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Stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano, dalle auto ai veicoli militari?
Ad oggi è probabile che per lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano si cerchino soluzioni legate sempre all’automotive e alla transizione ecologica.
Le ipotesi sono tante. Il problema è che quando può essere tutto spesso alla fine il risultato rischia di essere niente.
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Il Ministro Urso ha risposte alle angosciose domande delle istituzioni locali preoccupate per il futuro dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano.
Il Ministro ovviamente rassicura, poteva mai fare il contrario?, che il Governo farà il necessario per garantire i posti di lavoro e l’ammodernamento dello stabilimento di Piedimonte San Germano.
Viene ovviamente da chiedersi quanto sarà largo il mare tra il dire e il fare.
Un punto della nota di risposta del Ministro Urso è particolarmente interessante e allo stesso tempo preoccupante. Vale la pena riportarlo integralmente “ vi è la possibilità di favorire l’attrazione di nuovi investitori che possono contribuire al rilancio del sito produttivo, garantendo non solo la continuità operativa dello stesso, ma anche con ampliamento delle opportunità produttive, eventualmente integrando nuovi settori innovativi e strategici per il futuro del Paese”.
Appare abbastanza evidente la convinzione del Governo sul fatto che Stellantis potrebbe “abbandonare” lo stabilimento di Piedimonte San Germano.
Quindi bisogna trovare nuovi investitori. Ma quali? Italiani o stranieri? Privati o pubblici?
Quali sarebbe poi le nuove opportunità produttive in settori innovativi e strategici? La lista è lunga quanto vaga: nel settore della transizione ecologica applicata all’automotive; delle energie rinnovabili; informatica, nuovi materiali e via dicendo.
Esiste però un dato oggettivo. La previsione da parte del governo Meloni di togliere 4,6 miliardi di euro dal Fondo Automotive per destinarli alle spese militari.
Il bilancio della Difesa è destinato ad aumentare in Italia nel 2025 in proporzioni mai viste negli ultimi anni. Questo accade in tutta Europa.
Dopo la guerra in Ucraina l’Europa si è scoperta debole militarmente. Se poi Trump dovesse vincere le elezioni presidenziali negli Usa il disimpegno americano in Europa sarebbe sensibile.
L’Europa deve fare da sola in campo militare.
Le industrie delle armi stanno ricevendo ordini continui e in costante aumento.
L’Italia ha molte eccellenze in campo delle industrie belliche. Iveco Defence, Leonardo, Beretta, Fincantieri ma l’elenco è lungo.
L’Italia produce veicoli militari di elevata qualità: blindo Centauro che ha avuto commesse anche in Brasile, il veicolo multiruolo LMV2; gli autocarri ad alta mobilità.
Inoltre Leonardo tramite la controllata Oto Melara ha firmato un accordo con la Rheinmetall tedesca per la produzione in Italia di carri armati KF51 Panther e cingolati per la fanteria Lynx.
Esiste poi il settore dei droni ad uso militare diventato un settore strategico.
In questo contesto è possibile che venga l’idea di riconvertire, almeno parzialmente, lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano a produzioni militari?
In teoria sì. Specialmente se ci fosse l’esigenza di aumentare la produzione di veicoli militari per esigenze interne e per l’export. Inoltre garantirebbe fondi pubblici.
Era già stato ipotizzato il potenziamento dello stabilimento militare Propellenti di Fontana Liri che si trova a poca distanza da Piedimonte San Germano.
Ad oggi resta comunque ipotesi solamente teorica. Andrebbe riconvertito lo stabilimento di Piedimonte San Germano, formata nuovamente la manodopera. Inoltre bisogna vedere se il Governo vorrà puntare sull’export di armi ampliando ad esempio in chiave militare il meloniano “Piano Mattei” tornando ai tempi in cui Oto Melara produceva e vendeva semoventi Palmaria alla Libia e carri armati OF-40 agli Emirati Arabi Uniti. Export di armi che al netto delle questioni morali garantisce guadagni sicuri e copiosi https://www.today.it/economia/leonardo-premio-1500-euro-dipendenti-assunzioni.html.
Ad oggi è probabile che per lo stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano si cerchino soluzioni legate sempre all’automotive e alla transizione ecologica. Cercando di far continuare la produzione di Stellantis.
Le ipotesi sono tante. Il problema è che quando può essere tutto spesso alla fine il risultato rischia di essere niente.
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