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Alberobello, oltraggio della maggioranza verso la democrazia del Consiglio comunale

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di MARIANGELA PALMISANO

La protesta del “Gruppo Misto” e “Patto per Alberobello”


“I Consiglieri Comunali dei gruppi di Opposizione PATTO PER ALBEROBELLO e GRUPPO MISTO esprimono profondo rammarico per la condotta gravemente antidemocratica tenuta dal Sindaco Longo, dal suo presidente e dalla maggioranza di questa amministrazione, nonché irrimediabilmente lesiva di diritti e prerogative poste a tutela dell’ordinamento democratico e garantite ai consiglieri di minoranza dalla legge.” – questo l’inizio del discorso degli esponenti di minoranza “vera” alla seduta di consiglio comunale ordinario di Alberobello di mercoledì sera, 27 novembre indetto prima di uno straordinario previsto il 29 novembre.

La seduta del consiglio recava inizio alle ore 20. Tutti puntuali i consiglieri di minoranza, anche quella di facciata, ma la maggioranza, come sempre è entrata dopo 5 minuti senza scusarsi. Presenti anche molti cittadini nonostante l’ora prescelta per comodità sempre dei componenti della maggioranza.

Il Consiglio dovrebbe essere l’ Assise rappresentativa dei diritti democratici dei cittadini e può decidere se votare, rinviare o discutere il punto all’ordine del giorno.

“Evidentemente il Sindaco e l’Assessore Ricci (che sarebbe stato promosso comandante della polizia municipale di Noci senza concorso), nelle funzioni di Presidente del Consiglio, hanno ritenuto di poter sindacare nel merito la richiesta e hanno deciso arbitrariamente che la celebrazione del Consiglio Straordinario richiesto da 7 Consiglieri, ben oltre il numero legale richiesto dalla legge, non fosse un obbligo di legge. Infatti, durante la riunione dei Capigruppo, è a verbale che il motivo del rinvio fosse l’assenza di un Consigliere impossibilitato a tornare prima da un viaggio all’estero. Ci hanno detto che abbiamo scritto -convocare- e non -riunire- e pertanto loro hanno convocato entro i termini per celebrarla ben 10 giorni oltre gli stessi termini. Insomma un trucco escogitato per il timore di perdere la -poltrona-, incuranti dei diritti dei consiglieri, ancora una volta. Un trucco che però rappresenta una gravissima violazione della democrazia.” – continuano nel messaggio.

Un atteggiamento da maggioranza ridotta a soli 9 componenti e che, per restare a galla, potrebbe solo cercare di impedire o ignorare con continue omissioni le legittime azioni poste in essere da ben 8 Consiglieri dell’opposizione.

Così accadrebbe tutto il contrario di tutto: Un Consiglio ordinario convocato due giorni prima di quello straordinario che a sua volta è decisamente fuori dai termini di legge.

“Un discutibile -sotto tanti aspetti- conferimento della delega assessorile al Consigliere De Biase che oggi viene formalizzato ma che un mese fa viene comunicato senza le formalità prescritte per legge, senza comunicarlo ai capigruppo, a fine consiglio, in fretta e furia e impedendo qualsiasi rilievo o contradditorio, come se fosse una comunicazione di servizio alla cassa del supermercato. Un primo punto all’ordine del giorno, oggi, in cui si vuole eleggere il Presidente del Consiglio


Comunale, due mesi dopo aver votato, loro stessi e all’unanimità, la sospensione di questa “elezione”, perché non prevista dalla legge e dal Regolamento e in attesa del Parere del Ministero e della Prefettura”.

Praticamente una maggioranza che sarebbe in preda alla schizofrenia politica del “QUI COMANDO IO”.

Così accade che interpellanze e istanze che riguardano i problemi del paese non vengano discusse per mesi, in attesa che qualcuno se ne dimentichi e il problema divenga non più attuale. Per non parlare delle interrogazioni a cui l’amministrazione si rifiuta di dare risposta, per alcune anche da più di un anno, forse perché riguarderebbero interessi personali dei propri Consiglieri?

“E cosa pensare del difficile esercizio del diritto di accesso agli atti per i Consiglieri di Minoranza o per i cittadini di questo comune? Diciamo difficile esercizio per non chiamarla con il loro nome: ostruzionismo…omissione…” – continua il discorso.

Le Associazioni e le attività produttive, vero tessuto sociale della società, verrebbero emarginate dalle scelte politiche ed economiche e le loro richieste restano inascoltate. Anche il ruolo delle Consulte sarebbe stato cancellato per conservare probabilmente l’arbitrio nella gestione dei contributi e che il patrimonio pubblico venga gestito ed utilizzato a scopo privato ed a vantaggio di pochi fortunati. Anche la loro stessa invenzione, forse per accontentare qualcuno, di una “Consulta per Coreggia”, unica frazione della capitale dei trulli, sarebbe rimasta nel dimenticatoio.

“Accade che le richieste e le problematiche sollevate dai cittadini, dagli istituti scolastici, dai genitori e dei bambini, futuro di questo paese, restino inascoltate perché considerate frivolezze, perché ormai l’elenco delle priorità di questo paese non è più dettato dall’esercizio della democrazia. Così accade che il diritto alla libera informazione ed alla partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica del paese, anche mediante nuove tecnologie, divenga una concessione che seppur richiesta viene fermamente negata. Vorrebbero che non esistessimo, che non ci fosse contraddittorio politico, che non adempissimo al compito e alla funzione cui i nostri cittadini ci hanno chiamato. Perché se non ci fossimo, sarebbe più semplice “Comandare”. Ma un paese non si Comanda, si amministra. I Consiglieri, a prescindere dalla propria appartenenza politica, hanno pari diritti e pari dignità perché ognuno di loro rappresenta la comunità e per RISPETTO A QUELLA COMUNITÀ porta avanti un’azione politica che oggi qui viene impunemente negata. Avevamo già detto che avremmo affrontato con determinazione ogni conseguenza che si sarebbe resa necessaria per osteggiare una scelta politica che reputiamo gravemente lesiva della carica che ricopriamo e dei diritti e delle libertà di questo paese. Una scelta che questa sera abbiamo deciso di contrastare con un esercizio di democrazia attiva. Perché avevamo, anzi abbiamo, due possibilità: tacere e piegare la testa o ripristinare la democrazia impunemente violata e, con essa, la trasparenza e la legalità. Scegliamo la seconda perché la censura, scusateci, non appartiene a Noi.” – dopo questa dichiarazione i consiglieri si sono alzati e hanno abbandonato l’Assise.

In aula pertanto a mantenere la candela alla maggioranza i 2 consiglieri di “Alberobello Democratica”: Palma Fasano e il figlio di Angelo Panarese esponente storico della sinistra alberobellese.

In piazza vi sono state dichiarazioni di confronto tra i cittadini e i consiglieri che hanno abbandonato l’Assise i quali hanno ribadito di aver informato delle irregolarità riscontrate il Prefetto e gli organi di polizia.

Perché la “cosiddetta sinistra” ovvero gli esponenti del PD, Alberobello Democratica (in cui converge SEL) non erano presenti contro  tale attacco alla democrazia?  Probabilmente volevano


l’invito? Eppure lo sfascio politico alberobellese  sarebbe sotto gli occhi dei cittadini. Intanto il PD cittadino perde pezzi con le dimissioni di un componente del direttivo.

Appuntamento per ora al 29 novembre!

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo