Attualità
Crisi Stellantis a Piedimonte San Germano: l’esempio di Eco Liri, il peso dei sindacati e la rappresentanza politica che manca
Perché la politica non si affida a chi il mondo dell’imprenditoria lo conosce perfettamente e a chi ci lavora nelle fabbriche?
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
L’economia italiana procede tra luci ed ombre. Riassunte nella vicenda dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano che trattiamo nuovamente https://ilsud-est.it/attualita/2024/09/16/stabilimento-stellantis-di-piedimonte-san-germano-abbiamo-dimenticato-la-storia-e-ora-raccogliamo-i-cocci/ .
Il 18 ottobre ci sarà uno sciopero generale del settore automotive. Probabilmente non sarà sufficiente. Molte polemiche hanno suscitato le recentissime dichiarazioni di Tavares Ceo di Stellantis https://www.fim-cisl.it/2024/10/11/stellantis-uliano-nessuna-novita-dallaudizione-del-ceo-tavares-rimangono-tutte-le-ragioni-per-lo-sciopero-e-la-manifestazione-del-18-ottobre/.
Andando oltre le polemiche è oggettivo che gli stabilimenti Stellantis in Italia hanno bisogno di diventare sostenibili rispetto ai costi dell’energia elettrica. Come dimostra l’iniziativa della regione Basilicata https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3107291
L’inerzia nel Lazio invece dimostra che la crisi occupazionale Stellantis a Piedimonte San Germano ha cause profonde. Le stesse cause riscontrabili in altre situazioni simili.
Il non aver coinvolto adeguatamente persone con specifiche competenze. La non facile attività sindacale. La scarsa rappresentanza politica.
Nel caso dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano sono tre fattori che hanno pesato moltissimo.
Ad esempio, poco lontano dallo stabilimento di Piedimonte San Germano è presente una delle realtà di punta in Italia nella vendita di autoveicoli. La Eco Liri Spa.
Azienda nata a metà anni 70 passata dalla piccola officina gestita dal fondatore Pasquale Papa alla grande realtà gestita ora dalla moglie e dai figli.
Azienda profondamente radicata nel territorio e con una profonda conoscenza delle dinamiche del mercato auto e delle problematiche del territorio.
Il 10 giugno 2020, in qualità di presidente di Unindustria Cassino, Davide Papa, presidente del gruppo Eco Liri, dichiarò “ Mi preme indicare che per lo sviluppo della fabbrica nel futuro è necessario che tutte le istituzioni operanti sul territorio agiscano di comune accordo per definire un piano di sviluppo infrastrutturale diretto a creare più competitivo il complesso produttivo e raggiungere standard infrastrutturali alti da mettere al servizio di una industria strategica per il Paese”.
Indicazioni chiare. Ignorate purtroppo. Con l’aumento del costo dell’energia servivano e servono interventi per garantire energia elettrica a basso costo per lo stabilimento di Piedimonte San Germano.
Problema comune a molte aziende. Che, come la Eco Liri Spa, lo hanno risolto facendo affidamento al fotovoltaico.
Inoltre la Eco Liri Spa è uno dei più importanti rivenditori di Stellantis e poteva offrire un canale di comunicazione e mediazione importante tra la politica e Stellantis.
I sindacati hanno avuto un ruolo duplice. I loro allarmi non sono stati ascoltati e allo stesso tempo forse serviva, forse, maggiore prudenza prima di firmare certi accordi.
I sindacati si trovano ad affrontare un momento delicato. La necessità di preservare posti di lavoro si scontra con la riluttanza ad adottare strumenti di lotta sindacale che hanno permesso importanti conquiste negli anni 70.
Situazione già sperimentata, ad esempio, da Micaela Quintavalle sindacalista in Atac che ha cercato di ricordare ai lavoratori l’importanza dello strumento dello sciopero e della mobilitazione rifiutando accordi poco vantaggiosi per il lavoratori. Si è ritrovata isolata e così i lavoratori Atac hanno perso un’ottima opportunità. Noi fortunatamente ci ritroviamo con un ottimo medico.
Nella vicenda dello stabilimento Stellantis di Piedimonte San Germano ora i sindacati stanno esercitando maggiore pressione. La loro azione potrà portare risultati solo se decisa e ad oltranza.
Si può dire che nella vicenda Stellantis di Piedimonte San Germano è mancata la rappresentanza politica. I sindaci fanno ciò che possono ma possono poco. La Regione Lazio è lontana e paghiamo una concezione romanocentrica. Il Cassinate non ha una rappresentanza di peso in Parlamento. Frutto di una legge elettorale sbagliata ma anche della crisi della classe politica locale.
Cassino e il cassinate hanno espresso per decenni politici di altissimo livello. Lontani ricordi.
Riuscirà il cassinate a portare in Parlamento rappresentati con conoscenza del territorio e con competenze specifiche e prestigio?
Perché la politica non si affida a chi il mondo dell’imprenditoria lo conosce perfettamente e a chi ci lavora nelle fabbriche?
Non è un problema solo locale o legato solo alla vicenda Stellantis. La politica non ascolta più il mondo dell’imprenditoria e del lavoro. A Venezia Arrigo Cipriani, proprietario e anima del leggendario Harry’s Bar, è stato costretto a ricorrere alla magistratura per l’inerzia istituzionale rispetto ai danni causati dal moto ondoso.
La politica ha bisogno di ritrovare qualità e competenze. Che non possono non venire dai territori.
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