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Ambiente

Spreco alimentare, italiani più virtuosi

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di FLAVIO DIOGRANDE

Nelle case delle famiglie italiane cresce l’attenzione verso la riduzione degli sprechi alimentari, tema centrale nella lotta alla salvaguardia dell’ambiente.

Per la prima volta in dieci anni, infatti, si è verificato un calo del 25% degli alimenti buttati nella spazzatura: nel 2019 è il 25% in meno rispetto all’anno precedente, con un risparmio nel 2020 di 1,5 miliardi di euro. È questo il dato più confortante che emerge dall’annuale rapporto dell’Osservatorio Waste Watcher, realizzato da Swg e Last Minute Market, società che opera su tutto il territorio nazionale, sviluppando progetti e servizi per la prevenzione e la riduzione degli sprechi.

Il Rapporto 2020 è stato presentato il 5 febbraio, in occasione della settima Giornata nazionale contro lo spreco alimentare, quest’anno dedicata alla prevenzione degli sprechi per la salute dell’ambiente e dell’uomo e celebrata con lo slogan “Stop food waste, feed the planet” (“stop allo spreco del cibo, nutri il pianeta”). La giornata è promossa dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente, della Salute e degli Affari Esteri.

Dallo studio, che si basa sullo spreco percepito, risulta che nel 2020 il costo settimanale medio a famiglia dello spreco si attesta sui 4,91 euro per un totale di circa 6,5 miliardi (contro i 6,6 euro settimanali e 8,4 miliardi complessivi del 2019). «I dati sono incoraggianti – ha spiegato Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market/campagna Zero Spreco e docente di Politica agraria internazionale e comparata all’ateneo bolognese – ma c’è molto da fare soprattutto guardando all’Agenda 2030 che tra gli obiettivi ha il dimezzamento degli sprechi. L’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi passa attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi attraverso i dati: sei anni fa (2014) 1 italiano su 2 dichiarava di gettare cibo quasi ogni giorno, nel 2019 solo l’1% degli intervistati ha dichiarato di cestinare il cibo quotidianamente».  La tendenza, dunque, è ad una maggiore consapevolezza del valore del cibo, anche se, a tre anni dall’approvazione della legge Gadda, che ha semplificato le procedure per il recupero e la donazione delle eccedenze alimentari, in pattumiera finiscono comunque circa 10 miliardi, considerando anche la filiera della produzione e della distribuzione. Dati impressionanti, che devono far riflettere non solo sul piano etico – considerando che in Italia, lo scorso anno, 2,7 milioni di persone sono state costrette a ricorrere agli aiuti alimentari – ma anche sotto l’aspetto ambientale, come avverte uno studio condotto da Barilla Center for Food and Nutrition, secondo cui l’acqua impiegata per coltivare la quantità di frutta e verdura che poi viene gettata ogni anno è pari a 73 milioni di metri cubi: con la stessa quantità potremmo riempiere 80 piscine olimpioniche al giorno, o soddisfare il fabbisogno di acqua potabile di tutta la Lombardia per 18 giorni, del Lazio per 23 giorni, della Campania per 27 e della Puglia per 153. «Secondo le stime della Fao – precisa lo stesso Andrea Segrè, autore del libro “Il metodo spreco zero” – gli sprechi alimentari nel mondo sono il terzo produttore di effetto serra. Il cibo ha perduto un po’ il valore che aveva un tempo. Compriamo più di quello che consumiamo e consumiamo più di quello che ci serve con un enorme impatto sulla nostra salute e su quella dell’ambiente. La vera rivoluzione alimentare per prevenire gli sprechi a livello domestico è diventare più consapevoli nella fruizione e gestione del cibo grazie all’educazione alimentare».

Per sensibilizzare ulteriormente i cittadini-consumatori sul tema, incentivando atteggiamenti responsabili, nel 2013 è stato istituito il premio “Vivere a spreco Zero”, promosso da Last Minute Market in sinergia con il ministero dell’Ambiente e riservato a Comuni, Regioni, imprese, scuole, associazioni, cittadini che attuano le migliori buone pratiche di prevenzione degli sprechi.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo