Mettiti in comunicazione con noi

27 Ottobre 2025

Vertice di volenterosi o di terrorizzati?

Il vertice dei volenterosi a Londra manifesta esplicitamente il terrore europeo di fronte alla sconfitta in Ucraina che si va concretizzando. La situazione sui fronti in Ucraina riassunta fronte per fronte

Avatar photo

Pubblicato

su

All content is Crown copyright and re-usable under the Open Government Licence v3.0, except where otherwise stated. To view this licence, visit: https://www.nationalarchives.gov.uk/doc/open-government-licence/version/3/

Aree di crisi nel mondo n. 262 del 26-10-25

di Stefano Orsi

Dopo il clamoroso insuccesso del vertice in USA con Trump, Zelensky è corso a farsi rassicurare dai suoi aguzzini, i Paesi Europei dei cosiddetti “Volenterosi”.

Stavolta il vertice si è tenuto a Londra.

Zelensky è stato dapprima ricevuto dal re d’Inghilterra, Carlo Sassonia-Coburgo-Gotha detto Windsor da una tenuta di loro proprietà.

In seguito ha incontrato i leader di questa coalizione e altri 20 circa erano collegati, presenti il Premier britannico Starmer, il Presidente francese Macron, la prima ministra danese Mette Frederiksen e il suo omologo olandese Dick Schoof, naturalmente l’immancabile segretario NATO Rutte.

Hanno confermato aiuti finanziari e militari a Kiev.

Hanno ribadito il loro incrollabile sostegno all’Ucraina.

L’inasprimento delle sanzioni per spingere la Russia “a cambiare idea”.

Tra gli armamenti annunciati, la Francia consegnerà altri caccia Mirage 2000, che loro dismettono per obsolescenza, e missili antiaerei Aster.

La Francia, per bocca del capo di Stato Maggiore dell’Armée de Terre generale Burkhard, sarebbe pronta ad inviare 7000 uomini in Ucraina per sostenere il cessate il fuoco, ipotetico.

Tutti sono stati concordi nel ribadire e ripetere allo sfinimento che sia necessario fermare immediatamente le ostilità, i combattimenti, il fuoco, le uccisioni, gli attacchi, bloccare il conflitto e congelarlo sugli attuali fronti.

Non uno ha usato la parola pace, nessuno ha detto che occorre arrivare alla pace con la Russia e fermare quindi “LA GUERRA”, nessuno.

Nell’ordine delle priorità dei “volenterosi” non vi è la pace, che comprenderebbe l’accettazione delle ragioni russe che hanno portato all’escalation di un conflitto voluto da UE ed USA nel 2014 col golpe di Maidan.

I “volenterosi sono principalmente preoccupati per la situazione ucraina sui fronti e temono, con l’arrivo dell’inverno, un maggiore crollo della capacità di difendersi dell’esercito su tutti i fronti.

Ad oggi stanno perdendo ben 6 città.

Nell’ordine, le sei città sono: Pokrovsk, quasi fisicamente chiusa in Sacca, Mirnograd, che condivide il destino di Pokrovsk, Kostyantyanovka, dove l’esercito russo è entrato due giorni fa, Siversk, città chiave per aprire la strada verso Sloviank e Kramatorsk, Krasny Lyman, raggiunta dall’esercito russo su tre lati, Kupyansk, per metà sotto controllo russo e con una sacca potenzialmente chiusa in sacca tattica dai Russi.

Una situazione critica, si tratta di città chiave per procedere nelle operazioni belliche invernali che danno accesso ad importanti vie di comunicazione per allargare ulteriormente i fronti a tutto vantaggio dei Russi.

È chiaro quindi, che le preoccupazioni dei “volenterosi” non siano affatto rivolte alle sorti dell’Ucraina, ma a quelle di un conflitto nel quale hanno investito anche il nostro futuro essendosi giocate le risorse minerarie e l’energia a prezzi concorrenziali, ora se il conflitto terminasse, avrebbero perso tutto.

Dell’Ucraina a loro interessa meno di niente, ma il loro azzardo ci è costato tutto, le generazioni che verranno pagheranno ciò che questo manipolo di incapaci ha causato per eccesso di avidità e per superficialità.

Solo un ricambio politico di portata epocale potrebbe ridare slancio e credibilità al nostro continente e ancora di più al nostro paese ridotto a una figura tra la comparsa e la macchietta.

Sui fronti

Vediamo ora come procede il conflitto.

Visite al fronte

Il comandante in capo delle forze armate russe, il Generale Gerasimov si è recato presso alcuni comandi avanzati del fronte per incontrare i comandanti ed essere relazionato sull’andamento dei combattimenti.

Ieri è stata la volta del Presidente Putin che recatosi presso uno dei comandi avanzati, per ragioni di sicurezza non è stato rivelato quale ne nel caso di Putin ne di quello di Gerasimov.

Il Presidente russo ha incontrato i comandanti dei gruppi delle forze impegnate nel conflitto e li ha ascoltati per essere informato sulla situazione precisa.

Cherson

Le nuove posizioni prese dall’esercito russo che sta conquistando ogni singola isola della foce del fiume Dnepr e che si è portata ormai a ridosso di Cherson, lascia intravvedere che i rapporti sulle incursioni dei guastatori russi nell’isola di Quarantena, periferia meridionale di Cherson, accompagnate da foto a prova della loro presenza, Scopo reale di questa presenza non credo sia da ricercarsi nella volontà di invadere l’area, ma nel costringere i comandi ucraini a mantenere ben presidiato il settore nel timore di una invasione, evitando in tal modo che spostino forze per rinforzare i settori che cedono.

Zaparoje

Si è riattivato il settore di Orikov, con i russi che sono avanzanti in Mala Tokmachka, prendendo posizione e conquistando più di metà dello strategico villaggio.

Sono ripresi gli scontri anche su Stepnogorsk.

Nel settore di Hulyapole i Russi guadagnano terreno e hanno raggiunto tre villaggi: Vesele, Zelene Hau, Vysoke, se prendessero questi, arriverebbero sul fianco est della città che è meno difesa.

Poco più a nord Uspenovka resta l’unica difesa ucraina sul fiume Yanchur, se cade quella, l’avanzata russa procederebbe agevolmente fino alla strada che attraversa Drobopilia e che è affiancata da una importante linea di difesa ucraina.

Dnepropetrovsk

L’avanzata russa procede abbastanza spedita e va verso Pokrovske-Oleksandrovka, cittadine chiave per accedere a nuove vie di comunicazione e come centro di logistica per l’espansione delle operazioni nel prossimo futuro.

Anche qui non si apprezzano contrattacchi ucraini, se non limitatissimi e scarsamente supportati, che alla fine facilitano solamente il compito alle truppe di Mosca.

Anche la caduta di Ivanovka, sita oltre il fiume Vovcha, sta ad indicare che le forze di Kiev non riescano ad impedire la progressione russa, ma solo a rallentarla di poco.

Pokrovsk-Mirnograd

Le due città hanno tempo fino a domani, le truppe ucraine devono evacuare se vogliono salva la vita, altrimenti le truppe di Mosca tenteranno la chiusura fisica in sacca di entrambe le città e dei circa 5000 soldati, se non di più, che Kiev ha mantenuto al loro interno.

Pokrovsk risulta per ¾ in mano russa, le truppe di Mosca sono invece entrate da due giorni nella parte meridionale della città.

Gli Ucraini stanno tentando di distrarre i nemici attaccando più a nord, e cercando di recuperare alcuni villaggi, sembra che i Russi stiano assorbendo questi tentativi senza modificare la loro strategia.

Di fatto la caduta di Rodynske ha segnato un punto devastante per le sorti dell’esercito ucraino in questo settore.

Kostyantyanovka

A sorpresa le truppe russe hanno portato un attacco veloce alla periferia meridionale della città e si sono stabilite al suo interno.

Mi attendevo che rafforzassero maggiormente il fronte meridionali completando la conquista di Ivanopolye e invece hanno scelto diversamente.

Sembrerebbe stiano per raggiungere la superstrada e la ferrovia che si intersecano dividendo la città in 4 parti.

Siversk

Sempre più chiuso dai fronti avanzanti, la conquista di Dronovka a nord e l’arrivo del fronte a Zvanovka a sud non fanno che peggiorare la situazione dei degli occupanti che risultano sempre più in una situazione disperata.

Krasny Lyman

Le truppe ucraine reggono disperatamente nel perno difensivo centrale di Stavky, ma dopo la perdita di Zarichne, Torske e Yampol, i Russi non hanno cessato di avvicinarsi ogni giorno attraverso la foresta a sudest, ora lambiscono direttamente la città, domani forse entreranno addirittura dentro, situazione impensabile anche solo un mese fa.

Poco a nord, le truppe del raggruppamento centro, spingono già in direzione di Oskil, per chiudere in una sacca le truppe ucraine a nord di quel punto e procedere in direzione di Izium.

Kupyansk

Qui i Russi sono riusciti a chiudere in sacca alcune centinaia di soldati ucraini, mentre alcune altre migliaia, su un vasto fronte oltre il fiume Oskil, rischiano l’accerchiamento tattico, che ancora non vedo, sebbene siano molto difficili le comunicazioni per la logistica, a causa dei droni sempre più numerosi e presenti.

Anche qui gli Ucraini tentano la carta di distrarre i Russi attaccando poco a nord su Kindrashivka, ma con scarsi o disastrosi esiti.

Karkov

I russi penetrati dal confine mesi fa, procedono nel conquistare terreno, dopo Odradne, hanno conquistato Bologovka ed ora si apprestano a prendere Dvorichanske e Ambarne.

Bombardamenti

Con i bombardamenti di droni, missili da crociera, missili balistici, i Russi stanno di fatto spegnando la luce a tutta l’Ucraina.

Ogni singola centrale è stata pesantemente colpita fino alla totale distruzione, non solo con i droni Geran, ma anche con missili Iskander che hanno causato danni devastanti ed incendi estesi, restano ancora pochi centri in grado di fornire energia, tra cui una centrale idroelettrica nell’ovest e due centrali nucleari.

Segnalo che i Russi stiano distruggendo anche i parchi eolici colpendo le turbine eoliche con i droni.

Le nuove bombe plananti con moduli di spinta e con moduli di planata controllata UMPK, stanno iniziando ad infliggere danni enormi nelle retrovie, le nuove portate di questi ordigni superano ora i precedenti 120 Km e sono state segnalate colpire a 150 e fino a 175 Km dal punto di lancio, in una progressione che lascia poco scampo alle difese di Kiev.

Vicino a d Odessa, due SU-34 russi hanno sganciato in volo ad alta quota 8 bombe con Umpk che hanno colpito Kobleve, segno evidente che le difese aeree ucraine siano agli sgoccioli o non più presenti nel sud.