie rosse. Mirela Nistor capisce la gravità della situazione e chiama il suo fidanzato, un poliziotto. Intorno alle 17 e 20 viene chiamata l’ambulanza. Circa due ore dopo Francesca Moretti muore presso l’ospedale San Giovanni.
I risultati della autopsia e del tossicologico stabiliscono che Francesca viene uccisa da una dose massiccia di cianuro. Il cianuro è un veleno molto potente che agisce in pochi minuti, mediamente 15.
Le indagini portano alla luce diversi elementi. Pochi giorni prima di morire Francesca aveva confidato alle amiche di aver visto un’ombra muoversi nell’appartamento. Sempre alcuni giorni prima della morte di Francesca a Mirela Nistor viene rubata la borsa che conteneva anche le chiavi dell’appartamento.
Viene anche accertato che Francesca Moretti teneva un diario. Diario che sua madre brucia dopo la morte della figlia per difenderne la privacy.
La sorella di Francesca dichiara che il giorno dopo la morte della sorella ha notato una fiala sotto il letto di Francesca. Fiala mai ritrovata.
Le attenzioni degli investigatori si concentrano su Daniela Stuto. Secondo la tesi della pubblica accusa Daniela Stuto ha ucciso Francesca per gelosia essendo innamorata di lei. Sempre secondo l’accusa Daniela Stuto avrebbe avvelenato Francesca mettendo il cianuro nella minestrina con il formaggino.
Daniela Stuto viene arrestata nel 2001 e messa agli arresti domiciliari in attesa del processo. Processo che dimostra la piena innocenza di Daniela Stuto, che sarà risarcita per ingiusta detenzione. Daniela Stuto è eterosessuale, non aveva movente per uccidere Francesca. Inoltre prepara la minestrina due ore prima della crisi fatale. Troppe due ore per un veleno che agisce in quindici minuti.
Cosa è accaduto a Francesca Moretti? Bisogna ripartire da un particolare apparentemente secondario. La comparsa improvvisa di forti dolori alla schiena. Francesca era una giovane donna, in buona salute. Cosa ha provocato questi improvvisi e violenti dolori? Che resistevano all’azione dei farmaci.
Francesca era sicuramente provata dalla mancata partenza. Era sufficiente per meditare il suicidio? Sembra un po’ poco e poi Francesca come poteva procurarsi il cianuro? Graziano Halilovic non sarebbe mai partito con Francesca, specie dopo la morte del padre. Quindi la comunità rom non aveva più un movente. Allora come entra il veleno nell’appartamento di Francesca Moretti?
Non è stato il cianuro a provocare i dolori alla schiena ma la sensazione è che potrebbe esserci un forte collegamento tra la “lombosciatalgia” e la successiva morte per avvelenamento. Qualcuno ha “curato” le ferite dell’animo di Francesca in un modo poi risultato fatale? Ipotesi.
Francesca Moretti era una ragazza che sorrideva al mondo, che sentiva il bisogno di capire l’altro. Noi abbiamo il dovere di capire perché è stata strappata alla vita che amava.
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