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Bari Pride: una soggettività politica tutta da scoprire
In data 17 giugno 2023 si è svolto a Bari il tanto atteso evento per la comunità LGBTQ+: il Bari Pride.
In data 17 giugno 2023 si è svolto a Bari il tanto atteso evento per la comunità LGBTQ+: il Bari Pride. Il raduno di accoglienza trova il suo luogo in Piazza Umberto I , generalmente conosciuto per la sede universitaria Aldo Moro, collocata a pochi metri di distanza. Musica, bandiere disparate, cartelloni e colori si sono uniti in un inno celebrativo ai diritti civili e sociali per cui ancora oggi la comunità lotta.
Ben risaputo è infatti la sfilza di discriminazioni a cui la stessa comunità viene giornalmente sottoposta: aggressioni fisiche, verbali, manifesti accusatori, in una lotta ideologica tra la libertà di espressione e un tradizionalismo dai toni censori.
Sono in tanti a chiedersi la ragione per cui prendere parte al Bari Pride. Le risposte sono molteplici, ma si ricordi che principalmente abbiamo a che fare con un evento dalla forte portata politica.
Ebbene sì: proprio nello scontro tra una società tradizionalista e binaria, che promuove come unica visione quella di un amore esclusivamente eterosessuale e di un concetto di famiglia patriarcale, la realtà dei fatti mostra ben altro. Il Bari Pride mostra la sottile sfumatura che il passato, l’estremismo religioso e una politica bipensante tentano di opprimere.
La portata politica sta nel grido disperato che la comunità lancia, in un appello che ha come scopo quello di richiamare non ad atti violenti, ma alla semplice coscienza intima di coloro che ancora puntano il dito contro il diverso. Nello specifico, l’anello che congiunge coloro che prendono parte a questo evento è uno solo: riconoscere la bellezza della diversità afferita all’identità di genere e alla sfera sentimentale/sessuale.
Tanta gente, tanti universi soggettivi e ricchi di singolari storie marciano tra le strade principali di Bari, cantando con gioia e spensieratezza, auspicando utopisticamente ad una società più inclusiva, accogliente, con l’orgoglio e tanta volontà nel cuore.
L’orgoglio di essere autentici, genuini, uniti annualmente a ribadire ancora e ancora quanto sia necessario imparare anche da ciò che socialmente viene definito contronatura, ma che, con un attenta osservazione, contronatura non è.
Sono in molti sì a temere l’affermarsi di un’ideologia etichettata come “gender”, un nemico sul quale scagliare occasionalmente la propria diffidenza per distogliere lo sguardo dei cittadini dal declino in cui l’Italia versa. Un declino, in questo caso, di carattere ideologico e morale, in cui l’accettazione di una realtà in continua mutazione sembra essere inconcepibile.
CI chiediamo allora cosa ci sia di errato nell’amore, nelle sue manifestazioni più disparate; cosa ci sia di sbagliato nel progresso politico a cui le giovani generazioni aspirano. Giovani che lottano per affermarsi in un mondo dal futuro incerto; giovani spesso invalidati emotivamente anche da figure a loro vicine; giovani accusati di inerzia e scarsa voglia di lavorare.
La verità, però, ha connotati ben diversi e a prender parte ad un atto che, ribadiamolo, ha un forte carattere politico, sono i giovani, posti in prima fila, ancora fiduciosi in un futuro migliore dove l’accettazione, l’inclusività e l’amore siano i cardini per una società che unisca e non crei barriere basandosi su un binarismo tra giusto o sbagliato.
In attesa di un prossimo Pride dai mille colori e mille intime storie tutte da scoprire, si spera in un governo che smetta di nascondersi dietro a leggi morali ormai antiquarie, in un governo che garantisca i giusti diritti nei giusti contesti e che insegni già dalla tenera età a sradicare i falsi miti, ad estirpare l’ignoranza e ad abbracciare ogni forma di amore senza più censure.
Un ringraziamento sentito va alle associazioni che hanno preso parte a questo sensazionale evento, con le loro opinioni toccanti e ben accolte dai presenti, con le storie di tanti adulti e ragazzi pronti a lasciare un segno nella storia di una società sempre più colorata.
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