Attualità
Umanità affogata, selfie con la morte e sinistra all’americana.
Il naufragio di Crotone è una tragedia immane e soprattutto uno schiaffo all’indifferenza.
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Il naufragio di Cutro è una tragedia immane e soprattutto uno schiaffo all’indifferenza. Certamente la questione migranti richiede soluzioni che devono conciliare accoglienza e legalità. La questione migranti è una questione che può essere risolta solo a livello europeo. Discorso diverso è l’ipocrisia, che costituisce vero oltraggio per le vittime. Esponenti del governo continuano a dire che le partenze vanno fermate in accordo con i Paesi di origine e di transito di questa umanità dolente. Nessuno, però, offre i dettagli di questi accordi. Accordi che comunque conosciamo bene. Pagare il dittatore di turno per impedire la partenza dei migranti. Impedire a qualsiasi costo. Come con la Libia. La Meloni racconta spesso di un piano di ricostruzione economica dei paesi africani. Parliamo di una favola. L’Italia ha mille problemi mai risolti e noi ci candidiamo a risolvere i problemi africani? Abbiamo già visto come abbiamo risolto i problemi in Somalia e cosa è successo quando servivano i vaccini contro il Covid per l’Africa.
In attesa di mettere da parte la criminale ipocrisia e di smettere di giocare con le parole, un concetto deve essere chiaro. I migranti in mare vanno salvati. Tutti e comunque. Non con operazioni di polizia marittima ma con operazioni di salvataggio. La Guardia Costiera, che dipende dal ministro Salvini, aveva i mezzi necessari per salvare i profughi affogati davanti le coste di Crotone. Qualcuno, però, ha deciso di far intervenire in solitaria la Guardia di Finanza. Un qualcuno che ha deciso di “mostrare i muscoli”? Sarà la Procura di Crotone a fare chiarezza. Speriamo anche che il governo possa rispondere ad una domanda in sospeso da anni, perché ogni corpo di Polizia ha propri mezzi navali e non vengono invece affidati tutti alla Guardia Costiera? Misteri italiani. Il Governo afferma che le operazioni di salvataggio non possono essere gestite dallo Stato e non dalle ONG? Bene, si occupasse di salvataggi evitando certe dichiarazioni del ministro Piantadosi.
Oltre alla corale commozione per la tragedia di Crotone, la pubblica opinione ha trovato spazio anche per l’indignazione per quanto accaduto durante i funerali di Maurizio Costanzo. Un fan ha chiesto e ottenuto un selfie con Maria De Filippi nella camera ardente, davanti alla bara. Molte le critiche. Eppure è il frutto di proprio di certa televisione commerciale. Il selfie è figlio della nostra epoca. Incidenti o risse, per prima cosa le persone prendono il cellulare ma non per chiamare le Forze dell’Ordine. Per fare un video e condividerlo sui social. Tutto è così maledettamente virtuale. Sui social amiamo, odiamo. Sui social soprattutto appariamo. Un qualcosa esiste se esiste sui social. Tutto è iniziato con i reality per poi degenerare con i social. Prima l’operaio voleva il figlio dottore, ora c’è chi vorrebbe il figlio al Grande Fratello. Non dobbiamo diventare solo più umani ma anche meno virtuali.
Molto social anche l’elezione di Elly Schlein come segretaria del Partito Democratico. Per molti è stata una sorpresa la vittoria della Schlein. Perché la votazione tra gli iscritti del Partito Democratico aveva visto vincitore Stefano Bonaccini. Il voto aperto anche ai non scritti, ha capovolto il risultato. Probabilmente è stato decisivo il voto degli elettori del Movimento Cinque Stelle e di Fratelli d’Italia. Certamente la figura della Schlein ha riavvicinato al PD una parte dell’elettorato deluso. Specialmente tra i più giovani.
Sono iniziate subito le analisi politiche e le critiche. “La Schlein non è di sinistra”. Certo che non è di sinistra, non come intendiamo noi la sinistra. Elly Schlein ha sostenuto Obama, ha partecipato ad entrambe le campagne elettorali per la sua elezione a Presidente degli Stati Uniti. La visione politica della Schlein è quella progressista del Partito Democratico di Obama. Del resto il Partito Democratico statunitense non è mai stato il partito dei lavoratori come lo intendiamo noi. Ma noi in Italia cosa intendiamo per sinistra? In realtà non abbiamo una risposta. Alcuni vivono ancora nel mito del Partito Comunista. Litigando però su quale Partito Comunista. Qualcuno vorrebbe quello di Berlinguer, altri quello di Marx. Poi ci sono quelli che copiano all’estero. Un po’ alla Tony Blair, un po’ alla Obama, con sempre un pizzico di JFK.
Dobbiamo decidere prima cosa intendiamo per sinistra. Poi iniziare a costruirla. Probabilmente Elly Schlein dovrà fare compromessi. Risultando troppo a “sinistra” per alcuni e troppo al centro per altri. La maledizione di un partito che vuole tenere unite troppe anime. Perché il centrodestra vince presentando tre partiti che rappresentano tre anime diverse e il centro sinistra perde insistendo con un partito unico? Dobbiamo trovare la ricetta per una sinistra italiana perché le ricette statunitensi restano spesso sullo stomaco.
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