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Ambiente

La multinazionale farmaceutica Bayer sconfitta in appello a San Francisco.

la nona Corte d’Appello del Circuito degli Stati Uniti, ha respinto il ricorso presentato dalla multinazionale farmaceutica Bayer AG

nico catalano

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DI NICO CATALANO

Credit foto  pennstatenews license CC BY-NC-ND 2.0

La scorsa settimana presso la città di San Francisco, la nona Corte d’Appello del Circuito degli Stati Uniti, ha respinto il ricorso presentato dalla multinazionale farmaceutica Bayer AG, confermando di fatto la sentenza di primo grado emessa nel marzo del 2019, che individuò nella prolungata esposizione all’erbicida glifosato, la causa dell’insorgenza del linfoma non Hodgkin di cui si era gravemente ammalato il giardiniere californiano Edwin Hardeman. Quest’ultimo verdetto, segna la fine di una lunga disputa giudiziaria, che aveva dimostrato tramite l’ausilio di evidenze scientifiche la pericolosità per l’uomo del Glifosato e condannato la multinazionale tedesca produttrice del principio attivo a risarcire Hardeman della cifra di cinque milioni di dollari per danni compensativi e di altrettanti settantacinque milioni di dollari per danni punitivi, somma in seguito ridotta a venti milioni di dollari.  Il glifosato o  glifosate è un composto aminofosforico della glicina, che agisce in post emergenza come inibitore dell’enzima EPSP sintasi, necessario alla sopravvivenza degli organismi vegetali. Erbicida sistemico e non selettivo, viene assorbito per via fogliare e successivamente traslocato per via floematica in ogni altra parte della pianta, devitalizzando in breve tempo le radici e portando alla morte ogni tipo di vegetazione. Il principio attivo diserbante, è stato inizialmente prodotto con il nome commerciale di Roundup dalla Monsanto Company, società americana successivamente acquisita dalla Bayer AG. L’erbicida risulta essere tra la vasta gamma dei pesticidi, uno dei più diffusi e utilizzati nel mondo per mettere in atto i dettami dell’agricoltura intensiva. Durante tutti questi anni, sia la Bayer e prima ancora la stessa Monsanto, hanno sempre affermato la non pericolosità per l’uomo del Glifosato, forti dell’approvazione al suo utilizzo da parte dell’Environmental Protection Agency, l’agenzia incaricata dal governo federale degli Stati Uniti d’America della protezione ambientale e della salute umana. Tali argomentazioni, utilizzate dalla difesa della Bayer AG durante tutto il contenzioso giudiziario, sono state clamorosamente smentite dalla sentenza definitiva della Corte Californiana, il cui dispositivo ha costretto la stessa multinazionale farmaceutica non solo a fare marcia indietro e ad ammettere indirettamente la pericolosità dell’erbicida, ma addirittura di avanzare in questi giorni, la richiesta alle istituzioni USA per l’approvazione di un accordo preliminare, necessario alla risoluzione di eventuali istanze di risarcimento future. L’accordo prevede l’esborso da parte della Bayer AG, di oltre due miliardi di dollari per rispondere alle eventuali rivendicazioni di indennizzo da parte di consumatori e lavoratori agricoli che durante tutti questi anni, sono stati potenzialmente esposti all’azione nefasta del Roundup. Il coraggio mostrato dal giardiniere Edwin Hardeman nel citare in giudizio una potente multinazionale e di perseverare in tale direzione, ha portato ad un verdetto di portata storica. Un’ epilogo degno del racconto biblico di Davide contro Golia, dove i piccoli possono sconfiggere la presunzione di giganti che così tanto giganti non dimostrano affatto di essere.

Agronomo, ricercatore ecologista, divulgatore e saggista