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Le Forze dell’ordine provano ad arrestare la povertà mentre la politica è latitante

Anziani soli, persone che non riescono a comprare cibo e medicine. Chiamano la Polizia, i Carabinieri. Chiamano e dopo le verifiche del caso ottengono prontamente aiuto.

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Credit foto https://ecoaltomolise.net/senza-cibo-giorni-chiama-113-fame-aiutatemi-la-polizia-soccorre-un-93enne/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Garantire la sicurezza e la lotta al crimine. Questi sono i compiti istituzionali delle Forze dell’ordine. Compiti gravosi svolti con impegno e professionalità.

Negli ultimi anni e con una certa frequenza si è aggiunto un nuovo compito. Rispondere alle richieste di aiuto di cittadini e cittadine con gravi problemi di disagio sociale.

Anziani soli, persone che non riescono a comprare cibo e medicine. Chiamano la Polizia, i Carabinieri. Chiamano e dopo le verifiche del caso ottengono prontamente aiuto.

Tante storie simili. Basta una per raccontarle tutte. Lo scorso 6 gennaio a Pontecorvo, una cittadina in provincia di Frosinone, un uomo si presenta presso la caserma dei Carabinieri. Racconta che non mangia da giorni, ha freddo e dopo aver perso il lavoro non ha soldi. Dice che non vuole rubare. I carabinieri lo aiutano immediatamente.

Certo onore sempre alle Forze dell’ordine. Abbiamo, però, un grosso problema. Aiutare i cittadini e le cittadine in stato di bisogno economico e sociale non è compito delle Forze dell’ordine.

Nel caso di specie cosa ha fatto e può fare il Consorzio dei Comuni del Cassinate Per la programmazione e gestione dei servizi sociali per dare una risposta immediata?

 Quando si parla di servizi sociali e lotta al disagio sociale la risposta è spesso “no hay plata” per dirla con le parole di Javier Millei presidente dell’Argentina.

In Italia i servizi sociali hanno fondi scarsi e poco personale. Lo sappiamo. Ovviamente non basta come giustificazione.

Il compito della politica è trovare soldi e personale. Per governare un Paese non basta “un buon ragioniere che entri in carica il primo gennaio e se ne vada il 31 dicembre” per dirla come l’Uomo Qualunque. Fare politica significa trovare soluzioni anche quando è difficile vedere soluzioni.

Soprattutto non bisogna fare la politica della macelleria sulle questioni sociali. A tutti bisogna garantire dignità. Il cittadino in difficoltà deve essere sostenuto celermente.

Cancellare il reddito di cittadinanza è stato atto sciagurato. Andava migliorato, magari trasformarlo in qualcosa di simile al lavoro socialmente utile. Non cancellato.

Ci sono questioni su cui la faziosità politica non deve entrare. La facile propaganda non può nutrirsi della dignità delle persone.

Con l’attuale governo difficilmente ci sarà un cambio di passo. Del resto anche negli anni passati forze politiche di opposto schieramento hanno fatto pochino.

Serve mobilitazione. E se proprio vogliamo scaricare anche quest’emergenza sulle Forze dell’ordine siano almeno dotate di fondi per le emergenze sociali creando uno specifico capitolo nel bilancio di tutti i comandi territoriali.

Detta così può sembrare una provocazione ma in questi tempi in cui i parlamentari sparano non più solo sciocchezze ma forse anche letteralmente,  la provocazione e il surreale hanno più logica. 

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