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Il marmo e il Parco della Memoria

Sapremo cogliere le nuove opportunità?  Sapremo coniugare il lavoro di storici, docenti universitari, scultori, cavatori e amministratori locali per creare un luogo della memoria? Sapremo intercettare i fondi statali ed europei?

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Credit foto https://www.ciociariaturismo.it/il-marmo-di-coreno/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Tutto passa ma le pietre rimangono come silenziosi testimoni. Non esiste nulla di così durevole.

Non a caso usiamo, da secoli, la pietra per ricordare per sempre persone ed avvenimenti. Statue e targhe.

Non facciamo nemmeno caso alle tante targhe che vediamo quotidianamente. Targhe che raccontano storie di personaggi ed avvenimenti.

Un ricordo perenne ma che rischia di essere frammentario: tanti ricordi disseminati per le vie di questa bella ma smemorata Italia.

Abbiamo seri problemi con la nostra Storia. A scuola viene studiata poco e male.

La Storia non è semplici nozioni in un libro di scuola. È il Dna di una nazione.

Perdere il proprio bagaglio storico significa perdere la bussola.

Non deve stupire l’errore del ministro Sangiuliano. Molti italiani non sanno cosa è accaduto l’8 settembre 1943 o non conoscono Enrico Fermi.

La conoscenza del passato sembra inutile. Siamo ovviamente concentrati sul futuro. Ma con quali strumenti possiamo costruire il futuro se non conosciamo le basi storiche su cui si fonda la nostra società?

Abbiamo bisogno di un Parco, meglio più di uno, della Memoria. Dove raccogliere personaggi illustri, avvenimenti belli e brutti, misteri di questa nostra Italia.

Costruire uno scrigno della memoria a cielo aperto. Dove ospitare convegni e commemorazioni.

Utilizzando il marmo e le tecnologie multimediali.

A disposizione di studenti, turisti. A disposizione di tutti gli italiani.

Un modo anche ecologico per recuperare territori stravolti dall’estrazione del marmo.

Come il distretto del marmo di Coreno Ausonio. Che ha conosciuto anni di florida attività estrattiva.

Ora le cose sono cambiate. Il marmo è diventata pietra da frantumare per uso in edilizia.

Marmo che potrebbe tornare ad usi nobili. Come custodire la memoria nazionale.

Coreno Ausonio non è molto distante da luoghi pieni di Storia: Napoli, Roma, Cassino, Formia, Gaeta, Aquino.

Si trova poco lontano anche dall’aerovia Ambra 13 attraversata il 27 giugno 1980 dal DC9 Itavia e poco lontano da Ponza nelle cui vicinanze è precipitato il velivolo con 81 vittime.

Credit foto www.svppbellum.blogspot.com

Sarebbe il luogo ideale per ospitare un Parco della Memoria e un monumento a ricordo delle vittime della strage di Ustica/Ponza.

Ovviamente è un discorso, quello del Parco della Memoria, applicabile ad altri luoghi in Italia.

Negli ultimi anni, giustamente, si cerca il rilancio turistico sfruttando le tradizioni locali.

Possiamo fare un passo ulteriore sfruttando cultura e storia nazionale.

In tempi di crisi sociale, culturale ed economica, serve coraggio.

Il coraggio di intraprendere strade nuove.

Di andare oltre i confini comunali e regionali.

La capacità di utilizzare ciò che abbiamo in modo diverso e rivoluzionario.

Nel caso del marmo passando da semplice materiale edile a strumento di divulgazione.

Abbiamo i nostri hard disk, i nostri cloud. Dove tutto conserviamo. Una tecnologia destinata però a scomparire.

Questo non accadrà con il marmo. Con la pietra.

Sapremo cogliere le nuove opportunità?  Sapremo coniugare il lavoro di storici, docenti universitari, scultori, cavatori e amministratori locali per creare un luogo della memoria? Sapremo intercettare i fondi statali ed europei?

I nostri antenati creavano capolavori a mani nude. Cerchiamo di essere degni di questa eredità.

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